L’➔accordo morfologico (di ➔ genere e di ➔ numero) tra i diversi elementi presenta varie forme.
Una sequenza di soggetti può presentare profili diversi e, quanto all’accordo, esiti diversi:
(a) se uno [...] il plurale in i» (come in «Biondo era e bello e di gentile aspetto / ma l’un de’ cigli un colpo avea diviso», Dante, Purg. III, 107) e che dunque «bisogna dire l’uno de’ ginocchi, nissuno de’ labbri, uno de’ due lenzuoli, uno de’ diti», osserva ...
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CARLINO, Marco Antonio (Ateneo)
Claudio Mutini
Sull'incertezza che può sussistere circa il nome è lo stesso C. a fornire spiegazioni: in un capitolo della sua opera, La grammatica volgar dell'Atheneo [...] grammatico, in quanto l'auctoritas del nuovo modello letterario - ribadita con pervicacia rispetto alla presunta esemplarità di Dante e del Boccaccio - serviva poi alC. per giustificare sul piano della lingua comune alcuni tipici napoletanismi.
Un ...
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L’espressione baby talk (prestito composto da baby «bambino piccolo» e talk «parlata», attestato in inglese dal 1836) designa il modo di rivolgersi a bambini in tenera età da parte degli adulti che si [...] , dad, daddy; Jakobson 1971).
La stabilità diacronica delle forme di baby talk è attestata per l’italiano dall’ammonizione di Dante (De vulg. eloquentia II, vii, 3-4) a evitare i vocaboli «puerilia» mamma, babbo, mate, pate, che si sono tramandati ...
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Il neopurismo è il movimento linguistico promosso da Bruno Migliorini (1896-1975), fra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, per assecondare un equilibrato sviluppo della lingua contemporanea valutando, [...] italiani» 13, pp. 137-153.
Castellani, Arrigo (1996), Il purismo strutturale e il problema degli anglicismi, «Pagine della Dante» 80, 4, pp. 12-14.
Fanfani, Massimo (2002), Sulla terminologia linguistica di Migliorini, in Idee e parole. Universi ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] , storicamente peculiare tra ciascun idioma e ciascun popolo ed età storica.
Nel Convivio e nel De vulgari eloquentia Dante dà i primi documenti di questa concezione storicizzante delle lingue, destinata a precisarsi nel pensiero europeo del Seicento ...
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Stato dell’Europa settentrionale; confina a N con l’Estonia, a E e SE con la Russia e la Bielorussia, a S con la Lituania, mentre a O si affaccia per circa 500 km al Mar Baltico, che vi forma il Golfo [...] baltica) pagana, in Livonia come in Lituania, prima che l’Europa vedesse nascere i trovatori, i Minnesänger, Dante e G. Chaucer; caratterizzati da accentuato lirismo, sono componimenti in genere molto brevi, con prevalenza di temi naturali ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] loco dov’io fossi.
Vero è che ’n su la proda mi trovai
de la valle d’abisso dolorosa
che ’ntrono accoglie d’infiniti guai
(Dante, Inf. IV, 1-9)
Tra i generi narrativi si possono citare la fiaba, la novella, il romanzo, il racconto, il poema epico, la ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] . Po, ben puo’ tu portartene la scorza (Petrarca, Canz. CLXXX, 1)
b. Ed elli a me: – se tu vuo’ ch’i’ ti porti (Dante, Inf. XIX, 34)
ed anche in opere recenti di carattere popolare:
(8) Dunque tu se’ proprio il mi’ caro Pinocchio (Carlo Collodi, Le ...
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L’etimologia (gr. etymología, lat. etymologĭa) è lo studio dell’origine delle parole. La sua tradizione risale a più di 2500 anni fa: riflessioni etimologiche si conoscono già dai tempi degli antichi Indiani [...] Duro (Torino 1950), il Dizionario etimologico italiano, concordato coi dialetti, le lingue straniere e la topo-onomastica di Dante Olivieri (Milano 1953) e l’Avviamento alla etimologia italiana di Giacomo Devoto (Firenze 1966). Di primaria importanza ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] codificazione dell’italiano, che si ebbe una pressoché definitiva stabilizzazione dell’alfabeto. Individuato nel fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio il modello di riferimento, i diversi volgari italiani iniziarono un lento e mai concluso ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...