lui (lei)
Riccardo Ambrosini
1.1. La distribuzione delle forme oblique del pronome maschile ‛ lui ', che, come ‛ lei ', reca chiari indizi della sua tonicità nell'uso ritmico-prosodico e nel suo frequente [...] nelle Rime (33, di cui 2 con funzione di accusativo [LXXX 25 Ma quanto vuol nasconda e guardi lui, e CIV 42], 2 di dativo [CVI 28 Vertute... / lui obedisce e lui acquista onore], e 2 con dubbio valore: LXVI 7 non ebbe poi alcun valore / di poter lui ...
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adorare
Federigo Tollemache
. S'incontra una volta nel Convivio, una volta in ciascuna delle tre cantiche, quattro volte nel Fiore e una nel Detto.
In Cv II IV 6 Li gentili le [Intelligenze] chiamano [...] a Dio, a. significa " venerare ", " rendere culto alla divinità ". Nel secondo passo si noti, oltre alla costruzione col dativo, frequente peraltro nell'antica lingua (vedi per questo il Barbi e la Brambilla Ageno; e cfr. Giamboni Libro VII 7 ...
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Composti chimici (anche detti carbilammine) contenenti il gruppo monovalente −NC legato a un radicale idrocarbonico; la formula generale degli i. è perciò RNC; sono isomeri dei nitrili, caratterizzati [...] la struttura del gruppo è un ibrido di risonanza nel quale prevale il contributo della struttura
caratterizzata da un legame dativo (con l’azoto atomo donatore) e dalla conseguente separazione delle cariche. Gli i. si ottengono per reazione delle ...
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Con l’espressione interlocutore generico si designa, in senso lato, l’interlocutore indeterminato, implicito, non identificato a cui ci si rivolge durante l’enunciazione. A tale uso si ricorre nel discorso [...] : immagina tu che la terra è rotonda»).
Spesso l’interlocutore generico è segnalato dal clitico di seconda persona singolare (➔ dativo etico):
(5) Che ti fanno i bergamaschi? Spediscono a Venezia Lorenzo Torre, un dottore, ma di quelli! (Manzoni 1995 ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] quella scritta poco sorvegliata, è oggi diffusa una tendenza molto netta: l’uso della forma maschile singolare gli del complemento dativo, al posto del femminile singolare le. Tale fenomeno si riscontra anche in francese e spagnolo: il fr. lui e lo ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] maggior parte dei casi è sostituito in italiano dall’infinito: genitivo ars amandi «l’arte di amare», dativo inutilis dicendo «inutile da dire», accusativo preposizionale paratus ad pugnandum «pronto a combattere». Il gerundio italiano trae origine ...
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TUTELA
Domenico FAVA
Edoardo VOLTERRA
Emilio ALBERTARIO
. Diritto ebraico. - Negli antichi diritti semitici sembra poco noto l'istituto della tutela. Il codice di Hammurabi nel par. 177 mostra che [...] deve promuoverne la nomina senza ritardo, pena la rimozione e il risarcimento dei danni. Il protutore è soltanto testamentario o dativo (art. 264 cod. civ.). Egli non ha funzione di sorveglianza sul tutore: ma lo sostituisce soltanto nei casi in cui ...
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convenevole
. Si trova solo in prosa, una volta nella Vita Nuova e sei volte nel Convivio. Come aggettivo vale " opportuno ", " adatto ", e quindi contestualmente, nei seguenti esempi, " efficace ", [...] e convenevole [" giovevole ", " vantaggioso "] fu più per quello cammino procedere che per l'altro, Cv IV XVII 12); ora dal dativo della persona e dall'infinito (non è convenevole a me [" conveniente " in senso morale] trattare di ciò, per quello che ...
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LATINA, LINGUA
Pier Gabriele Goidànich
Il latino è una lingua indoeuropea e fa parte del gruppo italico di esse lingue (v. indoeuropei; italici).
Una serie di fatti ci addita uno stretto rapporto che [...] . Temi: c) i-, b) ei-, a) eëto-; a) is, id, arc. im, e per analogia dei nomi, em; b) nom. eis analogico; gen. eius da *eisëos; dat. class. ĕī, arc. ēī, eī, ???ei; da *eëei; arc. anche ībus; c) eëo-, nelle altre voci: eum ecc.; forme normali di nom. e ...
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I verbi di percezione sono ➔ verbi che denotano processi percettivi (vedere, sentire, fiutare, ecc.) che hanno luogo in un soggetto esperiente. Rimandando alla sfera sensoriale (specialmente visiva o uditiva), [...] (soggetto dell’infinito) dovrà subire, se posposto all’infinito, una trasformazione: nel caso dei verbi bivalenti (16 a.) si muterà in dativo d’agente (17 a.), con i verbi trivalenti (16 b.), invece, in da + complemento d’agente (17 b.):
(17)
a. ho ...
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dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, che viene assegnato», accezione che ebbe...
Dat
s. f. inv. Acronimo dell’ingl. Dynamic area telethermography. ◆ il Politecnico, con l’Istituto Boella, sta aprendo proprio presso l’ospedale «San Giovanni Antica Sede» un laboratorio di didattica e ricerca: il lavoro comune ha creato rapidamente...