Caso della declinazione latina, ma anche greca e di altre lingue, che occupa il terzo posto nella tradizione grammaticale classica, e perciò detto anche terzo caso. Indica la destinazione, il punto d’arrivo di un’azione, ed è perciò in primo luogo il caso del complemento di termine (es., lat. dare patri «dare al padre»); per analogia, si parla talora di d. anche per lingue prive di veri e propri casi, ...
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Il dativo etico (lat. dativus ethicus) indica la partecipazione o il coinvolgimento emotivo di una persona rispetto a un’azione o a una circostanza indicata dal predicato; è sempre espresso da un pronome [...] tuttavia incerto: il pronome ti dell’esempio (11) può essere interpretato come benefattivo e parafrasato come in (12) oppure come dativo etico e parafrasato come in (13):
(11) e all’improvviso Luigi ti prepara una bella sorpresa
(12) e all’improvviso ...
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In linguistica, il caso che in alcune lingue indica lo stato in luogo e il tempo determinato. In greco esso era fuso anche formalmente col dativo; in latino è rappresentato generalmente dall’ablativo con [...] la prep. in, ma ne è tenuto distinto, riflettendo l’antica forma (impropriamente detta genitivo locativo), nei nomi di città e di piccole isole della prima e seconda declinazione (Romae «a Roma») e in ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] solo le forme di terza persona hanno il genere: lo ~ li ~ le; diverse forme (mi, ti, ci, vi e si) non distinguono tra dativo e accusativo; un riflessivo (si) esiste solo per la terza persona. Inoltre ci sono omonimi (una sola forma con più sensi): la ...
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In grammatica, complemento di t., il complemento che risponde alle domande a chi, a che cosa, e indica la persona o la cosa a cui è diretta l’azione espressa dal verbo (in it. il complemento è di norma [...] introdotto dalla preposizione a; in lat. gli corrisponde il caso dativo). ...
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strumentale In grammatica, caso s., caso della declinazione indoeuropea che nel suo ambito funzionale comprende le indicazioni del concorso di persone, cose, o circostanze allo svolgimento dell’azione, [...] flessione tematica, che si è conservata come tale in indoiranico, armeno, baltico e slavo, ed è rappresentata anche dal dativo greco (ἵπποις) e dal dat.-abl. italico (osco: Núvlanúis «alle genti di Nola»; lat. lupīs), dove si è estesa ai temi in -ā ...
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Caso della declinazione latina, collocato dai grammatici antichi al sesto posto nell’ordine dei paradigmi flessionali. In età moderna la denominazione è stata applicata dai linguisti occidentali anche [...] nomi della prima, terza, quarta e quinta declinazione (rosā, urbĕ, fructū, diē); ha invece desinenze comuni con il dativo nel singolare della seconda declinazione (lupō) e nel singolare di alcuni temi della terza declinazione (felicī), e nel plurale ...
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Con l’espressione interlocutore generico si designa, in senso lato, l’interlocutore indeterminato, implicito, non identificato a cui ci si rivolge durante l’enunciazione. A tale uso si ricorre nel discorso [...] : immagina tu che la terra è rotonda»).
Spesso l’interlocutore generico è segnalato dal clitico di seconda persona singolare (➔ dativo etico):
(5) Che ti fanno i bergamaschi? Spediscono a Venezia Lorenzo Torre, un dottore, ma di quelli! (Manzoni 1995 ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] maggior parte dei casi è sostituito in italiano dall’infinito: genitivo ars amandi «l’arte di amare», dativo inutilis dicendo «inutile da dire», accusativo preposizionale paratus ad pugnandum «pronto a combattere». Il gerundio italiano trae origine ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] XII, 7). Circa l’ordine dei pronomi atoni (➔ clitici), nel fiorentino del Duecento prevale la sequenza lo mi, cioè accusativo + dativo, norma ancora rispettata da Dante («E se non fosse ch’ancor lo mi vieta»: Inf. XIX, 100), mentre già nel Decameron ...
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dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, che viene assegnato», accezione che ebbe...
Dat
s. f. inv. Acronimo dell’ingl. Dynamic area telethermography. ◆ il Politecnico, con l’Istituto Boella, sta aprendo proprio presso l’ospedale «San Giovanni Antica Sede» un laboratorio di didattica e ricerca: il lavoro comune ha creato rapidamente...