DeOfficiisOfficiis trattato ciceroniano, espressamente ricordato o citato nei seguenti luoghi, ovviamente sotto il titolo latino nella Monarchia (in secundis Officiis, in tertiis Oficiis: II V 7 e [...] 17, VII 12; IX 3), sotto quello volgarizzato de li offici nel Convivio (IV VIII 2-3, XV 12, XXIV 9, XXVII 12 e 15). per la presenza del DeOfficiis nell'opera di D., v. Cicerone. ...
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DE LUCA, Giovanni Battista
Aldo Mazzacane
Nacque a Venosa (prov. di Potenza) nel 1614, da Antonio ed Angela Giacullo. Nella famiglia si era già definita una propensione per la vita religiosa, l'attività [...] il rimborso della Camera ai titolari. Compose in quella occasione (1681) un Tractatus deofficiis venalibus vacabilibus Romanae Curiae ... cui accedit altertractatus de locis Montium non vacabilium Urbis, stampato a Roma nel 1682, che poneva ordine ...
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DE RISO, Nicoloso
Carmela Maria Rugolo
Nacque probabilmente a Messina nella prima metà del sec. XIII; fu fratello di Matteo, il più noto esponente della famiglia.
Ben poche notizie ci rimangono su di [...] insieme con altri ufficiali, "ad ponendam finalem rationeni deofficiis ab eis gestis", a fare il punto cioè , s. 1, XXIII, Palermo 1917, doc. CXLVIII, pp. 321 s.; De rebus Regni Siciliae (9 sett. 1282-26 ag. 1283). Documenti inediti estratti dall ...
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Scrittore e oratore latino (Arpino 3 genn. 106 a. C. - Formia 7 dic. 43 a. C.). Nato da agiata famiglia equestre, ebbe a Roma maestri di diritto i due Scevola, l'augure e il pontefice, di filosofia l'accademico [...] dopo la morte di Cicerone forse dal liberto Tirone. ▭ Opere filosofiche: nelle opere filosofiche, scritte, ad eccezione del Deofficiis, in forma dialogica, C. rivela una sostanziale adesione al platonismo e allo stoicismo e un chiaro rifiuto dell ...
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Uomo di stato e umanista olandese (Amsterdam 1522 - Gouda 1590); per aver favorito la rivolta contro il regime spagnolo, fu arrestato (1567) e l'anno dopo costretto all'esilio. Tornato in patria dopo la [...] stoico-cristiano. Tradusse il Deofficiis di Cicerone (1561), il De beneficiis di Seneca (1561), il De consolatione philosophiae di Boezio ( una versione latina, i primi 12 libri dell'Odissea (De Dolinge van Ulysse, "La peregrinazione di U.", 1561), ...
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Filosofo tedesco (Wemding 1503 - Ingolstadt 1557). Convertitosi al protestantesimo, tenne lezioni sulla dottrina aristotelica dell'anima all'università di Wittenberg; ma l'aspra polemica con Melantone [...] lo costrinse a lasciare Wittenberg e a riabbracciare il cattolicesimo. Compose due opere (De anima, 1542, e De philosophia naturali, 1549) e un commento al Deofficiis di Cicerone. ...
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Giurista e storico (Chemnitz 1632 - Berlino 1694). Fu il primo a insegnare in una università diritto naturale e delle genti (a Heidelberg dal 1661); fu quindi consigliere di Stato e storiografo regio a [...] e delle genti nell'università di Lund. Qui, nel 1672, diede alle stampe il suo famoso De iure naturali et gentium i cui temi tornano nel Deofficiis hominis et civis iuxta legem naturalem (1673). Alle polemiche suscitate da queste opere replicò nel ...
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Uno degli uccisori di Cesare (85-42 a. C.); ebbe un'elevata educazione retorica e filosofica, che affinò ad Atene; la sua formazione politica risale allo zio Catone Uticense, che lo allevò partigiano dell'oligarchia [...] Fu scrittore di opere di filosofia morale: De virtute, Deofficiis, De patientia (di tendenza accademica e stoica), ora Alemanno Rinuccini fece di B. una vera apologia nel De libertate. Grande favore ebbe anche presso i rivoluzionarî francesi della ...
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Terzo figlio (Lisbona 1392 - Alverca, Lisbona, 1449) di Giovanni I di Portogallo; dopo la morte (1438) del fratello Edoardo, assunse per deliberazione delle Cortes la reggenza per la minorità del nipote [...] P. mosse verso Lisbona, ma trovò la morte in uno scontro presso il torrente Alfarrobeira. Uomo di cultura, tradusse il Deofficiis di Cicerone (Livro dos ofícios, tra il 1433 e il 1438) e scrisse un trattato di filosofia morale, Dos benefícios (1418 ...
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Umanista (Bergamo 1360 circa - Milano 1431). Insegnò nello studio di Pavia (1403-1407), a Padova (1407-1421), poi a Milano; nel 1417 partecipò al concilio di Costanza, come segretario del papa Martino [...] , 1420 circa), un manuale di ortografia latina. Commentò tra l'altro le lettere A Lucilio di Seneca e il Deofficiis di Cicerone; ma soprattutto diede molte cure alle opere retoriche di questo, che fu tra i primi a conoscere nella loro interezza ...
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cedant arma togae
〈... tòǧe〉. – Nota frase di Cicerone, che si legge nella 2a Filippica, ma che faceva parte dell’esametro cedant arma togae, concedat laurea laudi «cedano le armi alla toga ed alla fama ceda l’alloro [militare]» presente nel...