Capacità fondamentali dell’anima, da cui vengono fatte dipendere attività e funzioni fra loro essenzialmente distinte. La prima classificazione risale a Platone, che distinse una «parte» concupiscibile, [...] stabilì il carattere logico, non fisico, della distinzione tra le diverse parti o potenze dell’anima (anima nutritiva o vegetativa, anima sensitiva e anima razionale, Deanima, III, 4). La dottrina subì una drastica riformulazione con Descartes: l ...
Leggi Tutto
{{{1}}}
Umanista, medico e filosofo (n. Verona 1476 0 1478 - m. Incaffi 1553). Studiò a Padova con Giovanni Aquila, Gabriele Zerbo, Pietro Trampolino e con Girolamo e Marcantonio della Torre. Negli anni [...] poema commissionatogli da Alessandro Farnese Ioseph e al De vini temperatura sententia, la trilogia dei dialoghi Naugerius sive De poetica, Turrius sive De intellectione, Fracastorius sive Deanima. Da questi dialoghi filosofici su tre temi centrali ...
Leggi Tutto
Filosofo (sec. 13º), il maggiore rappresentante dell'averroismo latino. Manchiamo di notizie biografiche precise; fu forse discepolo di Alberto Magno; sappiamo che insegnò alla facoltà delle arti a Parigi [...] radicale di questa tesi a una dottrina (testimoniata dalle Quaestiones super tertium deanima e dalle Quaestiones deanima intellectiva) per cui l'anima umana è duplice, costituita cioè dall'intelletto unico e dalla parte vegetativo-sensitiva ...
Leggi Tutto
Filosofo scozzese (1175 circa - 1236 circa). Studiò a Oxford e nel continente: in Spagna, a Toledo, nel 1217 tradusse dall'arabo il De animalibus di Aristotele (vale a dire i 10 libri della Historiae animalium, [...] partibus animalium, e i 5 del De genere animalium) e ancora il De coelo et mundo, il Deanima (forse anche la Physica e la Metaphysica) dello Stagirita con i commenti di Averroè che M. faceva così, per primo, conoscere ai Latini. In Spagna tradusse ...
Leggi Tutto
La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del [...] la via alla concezione aristotelica della νόησις, come suprema forma di appercezione del reale. D’altra parte, nel Deanima aristotelico compare la distinzione dell’«i. per cui [l’anima] diviene tutto» (detto poi i. in potenza) e l’«i. per cui [l ...
Leggi Tutto
Oratore politico ed esegeta di Aristotele (n. in Paflagonia 317 d. C. - m. 388 circa). Dal 337 visse alla corte di Costantinopoli; nel 355 fu nominato senatore da Costanzo e nel 358 proconsole dallo stesso; [...] prefetto della città. Delle sue parafrasi a opere aristoteliche ci restano quelle agli Analytica posteriora, alla Physica, al Deanima, al De caelo e al XII libro della Metaphysica (il commento ai Parva naturalia non è suo). Scrisse anche commenti a ...
Leggi Tutto
qualità Proprietà che caratterizza una persona, un animale o qualsiasi essere, una cosa ecc., come specifico modo di essere, soprattutto in relazione a particolari aspetti o condizioni, attività, funzioni [...] . Relativamente a quelli che chiamava sensibili (αἰσϑητά), corrispondenti alle qualità sensibili del Medioevo, Aristotele aveva inoltre distinto, nel DeAnima, le q. proprie, oggetto di uno solo dei cinque sensi, e le q. comuni, oggetto di più sensi ...
Leggi Tutto
Padre della Chiesa (Cesarea di Cappadocia 335 circa - Nissa 394 circa), uno dei "grandi Padri cappadoci". Buon conoscitore di Platone e profondamente influenzato da Origene, ma anche da Metodio d'Olimpo, [...] minori scritte in momenti diversi; si connette alle dispute trinitarie anche il De Spiritu Sancto, contro gli pneumatomachi; accanto a questi scritti si ricordano: Deanima et resurrectione e la "Grande catechesi" (lat. Oratio catechetica magna) e ...
Leggi Tutto
Filosofo (Grantham 1614 - Cambridge 1687). Studiò al Christ's College di Cambridge, dove poi rimase tutta la vita come fellow. Cospicuo rappresentante, con R. Cudworth, del platonismo di Cambridge, e legato [...] virtù è l'amore intellettuale. Tra le sue opere: Philosophical poems (1647); Antidotus adversus atheismum (1652); Coniectura cabalistica (1653); Enchiridion ethicum (1667); Divine dialogues (1668); Enchiridion metaphysicum (1671); Deanima (1677). ...
Leggi Tutto
Teologo benedettino (m. 875). Monaco a Corbie, prese parte attiva alle maggiori dispute teologiche che si accesero nell'ambiente della rinascita carolingia. Intervenendo nella polemica sulla predestinazione [...] di Tours). Tra le altre opere di R. è da ricordare un Deanima, sempre nel solco della tradizione agostiniana, e un secondo scritto sullo stesso argomento (Liber deanima) in polemica con le posizioni di realismo platonico di un anonimo discepolo di ...
Leggi Tutto
anima
ànima s. f. [lat. anĭma, affine, come anĭmus, al gr. ἄνεμος «soffio, vento»]. – 1. Nell’accezione più generica, il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e centro del pensiero, del sentimento, della...
animatore digitale
loc. s.le m. Esperto informatico che allestisce musei e itinerari virtuali per gli utenti della rete telematica. ◆ i giovani non ne vogliono più sapere di sturare lavandini o aggiustare impianti elettrici. Meglio riparare...