Filosofo e storico della filosofia (Castelvetrano 1875 - Firenze 1944). Discepolo alla Scuola normale superiore di Pisa di D. Jaja (che lo avvicinò al pensiero di B. Spaventa), di A. D'Ancona e di A. Crivellucci; [...] , di cui è l'"anima ascosa e presente", egli assegnò alla critica (in ciò intendendo riallacciarsi fedelmente a F. DeSanctis) il compito di ricercare nell'artista l'uomo, ossia di considerare la forma come la concretezza di un contenuto reale ...
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Scrittore (Sebenico 1802 - Firenze 1874). Nato in una famiglia di commercianti italiani, compiuti i primi studî nel seminario di Spalato, nel 1817 si trasferì per gli studî di legge a Padova, dove conobbe [...] lessicografia diede due opere importanti come il Nuovo dizionario de' sinonimi della lingua italiana (1830), più volte rivisto l'Unità, la cattedra offertagli dal ministro F. DeSanctis e il seggio in senato. Fulcro della personalità intellettuale ...
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Filosofo e storico della filosofia (Bomba 1817 - Napoli 1883). Assunti gli ordini sacerdotali più per condiscendenza verso la famiglia che per intima convinzione, si stabilì (1840) a Napoli e aprì (1846) [...] di più vasta portata, fu quella che S. condusse in questo periodo contro i gesuiti della Civiltà cattolica. Nominato da DeSanctis all'università di Napoli nel 1861, dopo una breve permanenza all'università di Bologna, S. vi tenne quelle lezioni che ...
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Filosofo e uomo politico italiano (Cassino 1843 - Roma 1904). Tra i massimi studiosi italiani del marxismo, dopo aver iniziato lo studio sistematico dei testi di K. Marx e F. Engels, s'impegnò in un'opera [...] pensiero
Si formò a Napoli alla scuola hegeliana che ivi fiorì intorno alla metà del 19º sec.: suoi maestri furono F. DeSanctis, A. Tari, A. Vera e soprattutto B. Spaventa. Già negli anni napoletani pubblicò alcuni saggi di notevole pregio, fra cui ...
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Scrittore italiano (Mineo 1839 - Catania 1915), prof. nell'Istituto superiore di magistero in Roma e poi (1902) nell'univ. di Catania. Esordì come poeta, ma la sua attività si volse ben presto alla critica [...] e alla narrativa. In quella egli occupa un posto notevole non solo per l'acutezza e sensibilità del gusto che, formatosi sul DeSanctis, giovò a scrittori come Verga e Pirandello nel trovare la loro via, ma per il vigore con cui propugnò, primo in ...
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Storico (Perugia 1896 - Napoli 1972); prof. univ. dal 1928, ha insegnato a Messina, Palermo, Pavia e dal 1941 storia del Risorgimento a Napoli. Socio corrispondente dei Lincei dal 1958. Editore delle opere [...] di F. DeSanctis, della Storia del reame di Napoli del Colletta e, con F. Nicolini, degli Scritti vari di V. Cuoco. Tra le opere: P. Colletta e la sua storia (1924); L'esercito napoletano e le guerre napoleoniche (1928); Feudi e feudatari dell'Italia ...
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Patriota e storico (Civitella del Tronto 1815 - Oulens, Vallese, 1881), venne a Roma nel 1845 e, durante il primo periodo del pontificato di Pio IX, manifestò idee moderatamente liberali che, spezzatosi [...] Mazzini, da cui poi si staccò; nel 1861 ebbe la cattedra di lettere italiane nel politecnico di Zurigo, succedendo a F. DeSanctis. Scrisse anche opere storiche e letterarie, tra cui il dramma L'ultimo dei Romani (1849), Les mystères du Clergé romain ...
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Attrice italiana (Golese, Parma, 1900 - Bodio Lomnago, Varese, 1995), esordì a Milano (1916) nella compagnia di A. DeSanctis; fu poi (1918) con R. Calò e con I. Gramatica (1920), con A. Falconi (1921-29), [...] con R. Lupi e N. Pescatori (1930), con R. Ruggeri (1933); nel 1935 capocomica con L. Cimara. Nel 1940-44 passò alla rivista, per poi dedicarsi soprattutto al teatro di Pirandello. Interpretò numerosi testi ...
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Letterato italiano (Mussomeli 1812 - Glenmoor 1872); prof. d'estetica a Firenze, deputato al parlamento. L'opera sua più famosa rimane la Storia della letteratura italiana (1855, nata nel 1844 come Storia [...] delle belle lettere in Italia), documento pregevole della critica romantica anteriore al DeSanctis e primo esemplare di storia letteraria italiana quale ancora viene intesa, come sistematica indagine complessiva. "Non nuova nel senso che rappresenti ...
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Attrice (Torino 1841 - Acireale 1919); esordì diciannovenne con Prina e Boldrini, poi recitò con la compagnia dialettale torinese G. Toselli, poi ancora con la compagnia dei fratelli Dondini (E. Rossi [...] la sua più celebre interpretazione, Teresa Raquin, con E. Duse e G. Emanuel. Nel 1898 fu a Torino con A. DeSanctis, in seguito con F. Garavaglia; tentò anche una compagnia romanesca con intenti educativi (Teatro Quirino, 1908-09); poi fu in Uruguay ...
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v. intr. pron. e rifl. [der. di dare] (io m’addò, ecc.; coniug. come dare), ant. e pop. tosc. – 1. intr. pron. Accorgersi, avvedersi: Ci apparve un’ombra ... Né ci addemmo di lei (Dante); don Tommaso, assorto nelle sue liti, non s’era addato...
liscio2
lìscio2 s. m. [der. di lisciare]. – 1. ant. a. Nome generico dei cosmetici, soprattutto femminili, usati per «lisciarsi», per curare cioè l’estetica del volto e la bellezza della pelle: con niun’altra maniera potrà meglio il marito...