reverente
Alessandro Niccoli
Come nell'uso moderno, indica lo stato d'animo o l'atteggiamento esteriore di chi sente o mostra reverenza, ma, in armonia al valore fortemente impegnativo che ha appunto [...] ‛ reverenza ' nel lessico dantesco, esprime l'idea della soggezione, nutrita di rispetto e di timore, che si deve a un'autorità, sia essa morale o intellettuale, politica o religiosa.
Il vocabolo ricorre nella Commedia sia per definire un ...
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Galvano da Bologna
Mario Saccenti
Amanuense bolognese, contemporaneo dei primi commentatori di D.; a lui ci conduce un codice membranaceo trecentesco della Commedia commentata da Iacopo della Lana (chiose [...] su due colonne inquadranti il testo dantesco, iniziali dei canti miniate con figurazioni allusive alla materia del canto), rimasto diviso tra la Biblioteca Riccardiana (1005) e la Biblioteca Braidense (AG XII 2): la sezione riccardiana (187 CC. in 20 ...
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De vulgari eloquentia
Pier Giorgio Ricci
Pier Vincenzo Mengaldo
Tradizione Manoscritta. - Comprende solo cinque testi (Berlino, Staatsbibliothek, lat. folio 437 [B], ora conservato a Tübingen; Grenoble, [...] in Lectura Dantis. Le opere minori di D.A., Firenze 1906, 195-221; ID., in D. - La vita - le opere - le grandi città dantesche. D. e l'Europa, Milano 1921, 77-86; S. Santangelo, D. e i trovatori provenzali, Catania 1921 (2ª ediz. riveduta, ibid. 1959 ...
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Folengo, Teofilo
Francesco Vagni
Sul noto letterato (Cipada, Mantova, 1491 - S. Croce di Campese, Bassano del Grappa, 1544) rimane valido il rilievo accennato dal De Sanctis sul realismo dello stile [...] XXIV 365-762, XXV 1-427) e, precedentemente, la zuffa vittoriosa con i demoni (XIX), dove figurano tutte le Malebranche dantesche.
Nell'Orlandino (I, ott. 16-20) si trova un'esplicita lode all'eccelso ingegno poetico dell'Alighieri: " Quel Dante, sai ...
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insano
Una sola volta e in rima, riferito ad Atamante che, impazzito per opera di Giunone, divenne tanto insano (lf XXX 4) da vedere nella moglie e nei figli una leonessa con i leoncini. Tutto il passo [...] dantesco ricalca Ovidio (Met. IV 512 ss.); l'aggettivo, tra i numerosi usati dal poeta latino, riprende più direttamente amens, mentre male sana, insania sono detti per Ino la moglie di Atamante. ...
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LANCIA, Andrea
Monica Cerroni
Andrea di ser Lancia, comunemente noto come L., nacque a Firenze presumibilmente nell'ultimo decennio del XIII secolo, al più tardi nel 1297 (Azzetta, 1996). Questa data [...] , resta certo che il L. esercitò un'influenza determinante nell'orientarne gli studi, tra il 1352 e il 1353, in senso dantesco.
Il L. aveva all'epoca terminato da un decennio la terza e ultima redazione della sua opera principale, iniziata intorno al ...
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Il Dante di Croce e Gentile
Enrico Ghidetti
Alle origini del dantismo neoidealistico
Il rapporto fra il trentenne Croce e Gentile ancora studente, di nove anni più giovane, inizia con uno scambio epistolare [...] ma vivono in rapporto dialettico sul quale si fonda l’unità della Commedia (p. 61). Se quindi «l’unità vera della poesia dantesca è lo spirito poetico di Dante», il «cammino più corto e più proprio» per leggere la Commedia sarà quello di «passare in ...
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rimario
Enzo Esposito
L'uso del r., vale a dire del dizionario di parole che rimano insieme, s'inizia, in Italia, nel Cinquecento, quando si fa viva l'esigenza dell'avvaloramento e della verifica della [...] per razionalità di ordinamento il Rimario perfezionato della D.C. di Luigi Polacco, che fin dal 1896 accompagna il commento dantesco di G.A. Scartazzini: i versi di ciascuna rima vi sono ordinati alfabeticamente secondo l'ultima parola di ogni verso ...
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Francia
Simonetta Saffiotti Bernardi
Remo Ceserani
(Franza). – La presenza della F. nell'opera e nel mondo di D. è molto frequente, sia direttamente, con citazioni specifiche, sia attraverso i riferimenti [...] del quale Artaud de Montor fece grandi elogi nell'Histoire de D.A., chiedendo che gli fosse data a Parigi una cattedra di filologia dantesca, e che forse è l'autore di una traduzione in prosa italiana, siglata G.C. e uscita a Parigi nel 1830 e di ...
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DENTE, Vitaliano
Antonio Menniti Ippolito
Nacque in data sconosciuta a Padova da Guglielmo - già morto nel 1294 - e Lutia, sorella di Rolando Can da San Ferrero. Fu uno dei padovani più ricchi e influenti [...] , Padua in the age of Dante, Manchester-New York 1966, pp. 86, 187, 225, 227, 272s.; V. Presta, D., V., in Enc. Dantesca, II, Roma 1970, pp. 375 s.; N. Mineo, Vitaliani Vitaliano, ibid., V, Roma 1976, pp. 375 s.; G. Sancassani, Notizie geneal. degli ...
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dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...