LANDINO (Landini), Cristoforo
Simona Foà
Nacque a Firenze l'8 febbr. 1425 (1424 secondo lo stile fiorentino: tale data è spesso indicata come quella della nascita del L.) da Bartolomeo, originario di [...] le Odi oraziane. Field (1986) ha ipotizzato che fin dal 1456 il L. abbia tenuto pubblica lettura del testo della Commedia dantesca, sulla quale tornò in ogni caso negli anni della maturità, in uno o più corsi tenuti fra la seconda metà degli anni ...
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ritmo
Gian Luigi Beccaria
111. Con accezione metaforica del termìne si è episodicamente parlato per D. come per altri poeti di ritmo (mentale), riguardo all'alternarsi dei personaggi, ricorrere d'immagini [...] stato neutro fino a che l'immagine non offra con tali fonemi un qualche rapporto. L'insistere, poniamo, in un verso dantesco, sulle i o sulle u toniche, non esprimerà di per sé nulla; quelle vocali non si prestano " naturalmente " all'espressione di ...
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Delille, Jacques
Felice del Beccaro
Poeta francese (Aigueperse 1738 - Parigi 1813), abate di Saint-Séverin e accademico di Francia (1772 prima elezione, poi annullata; rieletto 1774), autore, tra l'altro, [...]
In Remarques sur le livre VI de l'Eneïde, Delille, trattando dei lugentes campi " virgiliani che lo rimandano al Limbo dantesco, afferma, secondo i canoni di quella poetica classicista che gli faceva ammirare Voltaire, la supremazia di Virgilio su D ...
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biancovestito
Lucia Onder
. Aggettivo composto dal sostantivo ‛ bianco ' e dal participio ‛ vestito ', di genere maschile e riferito a senso alla perifrasi creatura bella, per " angelo ", in Pg XII [...] l'espressione sarebbe grecismo familiare ai poeti latini, affine a " nigra oculos ", " alba genas "; per il Blanc (Vocabolario Dantesco), l'aggettivo ‛ bianco ' è qui usato come avverbio.
Il Petrocchi legge biancovestito, mentre la '21 e il Casella ...
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Iacopo
Nome del destinatario del sonetto rinterzato Iacopo, i' fui, ne le nevicate alpi (v.), attribuito a D. (Rime dubbie VII). Essendo dubbia l'attribuzione, non è ovviamente possibile determinare [...] segnalò un ser Iacopo di ser Fredi, parente di Cino da Pistoia; più perentoriamente il Filippini, che ritiene il sonetto dantesco, indicò il rimatore Iacopo Cavalcanti, parente di Guido.
Bibl. - M. Barbi, Per un sonetto attribuito a D., in " Bull ...
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RICEVUTI, Lapo, detto Lapo Gianni
Vittorio Celotto
RICEVUTI, Lapo, detto Lapo Gianni. – Notaio fiorentino, nato probabilmente attorno agli anni Settanta del Duecento. L’Archivio di Stato di Firenze [...] 1915), pp. 342-346; R. Ortiz, La corrispondenza poetica tra Dante e Guido intorno alla colpa d’amore di Lapo, in Giornale dantesco, XXIX (1926), pp. 10-29; R. Davidsohn, Storia di Firenze, Firenze 1956-1968, ad ind.; M. Marti, Storia dello stil nuovo ...
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Pape Satàn, pape Satàn aleppe
Ettore Caccia
Satàn, pape Satàn aleppe. Il verso presenta una delle più discusse cruces dantesche: sono le parole di Pluto (If VII 1), nel quarto cerchio, al giungere [...] P. Fanfani, Studj ed osservazioni sopra il testo delle opere di D., Firenze 1873; G. Tancredi, Intorno l'interpretazione del verso dantesco Pape, in " Il Buonarroti " s. 2, IX (1874) 113-126; F.G. Bergmann, D., sa vie et ses oeuvres, Strasburgo 1881 ...
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Imola
Augusto Vasina
Pier Vincenzo Mengaldo
Negli scritti danteschi il primo riferimento a questa città cade a proposito della definizione del volgare illustre, ricercato pure nel confronto fra la [...] ). Tutto ciò indurrebbe a ritenere che, forse già in età umanistica, la cultura imolese si fosse aperta alla lettura degli scritti danteschi.
A un vero e proprio culto di D. si giunse forse, anche a I., solo nel corso dell'Ottocento, come sembrerebbe ...
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ALAMANNI, Luigi
Clementina Rotondi
Figlio di Piero, nacque a Firenze nel 1558. Dedicatosi agli studi letterari, fu buon conoscitore della lingua latina e della greca, che apprese sotto la guida di Pier [...] occupò anche di scienze matematiche ed astronomiche e di cosmo-grafia, di cui lasciò un saggio in un profilo dell'inferno dantesco, che non ci è pervenuto. Per questi studi fu in relazione col Galilei. Fece parte dell'Accademia degli Alterati, nella ...
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prima (pria)
Ugo Vignuzzi
Avverbio (e, in unione con ‛ che ' o ‛ di ', introducendo una proposizione dipendente, congiunzione) temporale, di media frequenza nell'opera dantesca. Anche se a rigore le [...] e formazione (cfr. R.C. Mäder, p. 120), qui vengono trattate insieme perché ridotte ormai, con ogni probabilità, nel fiorentino dantesco, a semplici allotropi; esse si presentano rispettivamente 15 e 2 volte nella Vita Nuova, 15 e 3 nelle Rime, 107 e ...
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dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...