MEZZABOTTA, Ernesto
Paola Bernasconi
– Nacque a Foligno nel 1852.
Nel volume di memorie il M. non fornisce alcuna informazione né sulla sua famiglia né sull’educazione ricevuta, limitandosi a parlare [...] ’anno come alunno della scuola normale», era «un servitore del Berti [Domenico, preside della facoltà] e come lui cattolico e darwiniano a un tempo. Ripieno di gas enciclopedico – proseguiva Labriola – parla di tutto e piglia verso di tutti gli altri ...
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Edelman, Gerald Maurice
Gilberto Corbellini
Immunologo statunitense (n. New York 1929). Dal 1966 al 1992 professore presso il Rockefeller Institute for Medical Research; si trasferisce nel 1992 allo [...] la comune origine evolutiva delle molecole di adesione delle cellule nervose e di quelle dell’immunità adattativa.
Il cervello darwiniano
Nel 1987 E. ha pubblicato Neural Darwinism (trad. it., 1995), il primo di una trilogia di testi che cambiano ...
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PATOLOGIA
Massimo Aloisi
Gaetano Crepaldi-Maurizio Muraca
Leonardo M. Savoia
(XXVI, p. 509; App. III, II, p. 376)
Patologia medica. − I grandiosi progressi conseguiti nelle scienze biologiche, e in [...] , caratteristiche costanti nel tempo. È noto che la variabilità individuale è anzi un fattore essenziale nello schema darwiniano dell'evoluzione delle specie. Il variare individuale intorno allo schema generale della specie può avere diversa origine ...
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MANTEGAZZA, Paolo
Gioacchino Sera
Antropologo, igienista, patologo e scrittore, nato a Monza il 31 ottobre 1831, morto a S.. Terenzo in Liguria il 26 agosto 1910. Si laureò in medicina a Pavia; compì [...] italiana di antropologia e ne prese l'insegnamento nel 1870.
Fu uno dei banditori più vivaci del nuovo verbo darwiniano dal'70 all'80. Studiò ad es.: teoria della pangenesi, efficacia della selezione sessuale, atavismo, influenza dell'isolamento ...
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Significa letteralmente deviazione dal genere. Una razza, un popolo, un individuo, un organo, una cellula (v. cellulare, patologia: IX, p. 668), per ragioni intime di sviluppo, legate a fattori dannosi [...] vortici dei capelli, l'eccessivo sviluppo dei seni frontali e della mandibola; le orecchie ad ansa, il lobulo darwiniano e altre malformazioni dell'orecchio, ecc.; fra i segni degenerativi psichici le deficienze e gli squilibrî dell'intelligenza e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Formulata da Charles Darwin intorno alla metà del XIX secolo, la teoria dell’evoluzione [...] in Dio, così come è difficile per una scimmia liberarsi dalla paura e dall’odio che nutre istintivamente per il serpente” (Darwin 1958; tr. it. p.75).
Emblematica, in questo senso, in una lettera del 1885, la richiesta rivolta al figlio Francis da ...
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Poeta e romanziere danese (Thisted, Jütland, 1847 - ivi 1885). Scrittore tra i più significativi della letteratura scandinava, dopo un esordio poetico con il raffinato ciclo dei Gurresange ("Canti di Castel [...] l'arte, malgrado i pur vivi interessi scientifici (nel 1872 tradusse l'Origine delle specie e nel 1875 l'Origine dell'uomo di Darwin). Dopo il romanzo storico Maria Grubbe (1876; trad. it. 1929), nato dalla sua adesione alle idee di G. Brandes e del ...
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Biologia
In fisiologia animale, assunzione e utilizzazione da parte delle cellule viventi delle sostanze nutritive presenti nei liquidi biologici circolanti. Le sostanze assorbite vengono utilizzate e [...] grado di rispondere più prontamente allo stimolo stesso. L’a. avviene per un meccanismo genetico di tipo neo-darwiniano. C.H. Waddington ha dimostrato attraverso esperimenti effettuati in Drosophila melanogaster che si tratta sempre di selezione di ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Le specificita della materia vivente
Gilberto Corbellini
Le specificità della materia vivente
Apartire dalla seconda metà dell'Ottocento le scienze [...] selettiva delle sinapsi di Jean-Pierre Changeux, ma soprattutto la teoria della selezione dei gruppi neuronali o darwinismo neurale di Gerald M. Edelman. Questi modelli selezionistici o 'darwiniani' hanno via via interessato diversi aspetti della ...
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ARCANGELI, Alceste
Isabella Spada Sermonti
Figlio di Giovanni, illustre botanico pisano, e di Amelia Scrivara, nacque a Pisa l'8 sett. 1880. Si laureò in scienze naturali nel 1902 con la tesi "Il mimetismo [...] dell'apparato digerente dei vertebrati e di genetica. Allievo di F. De Filippi, diffuse il primo evoluzionismo darwiniano e lamarckiano e il secondo evoluzionismo o neodarwinismo.
Uno dei primi lavori dell'A. riguardò Icambiamenti dell'epitelio ...
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darwiniano
〈-vi-〉 (o darviniano) agg. e s. m. – 1. agg. Di Ch. R. Darwin; relativo a Darwin e alle sue teorie (v. darwinismo): le teorie d.; la concezione d., ecc. Nel linguaggio medico, lobulo d. (o tubercolo di Darwin), sporgenza più o meno...
darwinismo
〈-vi-〉 (o darvinismo) s. m. – 1. La teoria dell’evoluzione elaborata dal naturalista ingl. Charles R. Darwin 〈dàauin〉 (1809-1882), secondo la quale le specie più complesse e differenziate (incluso l’uomo) derivano da altre più semplici...