AZZURRI, Francesco
Manfredo Tafuri
Nacque a Roma nel 1827. Nipote dell'architetto Giovanni Azzurri (Roma 1792-ivi 1858), fu suo allievo all'Accademia romana di belle arti, subendone l'influenza neorinascimentale, [...] viene riscattata dall'onestà della sua ricerca che tende ad attualizzare le forme storiche in una versione veglie, a cura di G. Natali, Firenze 1910, pp. 432-464; G. De Angelis D'Ossat, L'architettura a Roma negli ultimi tre decenni del secolo XIX, ...
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L'Herbier, Marcel
Gianni Rondolino
Regista cinematografico francese, nato a Parigi il 23 aprile 1888 e morto ivi il 26 novembre 1979. Il suo contributo alla storia del cinema va individuato soprattutto [...] quest'opera, come in altre di quel periodo, L'H. tende a trascurare il racconto (che è quello di una donna 1935; Vigilia d'armi) dal dramma di C. Farrère e L. Népoty, Nuits de feu (1937; Notti di fuoco) dal romanzo Il cadavere vivente di L.N. Tolstoj ...
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Ejchenbaum, Boris Michajlovič
Pietro Montani
Teorico e storico russo della letteratura e delle arti, nato a Krasni il 4 ottobre 1886 e morto a Leningrado il 24 novembre 1959. Nel 1918 aderì alla Società [...] particolare nella fase del montaggio; ma se questo lavoro tende, per sua natura, a esercitarsi prevalentemente sulle concatenazioni Gravenhage 1955 (trad. it. Milano 1966); Théorie de la littérature. Textes des formalistes russes réunis, présentés et ...
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Fontaine, Joan
Anton Giulio Mancino
Nome d'arte di Joan de Beauvoir de Havilland, attrice cinematografica e teatrale inglese, naturalizzata statunitense nel 1943, nata a Tokyo il 22 ottobre 1917. Avviatasi [...] alla carriera cinematografica come la sorella Olivia de Havilland, la F. interpretò prevalentemente personaggi delicati e malinconici di bell'aspetto e gran temperamento, e che tende perciò a consolarli, incoraggiarli, sorreggerli, restando nell' ...
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Hawthorne, Nathaniel
Valerio Massimo De Angelis
Sogni e incubi d'America
Nel saggio introduttivo al suo romanzo-capolavoro La lettera scarlatta, Nathaniel Hawthorne, scrittore statunitense vissuto nell'Ottocento, [...] realizzarsi, anche perché fin dall'inizio ‒ come lui stesso ha voluto denunciare in tanti racconti e nella Lettera scarlatta ‒ questo sogno tende a diventare un incubo (per le donne, per i bambini, per i Pellirosse, per i poveri, e ovviamente per gli ...
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Disciplina, fondata da S. Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale è quello [...] L’Es è dominato dal principio del piacere e tende esclusivamente alla soddisfazione delle pulsioni, indipendentemente dai limiti imposti base delle suggestioni dello strutturalismo di F. de Saussure, mise in evidenza l’organizzazione linguistica e ...
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Filosofo (Mirandola 1463 - Firenze 1494). Si propose di raggiungere una sintesi tra le dottrine più diverse, non solo quelle di ispirazione cristiana e pagana, ma anche quelle di derivazione ebraica e [...] 1489), commento in 7 libri ai primi 27 versetti del Genesi; il De ente et uno (1492, dedicato al Poliziano); le Epistolae di consigli al pensiero eppure termine ultimo cui il pensiero tende, assolutamente altro eppure principio che regge nell'essere ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] crede l’Arciere di New York); per il cardinale Jean de Bilhères-Lagraulas la Pietà, passata dall’antica cappella dei re di , ma non è alla fonte del nutrimento che il Bambino tende: scalando il panneggio della veste materna con decisione mira invece ...
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Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] la vita e la formazione di V.; oggi si tende a vedere nella composita raccolta il frutto di attribuzioni V., da Giovanni del Virgilio a Benvenuto da Imola, allo spagnolo Enrico de Villena, che nello stesso anno tradusse l'Eneide e la Divina Commedia. ...
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Filosofo (Leonberg, Württemberg, 1775 - Ragaz, Svizzera, 1854); studiò nel seminario teologico protestante di Tubinga, dove strinse amicizia con Hegel e Hölderlin e dove conseguì il titolo di magister [...] e repulsione dei Metaphysische Anfangsgründe der Naturwissenschaft (1786), tende però sempre più a trasformarsi in una "fisica , ma in Francia, secondo una linea che va da M.me de Staël e V. Cousin attraverso Secretan e Ravaisson fino a Bergson; nel ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...