Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] l’alterazione del nome nei c. (solo nel pronome si ha ancora un nominativo: io, egli; un accusativo: me, lui; un dativo: mi, gli); ricorre invece per alcuni c. alle preposizioni.
Matematica
In statistica e calcolo delle probabilità, con il termine c ...
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. Antichità classica. - Elogium è parola di dubbia origine (eligere, eloquium, ἐλεγεῖον, εὐλογία), e di vario significato. Latinamente non dice soltanto lode, ma prima ancora motto o breve iscrizione, [...] spiriti e di forme sono, di questi elogia, i più antichi: lapidarî, col nome del defunto in nominativo, non già in dativo, come in sul terminare della repubblica quando le iscrizioni divengono votive, senza il nome del parente più prossimo da cui l ...
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Filosofia
Ciò che non dipende da altro per la sua realtà, opposto quindi a ‘condizionato’, ‘dipendente’, e non esclude la relazione per la quale un altro dipenderebbe da lui.
Connesso a questo significato [...] dicendo). In latino, era frequente con l’ablativo a.; in greco, con il genitivo a.; in altre lingue, con lo strumentale, con il dativo o con l’accusativo a. ecc.
Si parla di uso a. di un verbo (o anche di altra parte del discorso) quando questo è ...
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rispondere (respondere)
Domenico Consoli
La variante latineggiante è accolta dagli editori solo in Rime LXXXIII 104 (non responde / il lor frutto a le fronde) e Fiore CCXX 9 (Vergogna sì respuose). Per [...] o una personificazione, o un componimento poetico.
In tal senso ora ha uso assoluto, ora è seguito dal dativo, ora come transitivo regge un complemento diretto oppure una proposizione oggettiva. Accetta anche la costruzione intransitiva pronominale e ...
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mestiere (mestero)
Bruno Bernabei
Ricorre spesso nel Convivio e nella Commedia, tre volte nella Vita Nuova, ed è usato secondo due fondamentali gruppi di significati fra loro distinti.
Per la morfologia, [...] 9).
Vale " bisogno ", " convenienza ", " utilità ", usato sempre in locuzioni del tipo ‛ essere m. ' (la più frequente; costruita col dativo per esprimere la persona che abbisogna: cfr. If XXI 66 mestier li fu), ‛ fare m. ', ‛ parere m. ' (solo in Cv ...
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. Oriente. - Nelle antiche monarchie orientali la corrispondenza epistolare ha carattere soprattutto ufficiale: lettere di sovrani fra loro, istruzioni a generali e governatori, e rapporti di questi al [...] , e talora con la data consolare e il nome della persona o delle persone o dell'ente, cui l'epistola è destinata, in dativo talora ad con l'accusativo), con o senza l'aggiunta salutem; 2. il testo; 3. la subscriptio non col nome dell'imperatore, ma ...
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INABILITAZIONE
Emilio Albertario
È un istituto di assistenza per il maggiorenne infermo di mente il cui stato non sia così grave da far luogo all'interdizione, per il prodigo (art. 339 cod. civ.), per [...] , che valgono per l'interdizione, sono in generale applicabili per l'inabilitazione: però il curatore dell'inabilitato è soltanto dativo e cioè nominato dal consiglio di famiglia o di tutela: fu bene osservato che questa diversa norma non è ...
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sodisfare (satisfare; satisfacere; III singol. Ind. pres. satisface; III singol. cond. pres. satisfara; v. Parodi, Lingua 260)
Alessandro Niccoli
Ricorre due volte nelle Rime (sempre ‛ sodisfare '), [...] di superbia], tanto che a Dio si sodisfaccia; Pd VII 93 che l'uom per sé isso / avesse sodisfatto a sua follia. Con doppio dativo, della persona e della cosa: Io vo' saper se l'uom può sodisfarvi / ai voti manchi... con altri beni (IV 136; il Chimenz ...
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FRANCIA
Emmanuel DE MARTONNE
Pino FORTINI
Emmanuel DE MARTONNE
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Giulio COSTANZI
Anna Maria RATTI
Raymond LANTIER
Francesco COGNASSO
Roberto PALAMAROCCHI
Pietro [...] 'un; confusione in forza della quale si è potuto dire sunt ad nos poma, fr. la nuit est à nous; poi, siccome il dativo di possesso o di determinazione aveva finito con l'essere usato senza il legame di un verbo, ossa Ursiniano = ossa Ursiniani, si è ...
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invogliare
Ricorre due volte, con qualche diversità di significato. In Pd III 84, Piccarda dice che Dio 'n suo voler ne 'nvoglia, " accendit nos et animat in suam voluntatem " (Benvenuto), ci " spinge [...] che " Mettere in voglia ", come " Mettere in cuore ", attribuendo dunque a che il valore di oggetto, e a ne quello di dativo. Così anche la Crusca. Si veda tuttavia il Pézard (ad I.), per il quale che è da intendere come soggetto neutro collettivo ...
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dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, che viene assegnato», accezione che ebbe...
Dat
s. f. inv. Acronimo dell’ingl. Dynamic area telethermography. ◆ il Politecnico, con l’Istituto Boella, sta aprendo proprio presso l’ospedale «San Giovanni Antica Sede» un laboratorio di didattica e ricerca: il lavoro comune ha creato rapidamente...