Famiglia magnatizia di Firenze, ricordata da Dante come "l'oltracotata schiatta" (Par., XVI, 115) e nei nomi dei suoi membri Filippo Argenti (Inf., VIII, 31) e Tegghiano di Aldrobando (Inf., XVI, 41). [...] Parteggiò pei Guelfi (Forese di Bonaccorso capeggiò le milizie fiorentine a Benevento contro Manfredi), e seguì poi la fazione dei Bianchi, tranne il ramo di Filippo Argenti, che fu dei Neri, e per differenziarsi ...
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Poeta (Bologna tra il 1230 e il 1240 - Monselice 1276). Tra i più incisivi esponenti della poesia tosco-emiliana del XIII secolo, indicato da Dante come precursore dello stil novo, nella canzone dottrinale [...] (o per lo meno precursore dello stil novo), e fu del resto riconosciuta dalla coeva cultura letteraria e dallo stesso Dante (Purg. XXVI, anche se indubbiamente il "padre mio" dantesco riecheggia il "padre meo" detto da G. a Guittone), sulla cui ...
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ALIGHIERI, Iacopo
Arnaldo D'Addario
Figlio di Dante di Alighiero e di Gemma di Manetto Donati. Compreso nel bando comminato al padre nel 1315, seguì il poeta nell'esilio, ottenendo dalla protezione [...] Boll. d. soc. dantesca,XI [1904], pp. 172 ss.); A. Della Torre, Un documento poco noto sul ribandimento di I. di Dante,in Arch. stor. ital.,s. 5,XXXII (1904), pp. 289-331 (ma ildocumento non èaccolto nel Codice diplomatico dantesco dal Piattoli); F ...
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ALIGHIERI, Pietro
Arnaldo D'Addario
Figlio di Dante di Alighiero e di Gemma di Manetto Donati; primogenito del poeta, lo seguì nell'esilio; nel 1315 fu compreso nella condanna rinnovata in quell'anno [...] . Martino del Vescovo, ereditata dal padre, fu donata alla Società di Or San Michele e all'ospedale della Misericordia. Il figlio Dante ebbe i beni restanti, sotto la tutela degli zii Giovanni e Pietro Saleri; in caso di sua morte quei beni sarebbero ...
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Verseggiatore fiorentino (m. 1296), fratello di Corso e Piccarda Donati, amico e lontano parente di Dante per effetto del matrimonio di questo con Gemma Donati. Il poeta immagina di trovarlo tra i golosi, [...] nei canti XXIII e XXIV del Purgatorio, e di rievocare con lui, affettuosamente, i comuni trascorsi e gli antichi affetti. La scena sembra palinodia di una Tenzone di sei sonetti (tre per ciascuno) che, ...
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Fiorentino (sec. 13º), cugino del padre di Dante; il quale lo pone nella 9a bolgia tra i seminatori di discordie e lo mostra sdegnato e cruccioso perché nessuno dei suoi ha vendicato la sua morte violenta [...] (Inf. XXIX, 1-36) ...
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Fiorentino, della famiglia Cavalcanti; è ricordato da Dante (Inf. XXX, 32) come falsificatore, per il tiro giocato sul letto di morte di Buoso Donati. Simulando i gesti e la voce di Buoso, già morto, egli [...] dettò un falso testamento in favore proprio e di Simone Donati, suo complice ...
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Grammatico e letterato (n. a Bologna ultimo quarto sec. 13º; era ancora in vita nel 1327). Nel 1319 insegnava poesia latina in patria; dopo il 1323 insegnò per qualche tempo a Cesena. Scrisse un Diaffonus, [...] allegorie sulle Metamorfosi e un commento del poema stesso. Ma è ricordato soprattutto per i versi con cui nel 1320 circa invitò Dante a cantare in latino argomenti epici e lo sollecitò a recarsi a Bologna. Compose poi per lui un epitaffio, in versi ...
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Letterato e gentiluomo napoletano (1463-1508), imitatore di Dante, Petrarca, Boccaccio, più felice nelle ballate popolareggianti, scritte in una lingua quasi completamente dialettale. ...
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Miniatore (sec. 14º), attivo forse a Bologna, ricordato da Dante (Purg. XI, 79 ss.). Non si hanno notizie della sua vita e della sua opera. ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...