tralignare
Andrea Mariani
Il valore semantico, secondo quanto nota il Tommaseo a Pg XIV 123 (seguito dal Pietrobono), è più intenso di " degenerare ", perché " suppone d'ordinario corruzione più radicale [...] e profonda ". Inoltre si noti che in tutti e tre i casi l'uso dantesco del verbo (neutro intransitivo) è assoluto; e il non precisare ‛ da chi ' o ‛ da che cosa ' il soggetto ‛ traligna ' aumenta l'efficacia del verbo stesso, sicché il valore diventa ...
Leggi Tutto
Dante Alighieri, Opere minori: Convivio - Introduzione
Cesare Vasoli
I. - L'opera che si ripresenta in questo volume, a conclusione dell'edizione ricciardiana dell'Alighieri, è forse quella che, nel [...] , l'Introduzione del CONTINI a Il Fiore, in Opp. min., I/ I, pp. 555-63 e il relativo commento.
[66] Per le citazioni dantesche della Summa contra Gentiles, cfr. pp. 704 e 883.
[67] Cfr. la nota a p. XLVI.
[68] Cfr., particolarmente, NARDI, Saggi, pp ...
Leggi Tutto
Francesco di Assisi, santo
Stanislao da Campagnola
È posto da D. nella candida rosa dell'Empireo di faccia a Maria, nel gradino immediatamente inferiore a quello occupato da s. Giovanni Battista, seguito [...] luce se messi a riscontro con quanto D. ha sentito e colto. Il Bosco ha notato come anche un confronto tra il dettato dantesco e le storie di F. che qualche anno prima erano andati affrescando ad Assisi Giotto e i suoi aiuti, partendo dalla stessa ...
Leggi Tutto
Critico e filologo italiano (Empoli 1886 - Firenze 1964); prof. univ. dal 1936, ha insegnato letteratura italiana all'univ. di Firenze. Fra i suoi studî più notevoli si ricordano: Alessandro Manzoni e [...] M. Barbi, le Rime della "Vita nuova" e della giovinezza di Dante (1956). Postumo (1965) è stato pubblicato il volumetto Due letture dantesche (Inferno XXIII e XXXII) e altri scritti poco noti (con una bibliografia a cura di A. Di Preta e un ricordo ...
Leggi Tutto
Boffito, Giuseppe
Enzo Esposito
Erudito e critico, barnabita (Gavi 1869 - Firenze 1944), insegnò materie letterarie nei collegi del suo ordine, prima a Moncalieri e poi a Firenze; spaziò in veste di [...] in " Giorn. d. " XXIV (1921) 96-119; Due almanacchi vaticani e la D.C. Le posizioni del cielo durante la visione dantesca indicate giorno per giorno da due documenti coevi alla visione, in " L'Universo " II (1921) 387-396; D. misuratore di mondi, in ...
Leggi Tutto
Messo celeste
Silvio Pasquazi
celeste. Con questa denominazione si suole correntemente indicare il misterioso personaggio che viene ad aprire a D. e a Virgilio la porta di Dite, dopo che i demoni con [...] sono: ch'elli era da ciel messo (If IX 85), dove la parola messo è usata come participio passivo, e non come sostantivo. Nel poema dantesco tale uso del termine non è raro. L'espressione più simile a quella di If IX 85 si trova in Pg XXX 10 (un di ...
Leggi Tutto
Alberti, Orso
Renato Piattoli
, Membro della famiglia dei conti di Vernio e di Mangona, figlio di quel Napoleone A. (v.) incontrato da D. nella Caina (If XXXII 55-60); in lui si vuol riconoscere il [...] scarso rilievo per noi, oggi vive appena attraverso l'erudizione ", osserva il Pasquazi; " ma esse completano la fosca visione dantesca della tragica storia dei suoi tempi ".
Bibl. - G. Villani, Cronica IX 313; M. Barbi, rec. a P. Toynbee, Dictionary ...
Leggi Tutto
Mattioli, Giovanni
Seguace di s. Francesca Romana (sec. XV), trascrisse dalla viva voce della Santa le Visioni, conservate in un codice dell'Archivio Vaticano.
Le Visioni contengono una serie di rappresentazioni [...] della vita infernale e del Purgatorio che in qualche modo arieggiano immagini e situazioni del poema dantesco: la suddivisione dell'Inferno, il ritratto di Lucifero (contaminato con quello del Minosse di D.), gli angeli guardiani del Purgatorio.
Bibl ...
Leggi Tutto
uva
In Pg IV 21 Maggiore aperta molte volte impruna / con una forcatella di sue spine / l'uom de la villa quando l'uva imbruna, è cioè prossima alla maturazione e pertanto occorre proteggerla dai ladri [...] chiudendo i varchi delle siepi. È l'unico caso di un uso dantesco del termine u., che non ha un rilievo di per sé, ma si inquadra nel paragone. ...
Leggi Tutto
ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] caricatura, un linguaggio "comico" che si richiama in parte alla tradizione dei rimatori borghesi e più spesso al grande modello dantesco (nella sua densità e nel suo vigore icastico e narrativo, ben s'intende, e non nel suo largo volo metafisico ...
Leggi Tutto
dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...