honorificabilitudinitate
Esempio (VE Il VII 6) di parola che, essendo di più di undici sillabe, eccede la misura di qualunque verso volgare (duodena perficitur sillaba in vulgari, et in gramatica tredena [...] perficitur in duobus obliquis): infatti essa deriva dalla parola latina, in dativo e ablativo, honorificabilitudinitatibus, che era citata nelle scuole e usata come prova di penna.
L'esempio è già in Pietro da Pisa, grammatico di Carlo Magno; è dato ...
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Gruppo di dialetti del greco antico parlati nella parte nordoccidentale della Grecia, e precisamente nell’Epiro, in Acarnania, Etolia, Doride, Focide, Locride e, nel Peloponneso, in Elide e Acaia. Questo [...] gruppo è affine al dorico e se ne differenzia nell’uso di -οις al dativo plur. anche nei temi in consonante e nel mutamento di ε in α davanti a ρ e λ (ϕάρω, Δαλϕοί). ...
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In grammatica, complemento di t., il complemento che risponde alle domande a chi, a che cosa, e indica la persona o la cosa a cui è diretta l’azione espressa dal verbo (in it. il complemento è di norma [...] introdotto dalla preposizione a; in lat. gli corrisponde il caso dativo). ...
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Nome di varî santi martiri. 1. Cartaginese, perseguitato forse sotto Decio (secondo la notizia che di lui ci trasmette un carme che gli dedicò papa Damaso), martirizzato forse sotto Valeriano; festa, 29 [...] nov. 2. Servio Saturnino, protovescovo di Tolosa e qui martirizzato (forse 250); festa 29 nov., per probabile confusione con il precedente. 3. Saturnino, Dativo, Felice, Ampelio, e compagni, martiri sotto Diocleziano, commemorati l'11 febbraio. ...
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INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del [...] Nelle lingue indoeuropee si tratta sempre di antiche forme nominali irrigidite in un caso qualsiasi della declinazione, come il dativo nel greco -μεναι o l'accusativo dell'osco -om. Nelle lingue moderne il carattere nominale dell'infinito è piuttosto ...
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Verbi psicologici è un’etichetta generale che indica un gruppo di verbi che denotano processi mentali di varia natura e tipo (percezione, sensazione, emozione, ecc.), quali amare, pensare, spaventare, [...] non canonica, cioè espresso mediante a + nome, se realizzato da un nominale pieno (a Mario in 3), o mediante un clitico dativo se pronominalizzato (gli in 3).
Nei ➔ tempi composti i verbi delle classi I e II hanno l’ausiliare avere, come i verbi ...
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strumentale In grammatica, caso s., caso della declinazione indoeuropea che nel suo ambito funzionale comprende le indicazioni del concorso di persone, cose, o circostanze allo svolgimento dell’azione, [...] flessione tematica, che si è conservata come tale in indoiranico, armeno, baltico e slavo, ed è rappresentata anche dal dativo greco (ἵπποις) e dal dat.-abl. italico (osco: Núvlanúis «alle genti di Nola»; lat. lupīs), dove si è estesa ai temi in -ā ...
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minacciare
Lucia Onder
" Promettere, annunciare castighi, vendette e danni ": con costrutto assoluto, in If XXIX 26 io vidi lui a piè del ponticello / mostrarti e minacciar forte col dito, e Pg XII [...] ... / li orribili giganti, cui minaccia / Giove del cielo ancora quando tuona; Fiore LXIX 11 più 'l minaccia, CCIX 2, CCXXII 1. Con il dativo della persona e l'accusativo della pena che si promette, in If XXI 132 con le ciglia ne minaccian duoli ...
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Caso della declinazione latina, collocato dai grammatici antichi al sesto posto nell’ordine dei paradigmi flessionali. In età moderna la denominazione è stata applicata dai linguisti occidentali anche [...] nomi della prima, terza, quarta e quinta declinazione (rosā, urbĕ, fructū, diē); ha invece desinenze comuni con il dativo nel singolare della seconda declinazione (lupō) e nel singolare di alcuni temi della terza declinazione (felicī), e nel plurale ...
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RIFLESSIVO (fr. réflexif; sp. reflejivo; ted. Reflexiv; ingl. reflexive)
Giacomo DEVOTO
Elemento grammaticale che "riflette" sul soggetto o l'azione propria o quella dell'elemento grammaticale che esso [...] un soggetto, e quindi in latino privo di nominativo. Accanto alla forma tonica, la forma atona si, con valore tanto di dativo quanto di accusativo, e quella rafforzata da "stesso": si curava, curava sé, curava sé stesso; si diceva, diceva a sé stesso ...
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dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, che viene assegnato», accezione che ebbe...
Dat
s. f. inv. Acronimo dell’ingl. Dynamic area telethermography. ◆ il Politecnico, con l’Istituto Boella, sta aprendo proprio presso l’ospedale «San Giovanni Antica Sede» un laboratorio di didattica e ricerca: il lavoro comune ha creato rapidamente...