Fan Dim, Fedor
Cesare G. De Michelis
Pseudonimo della scrittrice russa Elizaveta Vasil'evna Kologrivova (1809-1884). Le sue ambizioni letterarie (pubblicò due romanzi e un racconto) furono deluse dalla [...] con la famiglia in provincia, abbandonando contemporaneamente ogni velleità letteraria.
La sua traduzione in prosa dell'Inferno dantesco (Božestvennaja Komedija: Ad) apparve a Pietroburgo nel 1843, con una prefazione di certo D. Strukov, e riscosse ...
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probo
Domenico Consoli
Solo in Pd XXII 138 chi ad altro pensa / chiamar si puote veramente probo: nota il Parodi che nel latino medievale dei paesi romanzi " il cavalleresco prode, discendente legittimo [...] pareva fondamentale. Dante poi ritradusse in volgare quella singolar traduzione " (" Bull. " VI [1898-1899] 18). Nell'esempio dantesco, riferendosi a chi distoglie il pensiero dalla terra e dalle cose terrene, il vocabolo denota una particolare forza ...
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CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] immerse con vero rapimento. Qualche incontro prematuro fu un episodio che non turbò quella foga: si getta sull'Inferno dantesco e non ne intende nulla; il Canzoniere del Petrarca gli sembra essere "un libretto d'aritmetica". Il fervore gli trabocca ...
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tenebra
Luigi Blasucci
Il vocabolo è presente quattro volte nel Convivio e otto nella Commedia (accanto a queste occorrenze si registrano quelle del termine latino, distribuite fra la Monarchia [cinque] [...] (Pd XIX 65) e per ragioni di rima (t.: latebra: crebra) la parola è impiegata come parossitona.
Nel sistema semantico dantesco t. ha una notevole rilevanza per i valori simbolici ed escatologici che vi sono connessi: valori chiaramente derivati dalle ...
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Sismondi, Jean-Charles-Léonard Sismonde de
Remo Ceserani
, Storico, economista e letterato (Ginevra 1773-ivi 1842), di famiglia protestante e idee liberali e repubblicane, di gusto già per molti aspetti [...] tutto l'Epistolario - I 97 - si trova in una lettera del 20 settembre 1806 proprio alla Staël, e si riferisce al duro giudizio dantesco su Filippo il Bello: Pg VII 109-110). Una delle parti più originali dell'opera del S. è proprio quella su D., del ...
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causare
Alfonso Maierú
Il verbo, nel senso tecnico di " essere causa di qualche cosa ", ricorre in Cv IV X 7 mostro come elle [le divizie] non possono causare nobilitade, perché sono vili. Secondo D. [...] , si ha causata, in Cv IV XV 12, 14 e 15.
Bibl. - B. Nardi, L'arco della vita e D. e Alpetragio, in Saggi di filosofia dantesca, Firenze 19672; per le Rime, cfr. D.A., Oeuvres complètes, a c. di A. Pézard, Tours 1965, 166; K. Foster-P. Boyde, Dante's ...
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fascia
Enrico Malato
Con riferimento all'usanza di fasciare i corpi dei defunti, D. afferma, a proposito della fenice, che nardo e mirra son l'ultime fasce (If XXIV 111), sono cioè le bende funebri. [...] 100 Ottacchero ebbe nome, e ne le fasce / fu meglio assai che Vincislao suo figlio / barbuto. In senso figurato, generale nell'uso dantesco del verbo ‛ fasciare ' (v.), è in Pg XVI 37 Con quella fascia / che la morte dissolve men vo suso: f. è dunque ...
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balbutire
Lucia Onder
. Detto del fanciullo che non parla speditamente e chiaramente, compare in Pd XXVII 130 e 133 Tale, balbuzïendo ancor, digiuna / ... e tal, balbuzïendo, ama e ascolta / la madre [...] resto l'italiano balbuziente') piuttosto che gerundio di un ipotetico ‛ balbuzire '. Non a caso il commento del Landino al passo dantesco chiosa: " Et alcuno balbutiendo: ciò è in prima pueritia quando il fanciullo non può ancor proferire ogni parola ...
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joi
Gianluigi Toja
Sostantivo maschile provenzale, " gioia ", " piacere ": ricorre in Pg XXVI 144 vei jausen lo joi qu'esper, denan.
Il termine tecnico, tra i più vulgati nella poesia trobadorica, è [...] , le varie sensazioni e sentimenti risvegliati dall'amata, ecc., e, soltanto nei tardi trovatori, una gioia spirituale e quasi mistica.
Nel verso dantesco significa la gioia attesa e sperata, da parte del penitente contrito, dell'eterna felicità. ...
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Storico della letteratura italiana (Pietroburgo 1880 - Solda 1923); venuto a Roma nel 1903 con una borsa di studio del governo russo, rimase in Italia sino alla morte, dedicandosi soprattutto a studî sull'Umanesimo [...] Leto (2 voll., 1909-12); Vergilio nel Rinascimento italiano (2 voll., 1921-24); L'oltretomba classico, medievale, dantesco nel Rinascimento (1922); Storia del Rinascimento cristiano in Italia (post., 1924). Inviato in Russia dal governo italiano ...
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dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...