sornome
Luigi Vanossi
Francesismo del Fiore, dove Ragione dice di Amore: E sì si fa chiamar il Die d'amore! / Ma chi così l'appella fa gran torto, / ché su' sornome dritto sì è Dolore (XXXVII 11). S. [...] ", ma qui su' sornome dritto sta per " il suo vero nome " (Parodi).
Il passo, che ci mostra il gusto medievale, anche dantesco, per l'interpretazione dei nomi, sembra richiamarsi alla canzone di Guittone Ahi Deo, che dolorosa, in cui il poeta aretino ...
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ostendale
Luigi Blasucci
Ricorre, al plurale, in Pg XXIX 79 Questi ostendali in dietro eran maggiori / che la mia vista.
Più frequente nella lingua del tempo la forma ‛ stendale ', attestata per il [...] una concrezione dell'articolo, senza che si possa del tutto escludere un incrocio con ostendere " (Petrocchi). L'impiego dantesco si deve considerare metaforico in quanto la parola sta a indicare le liste di luce colorata che nella processione ...
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Eletta
Vincenzo Valente
Participio femminile sostantivato di ‛ eleggere ' (v.), corrispondente al francese élite (eslite, sec. XII ), da confrontare, per la formazione, con voci come ‛ distretta ' (v.), [...] la vitalità del termine è provata dai continuatori popolari ancora vivi in alcuni dialetti settentrionali (REW3 2843). Nell'unico esempio dantesco (Pg XIII 12 io temo forse / che troppo avrà d'indugio nostra eletta), il senso della parola è " azione ...
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Trovatore italiano in lingua provenzale (n. Goito 1200 circa - m. dopo il 1269). Ebbe vita avventurosa. Cominciò come giullare; fu presso Azzo VII d'Este, poi, a Verona, alla corte di Rizzardo Sambonifacio, [...] un'immagine di alta dignità. È stata proposta da G. Bertoni (1901) l'attribuzione a S. di un sirventese in lombardo, che autorizzerebbe a vedere in un passo dantesco (De vulgari eloquentia, I XV 2) un accenno a una sua produzione in volgare italiano. ...
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barattiere
Pietro Mazzamuto
Colui che, avendo un ufficio, si fa corrompere per denaro o altra ricompensa; genericamente, vale anche " truffatore ", " malvivente ".
S'incontra tre volte nella Commedia: [...] L. Olschki, D., i b., i diavoli, in " Giorn. d. " XXXVIII (1937) 61-81; A. Chiari, Il primo canto dei b., in Letture dantesche 1-44; M. Principato, Il c. XXI dell'Inferno, Roma 1951; R. Montano, Lo stile di D. e il canto dei b., in Suggerimenti per ...
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Filippo Argenti
Fiorenzo Forti
Fiorentino (If VIII 62) della consorteria degli Adimari (Iacopo, Pietro), detto A. perché " equum ferris argenti ferrari fecit " (Chiose Cassinesi). " Cavaliere di grande [...] 1-38; F. D'Ovidio, Filippo A. e gli altri cani, in Nuovo volume di studi dant., Caserta-Roma 1926, 229; E. Bianchi, Chiose dantesche, in " Nuovo Giorn. d. " IV (1920) 3, 98 ss.; B. Croce, La poesia di D., Bari 1921, 77; K. Vossler, La D. C. studiata ...
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Auerbach, Erich
Luciana Martinelli
, Critico e filologo tedesco (Berlino 1892 - Wallingford, Connecticut, 1957), professore di romanistica all'università di Marburgo, ove fu successore di Leo Spitzer. [...] un trentennio e i cui risultati hanno condizionato il corso della moderna esegesi del poeta medievale. Il primo saggio di argomento dantesco dell'A. (Dante als Dichter der irdischen Welt, Berlino 1929; trad. it. in Studi su Dante, Milano 1963, a cura ...
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commovere [partic. pass. commosso; commoto è tratto direttamente dal latino commotus)
Andrea Mariani
Commentando Pd IV 64 (L'altra dubitazion che ti commove), il Tommaseo afferma che il verbo c. " e [...] " perturbat mentem tuam " (cioè di D.; Benvenuto) ma anche, secondo l'interessante nota del Daniello, " preme e stimola " il desiderio dantesco di conoscere la verità. Insomma, D. è, sì, ‛ turbato ', ma non per paura (come in Pd XXV 136), bensì per l ...
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Angelitti, Filippo
Nereo Vianello
Matematico, astronomo e cosmografo (Aielli [L'Aquila] 1856 - Palermo 1931), direttore dell'Osservatorio di Palermo dal 1898. Numerosissimi scritti, la metà circa della [...] Quaestio, cioè De Situ et forma aquae et terrae, Firenze 1968, XXXIV).
Bibl. - P. Emanuelli, F.A. cultore di astronomia dantesca, in " Archivio di storia della scienza " XIII (1931) 69-73 (con breve analisi delle sue opere); U. Rivarola, Gli scritti ...
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alunare
Luigi Vanossi
È composto di ‛ luna ', con prefisso a-, e appare in Detto 189 ed ha sì chiara luce / ch ' al sol to' la sua luce / e lo scura e l' aluna, / sì come il sol la luna, dove vale " [...] rispetto a un sole ", " eclissare " (Parodi). In questo senso non è altrimenti attestato, e si tratterà di hapax dantesco, forgiato sotto il pungolo della rima equivoca, preludio alle celebri sintesi verbali della Commedia (cfr. la serie col prefisso ...
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dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...