BACCILIERI (Bacilieri, de Bazaleriis), Tiberio
Cesare Vasoli
Nato a Bologna, forse nel gennaio del 1461, studiò filosofia nell'università della sua città natale, sotto la guida dell'averroista Alessandro [...] una lettera al patrizio veneziano Lorenzo Venier, suo discepolo (15 marzo 1503),ove si allude ad un corso sul Deanima di Aristotele, tenuto appunto nella primavera di quell'anno. Successivamente il B. passò allo Studio pavese, ove insegnò filosofia ...
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triangolo (triangulo)
Il termine ricorre in D. nel senso proprio di " figura che ha tre angoli ", sia nella forma volgare (apocopata in poesia) che in quella latina.
In Cv IV VII 14, parafrasando un luogo [...] presenza del pentangulo nell'esemplificazione esclude la diretta dipendenza da Aristotele o da commentatori come Averroè o Alberto Magno (DeAnima II I 11), neppure è riconducibile, come vuole il Busnelli (commento ad l.), commento di Tommaso, in cui ...
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certezza
Giorgio Stabile
. Sostantivo esclusivo del Convivio. A proposito della geometria è detto (II XIII 27): questi due [il cerchio e il punto] a la sua certezza repugnano, e qui indica la c. propria [...] e separato dalla materia - e dall'altro la c., derivante dalla congruenza interna dei procedimenti dimostrativi (v. ALBERTO MAGNO, nel Comm. al DeAnima 112 " quarum [cioè le cause che fanno più nobile una scienza] una est certitudo quam facit ...
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CATTANEO (Cattani), Andrea (Andrea da Imola)
Carlo Colombero
Originario di Imola, non se ne conoscono le date di nascita e di morte: la sua attività fu quella di filosofo e di medico. Dalle Deliberazioni [...] di Pier Soderini, iniziato nel 1502.
Il suo insegnamento fiorentino del 1502-1503 s'imperniò sul commento al Deanima di Aristotele: svolse il suo corso conformandosi alla dottrina di Avicenna, da lui ritenuta la più vicina al cristianesimo ...
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comune
Andrea Mariani
. L'aggettivo compare ventun volte nell'opera dantesca; la ventiduesima occorrenza (Cv IV XV 11) è stata eliminata nell'ediz. del '21, che legge co[n] un[o] vocabulo (così anche [...] χοινὸν αἰσθητόν " (An. II 6, 418a 7-25) tradotto con sensibile commune o sensibilia communia. Spiega Tommaso (Comm. ad Deanima II 13): " Sensibile proprium est, quod ita sentitur uno sensu, quod non potest allo sensu sentiri et circa quod non potest ...
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senso
Termine che presenta una complessa stratificazione semantica, potendo indicare, volta a volta: (1) la facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni, ossia la sensibilità; (2) ciascuna [...] , per impressione, le forme sensibili senza la materia, come la cera riceve l’impronta dell’anello senza il ferro o l’oro» (Deanima, B 12, 424 a 17-20). Aristotele passa anche in rassegna i cinque s. (rimarcando il carattere primario del tatto ...
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fondamento
Vincenzo Valente
Termine del linguaggio filosofico, che richiama più volte luoghi di dottrina. E usato spesso nel Convivio a significare l'" elemento basilare ", il " principio costitutivo [...] si vive, è fondamento sopra 'l quale si sente... e questa sensitiva potenza è fondamento de la intellettiva. Per il concetto la fonte dichiarata di questo passo è il secondo libro del DeAnima (cap. 2) di Aristotele.
Con Pd XXIV 100-102 e XXIX 111 va ...
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DELLA VALLE, Martino
Paolo Viti
Nacque in Monferrato, probabilmente intorno alla metà del sec. XV; le uniche notizie biografiche su di lui si ricavano dalla sua attività di tipografo, operoso nel penultimo [...] il 30 sett. 1488 il D. stampò - sempre in caratteri gotici - il Commentarium t'n libris Aristotelis "Deanima" di s. Tommaso; il 5 nov. 1488 il De sensu composito et diviso di Paolo Della Pergola; il 3 dic. 1488 l'Expositio super libris Aristotelis ...
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affezione
Domenico Consoli
. La parola nella terminologia filosofica viene usata, nel suo corrispondente latino affectio, come sinonimo di affectus o passio, e in senso generale denota tutto ciò che [...] e ne determina una modificazione o disposizione.
Come tale Aristotele aveva inteso πάϑος nel DeAnima, considerandolo caratteristica comune anche all'anima degli animali (Anima I 402 a 9). L'uso di affectio è assai comune presso gli scrittori latini ...
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ACCORAMBONI, Felice
Francesco Cagnetti
Figlio terzogenito di Gerolamo, nacque a Gubbio nella prima metà del sec. XVI. Studiò a Padova negli anni intorno al 1540: egli stesso ricorda come suoi maestri [...] Scolaro del Vesalio, l'A. è nettamente antigalenista nei commenti alle opere biologiche di Aristotele. Nel commento al Deanima, combatte l'alessandrismo richiamandosi spesso ad Averroè: tra l'altro sostiene che per Aristotele l'intelletto è separato ...
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anima
ànima s. f. [lat. anĭma, affine, come anĭmus, al gr. ἄνεμος «soffio, vento»]. – 1. Nell’accezione più generica, il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e centro del pensiero, del sentimento, della...
animatore digitale
loc. s.le m. Esperto informatico che allestisce musei e itinerari virtuali per gli utenti della rete telematica. ◆ i giovani non ne vogliono più sapere di sturare lavandini o aggiustare impianti elettrici. Meglio riparare...