Critico e filologo italiano (Cutrofiano 1914 - Lecce 2015); prof. univ. dal 1963, ha insegnato letteratura italiana a Lecce. Importanti le sue ricerche sui poeti minori del tempo di Dante (Cultura e stile [...] 1973; ambedue le opere corredate da relative antologie apparse rispettivamente nel 1956 e nel 1969), i suoi studî su Dante (Realismo dantesco e altri studi, 1961; Con Dante fra i poeti del suo tempo, 1966) e le sue indagini su Guittone, su Boccaccio ...
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Il settenario è un verso imparisillabo di sette sillabe ‘metriche’ (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in sesta posizione (Beltrami 20024: 199-200; Menichetti 1993: 673; per l’uso dantesco, [...] petrarchesca “Chiare, fresche et dolci acque”, dal peculiare schema ritmico (1ª 3ª 5ª 6ª), laddove la codificazione dantesca del De vulgari eloquentia (➔ Dante) richiedeva che l’inizio di canzone elevata fosse sempre endecasillabico. Il settenario ...
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gatta
Bruno Basile
In un passo che ha tutte le cadenze di un proverbio, uno dei pochissimi (cfr. If XXII 14-15) ammessi nella Commedia: Tra male gatte era venuto 'l sorco (XXII 58). Spia dello stile [...] humilis dantesco (non gradito per comprensibile cultismo da molti copisti, che ci fanno leggere nei loro codici tra male branche: cfr. Petrocchi, ad l.), il termine è assai comune in scene realistiche della novellistica trecentesca; la forma ...
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rogna
Domenico Consoli
Malattia della pelle, detta anche " scabbia "; il vocabolo figura soltanto nella frase di Cacciaguida (lascia pur grattar dov'è la rogna, Pd XVII 129), certo ispirata al realismo [...] delle sentenze popolari, e che nel contesto dantesco vale " lascia pur doler chi s'ha a dolere " (Buti), " lascia pur il pensiero a chi avrà cagione di averlo " (Vellutello); naturalmente r. allude al " male morale ". Da segnalare il " va gratando ...
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MORSELLI, Luigi Ercole
Tomaso Sillani
Poeta drammatico, nato a Pesaro il 19 febbraio 1882, morto a Roma il 16 marzo 1921. Intorno al 1900 è a Firenze iscritto nella facoltà di medicina, ma collabora, [...] intanto, al Giornale dantesco e frequenta il gruppo del Leonardo. Nell'agosto del 1903, s'imbarca a Genova sopra un veliero diretto alla Città del Capo, da cui in seguito, insieme con F. V. Ratti, si reca nell'America Meridionale. Nell'Uruguay è ...
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Wieruszowski, Helene
Enzo Esposito
Studiosa polacca di letteratura medievale e umanistica, si è occupata con particolare competenza di D. e della cultura del suo tempo, lumeggiando ampi spazi della [...] ed efficaci, si susseguono nel seguente ordine: Der Reichsgedanke bei D., in " Deutsches Dante-Jahrbuch " XIV (1932) 185-209; Bibliografia dantesca (1931-1937, 1938-1939), in " Giorn. d. " XXXIX (1936) 341-410 e XLI (1938) 219-250; Mino da Colle di ...
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Fiorenza
. Tranne che in Fiore CXXVI 12, dove ricorre la forma Firenze (a proposito dei Patarini: A Prato ed a Arezzo e a Firenze / n'ho io distrutti molti), la forma F. è quella sempre adottata nel [...] testo dantesco. Il nome ricorre esplicitamente in Rime CXVI 77, Cv I III 4, II XIII 22, If X 92, XVI 75, XXIV 144, XXVI 1, XXXII 120, Pg VI 127, XX 75, Pd XV 97, XVI 84, 111, 146 e 149, XVII 48, XXIX 103, XXXI 39.
Per la trattazione storica, ...
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Letterato (Bologna 1291 circa - m. prima del 1343). Notaio, ebbe cariche pubbliche (fino a quella di primo cancelliere, 1321-34) a Bologna, poi, esiliato dalla sua città per motivi politici (1334), a Napoli. [...] Scrisse un commento in latino all'Inferno dantesco (1324), e un Trattato delle volgari sentenze sopra le virtù morali in cento rubriche. G. Vernani gli dedicò (1329) il suo De reprobatione Monarchiae compositae a Dante. ...
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Balzac, Honoré de
Remo Ceserani
Scrittore francese (Tours 1799 - Parigi 1850). Alla grande voga di D. nell'Ottocento francese non si sottrasse neppure l'opera di B.: egli richiamò nel titolo stesso [...] Comédie, cit., X 381; Séraphîta, in Comédie, cit., X 513; anche la visione con cui si chiude Séraphîta sembra avere un'impronta dantesca, ma B., in una lettera a Madame Hanska [cfr. Lettres à l'étrangère, i, Parigi 1899, 172] dichiara di avere avuto ...
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pensoso
Alessandro Niccoli
Pur essendo attestato anche nel Purgatorio, è vocabolo peculiare del lessico della Vita Nuova e delle Rime, dove ricorre frequentemente per indicare uno stato d'animo turbato [...] Vat. 3793, n. 968, 1 " Sed io vivo pensoso ed ho dolore ", al quale, se non altro come documento di un'eco dantesca nell'ulteriore svolgimento dello Stil nuovo, può essere accostato quello di Cino: " Omo smarruto che pensoso vai, / or che ha' tu che ...
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dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...