Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante [...] l'accettazione della vita così com'è, il ripudio d'ogni infingimento e ipocrisia costituiscono la base essenziale. Ancora per Dante la fortuna è "general ministra" di Dio; per il Petrarca essa ancora s'identifica con la Provvidenza: col B., invece ...
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Storico della letteratura italiana (Montevarchi 1841 - Firenze 1927), presidente della Società dantesca, senatore (dal 1906). Socio nazionale dei Lincei (1901). Acuto conoscitore della storia della lingua [...] ., 1917-18; e inoltre l'edizione per la nuova serie dei Rerum Italicarum Scriptores, fasc. 117-119, 1913) e sull'età di Dante (Beatrice nella vita e nella poesia del sec. XIII, 1891; Da Bonifacio VIII ad Arrigo VII, pagine di storia fiorentina per la ...
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Scrittore (Prato 1367 circa - Firenze tra il 1442 e il 1446). Lesse a S. Maria del Fiore la Commedia e le canzoni morali di Dante dal 1417 al 1425. È noto per una specie di romanzo, in lingua volgare, [...] Il Paradiso degli Alberti (titolo datogli dal suo primo editore, A. Wesselofsky, 1867-69), in cui dopo aver descritto un viaggio immaginario a Creta e a Cipro, e visite ai santuarî di Toscana, narra i ...
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Filologo e critico letterario italiano (Firenze 1900 - ivi 1998); prof. di letteratura italiana nell'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano (1950-70). Si è occupato di Dante, Boccaccio, Lorenzo [...] dei Promessi sposi, 1954-57). Tra le opere: Sulle Odi di G. Parini. Discorso critico (1943); Rileggendo il Manzoni (1967); Ancora con Dante (1977); Manzoni, il credente (1979); Studi letterari dall'Indovinello veronese a Domenico Giuliotti (1981). ...
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Letterato italiano (Bibbiano 1861 - Collegarola, Modena, 1936); scolaro del Carducci, per qualche tempo diresse a Firenze la rivista Medusa. Fra gli scritti emergono quelli su Dante, sul Parini, sul Manzoni, [...] e soprattutto quelli sul Monti, del quale curò un'eccellente edizione dell'Epistolario (6 voll., 1928-31) ...
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Letterato (sec. 15º), notaio a Firenze dal 1415 al 1432. Scrisse pedantesche rime moraleggianti e d'amore, un poemetto, il Pome del bel Fioretto, ecc. Difese Dante e il volgare contro le censure di alcuni [...] ambienti umanistici ...
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Scrittore greco (Corfù 1849 - Ginevra 1902), autore di saggi critici e di traduzioni (i Sepolcri di U. Foscolo, il Saul di V. Alfieri, l'Inferno di Dante e le Poesie italiane di D. Solomòs). ...
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Letterato (n. Napoli - m. 1559), è noto per il suo Vocabolario di cinque mila vocabuli toschi non men oscuri che necessari del "Furioso", Boccaccio, Petrarca e Dante, edito a Napoli nel 1536, uno dei primissimi [...] esempî, se non proprio il primo, di dizionario italiano ...
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Erudito (Cardiff 1835 - Chagford 1916). Fu ecclesiastico e salì alle alte cariche di canonico di Canterbury e direttore del collegio di St. Edmund. Come studioso, si occupò principalmente di Dante, di [...] curò l'edizione a Oxford di tutte le opere (1894). Furono egualmente pregiate le sue Contributions to the textual criticism of the Divina Commedia (1889) e hanno valore anche i quattro volumi (l'ultimo postumo) dei suoi Studies in Dante (1896-1917). ...
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Poeta italiano (Rovereto 1894 - Verona 1973); dimorò per molti anni a Parigi svolgendo opera di diffusione della letteratura italiana (fondò, 1932, e diresse la rivista bilingue Dante). La sua poesia, [...] che muove da quella di C. Govoni e dei cosiddetti "poeti di Verona e di Ferrara" (Pòlline, 1914; Mùssole, 1920), è essenzialmente impressionistica e visiva, di un crepuscolarismo reso a tratti dinamico ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...