Filosofo (n. in Scozia, prob. presso Duns, Berwick, 1265-66 circa - m. Colonia 1308). Verso il 1278 entrò nell'ordine dei frati minori; nel 1303 leggeva le Sentenze a Parigi ove divenne poi maestro di [...] Sentenze: il primo opera diretta di D. S., il secondo reportatio dei discepoli), Quaestiones su opere logiche (Porfirio, Aristotele), Deanima e Theoremata (redatte da discepoli, non sappiamo se approvate dal maestro). D. S., che è forse il più acuto ...
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Nome col quale è noto in Occidente il filosofo e medico musulmano Abū ῾Alī Ibn Sīnā (Afshana, presso Buchara, 980 - Hdmadhān 1037), di stirpe iranica, ma le cui opere sono per la massima parte composte [...] la Metaphysica, la Physica, il De coelo et mundo, il Deanima, il De animalibus); il suo compendio an-Nagiāh vera causa delle trasformazioni che avvengono nel mondo sublunare. L'anima umana - sostanza spirituale e individuale - intende per l'azione ...
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Politico e letterato (Squillace 490 circa - Vivario 580 circa); figlio d'un alto funzionario di Teodorico, fu (507) questore, nel 514 console, e nel 523 magister officiorum, ministro per la politica interna; [...] da C. La politica gli apparve allora come dispersione funesta dal raccoglimento religioso, solo valore per l'uomo. Nacque così il Deanima, che egli considerava come libro XIII delle Variae. Ritiratosi a Squillace, fondò in quei pressi, a Vivario, un ...
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Scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.). Il termine sembra [...] critica della trascendenza delle idee platoniche implica anche la rinuncia alla tesi dell’immortalità indipendente dell’anima. Nel Deanima, l’anima è considerata forma vitale e organica del corpo, principio quindi di vita vegetativa e sensitiva ...
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Filosofo neoplatonico (sec. 6º d. C.), nato in Cilicia. Fu scolaro, ad Alessandria, di Ammonio figlio di Ermia, e poi, ad Atene, di Damascio. Chiusa per il decreto di Giustiniano (529) la scuola filosofica [...] S. si ricollega direttamente a quello di Damascio, e insiste sulla tesi della fondamentale concordia di Aristotele con Platone. Superstiti sono i commentarî agli scritti aristotelici De coelo, Categoriae, Physica, Deanima e al Manuale di Epitteto. ...
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Teologo (m. 1249), dal 1228 vescovo di Parigi. È uno dei primi maestri di Parigi a utilizzare ampiamente le nuove traduzioni delle opere di Aristotele, insieme però a quelle delle opere di Avicenna, sì [...] è il Magisterium divinale (diviso in: De primo principio, De universo creaturarum, Deanima, Cur Deus homo, De fide et legibus, De sacramentis, De virtutibus et moribus); tra le altre opere: De immortalitate animae, Tractatus de bono et malo. ...
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Filosofo tedesco (Wemding 1503 - Ingolstadt 1557). Convertitosi al protestantesimo, tenne lezioni sulla dottrina aristotelica dell'anima all'università di Wittenberg; ma l'aspra polemica con Melantone [...] lo costrinse a lasciare Wittenberg e a riabbracciare il cattolicesimo. Compose due opere (Deanima, 1542, e De philosophia naturali, 1549) e un commento al De officiis di Cicerone. ...
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Pensatore della tarda scolastica (Oresme, Bayeux, 1320 circa - Lisieux 1382). Insigne rappresentante della rinascita scientifica e naturalistica suscitata dall'occamismo nel sec. XIV. Notevole fu la sua [...] Elementi di Euclide e a molte opere di Aristotele (ai Parva naturalia e alla Fisica, perduti; ai Meteorologica, al Deanima, al De coelo; ecc.); di Aristotele, inoltre, tradusse in francese l'Etica, l'Economica e la Politica. Legato all'insegnamento ...
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Umanista (Costantinopoli 1415 circa - Roma 1487). Rifugiatosi in Italia nel 1453, dopo la conquista turca di Costantinopoli, nel 1456, soprattutto per l'interessamento di Donato Acciaiuoli, ottenne una [...] opere di Aristotele, l'A. affiancò corsi privati su Platone e una cospicua attività di traduttore (Etica Nicomachea, Deanima, Fisica, Metafisica, ecc. di Aristotele) e di editore (Enneadi di Plotino). Il suo insegnamento fu particolarmente fecondo ...
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Erudito (sec. 12º); rivelò all'Occidente la "logica nova" di Aristotele, traducendo dal greco in latino e commentando (1128 circa) gli Analitici primi e secondi, i Topici e gli Elenchi sofistici. A lui [...] si deve anche la traduzione di altre opere aristoteliche: della Physica, del Deanima, di parte dei Parva naturalia e della Metaphysica (la cosiddetta Metaphysica vetustissima). ...
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anima
ànima s. f. [lat. anĭma, affine, come anĭmus, al gr. ἄνεμος «soffio, vento»]. – 1. Nell’accezione più generica, il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e centro del pensiero, del sentimento, della...
animatore digitale
loc. s.le m. Esperto informatico che allestisce musei e itinerari virtuali per gli utenti della rete telematica. ◆ i giovani non ne vogliono più sapere di sturare lavandini o aggiustare impianti elettrici. Meglio riparare...