(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] d'apostolato, per un fine morale e politico l'una, per un fine letterario e civile l'altra, il Convivio e il Devulgarieloquentia s'interrompono per sfociare nella Divina Commedia, in cui non solo l'austera e acuta e profonda razionalità ma anche la ...
Leggi Tutto
Per quanto perdesse il suo nome nel diventare, come Costantinopoli o Nuova Roma, la capitale dell'Impero d'Oriente, Bisanzio ebbe la sorte di essere ancora ricordata quando si volle designare l'arte, la [...] ristretta di numero e di mente: non ci fu, non ci poté essere un Dante bizantino che scrivesse un Devulgarieloquentia greco. La letteratura volgare bizantina fiorisce, e anche questo è caratteristico, lontano da Costantinopoli, ai confini di quello ...
Leggi Tutto
ALIGHIERI La vita. - Condizione sociale e prima educazione. - Nacque in Firenze nel maggio del 1265, di famiglia che si teneva derivata dal gentil seme dei Romani fondatori della città (Inf., XV, 73-78) [...] , e lo suolo dov'ella siede sia degno oltre quello che per li uomini è predicato e approvato" (IV, v, 20).
Devulgarieloquentia. - Lo stesso sentimento che moveva Dante a esaltare il volgare italico nel Convivio, lo mosse pure a tentare d'avviarlo a ...
Leggi Tutto
Dante Alighieri, Opere minori: Dante e il «Buon Barbarossa» ossia Introduzione alla «Monarchia» di Dante
Bruno Nardi
1. - Dopo quanto ebbi a scrivere intorno a La «Donatio Constantini» e Dante, negli [...] altra parte, ogni volta che Dante accenna alla sua amicizia col Pistoiese lo fa sempre a proposito di rime anteriori al Devulgarieloquentia. Tuttavia non si può escludere un qualche incontro fra i due amici intorno al 1310-1311, cioè nel momento in ...
Leggi Tutto
Epistole
Manlio Pastore Stocchi
La silloge delle E. dantesche, nella estensione e nella disposizione fissate da E. Pistelli nella sua edizione del 1921 per la Società Dantesca Italiana e tuttora accolte [...] fortuna della Commedia avviava alcune opere dantesche a quel destino di oscurità cui non sfuggirono, per secoli, il DevulgariEloquentia o la Quaestio. E proprio sul limitare del Quattrocento il Bruni registrava e attribuiva al Niccoli (ma, si ...
Leggi Tutto
MEZZABATI, Aldobrandino
Gabriella Milan
de’. – Nacque nel 1250 circa a Padova, da Ugone Denario, giudice. In quella città visse stabilmente, a parte brevi periodi trascorsi a Firenze e a Vicenza, esercitando [...] cura di A. Gloria, Venezia 1884, pp. 239-241; D. Alighieri, Rime, a cura di G. Contini, Torino 1965, pp. 211-213; Id., Devulgarieloquentia, a cura di P.V. Mengaldo, Padova 1968; La Leandreide, in C. Del Balzo, Poesie di mille autori intorno a Dante ...
Leggi Tutto
curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...