La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] si cita di solito come il primo vocabolario italiano, ma che è al tempo stesso un vocabolario ordinato per autori (Dante, Petrarca e Boccaccio, le tre «fontane» della lingua, appunto) e, ciò che qui più ci interessa, per categorie grammaticali. La ...
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Filologo svedese (Holm, Ångermanland, 1855 - Göteborg 1942); prof. di lingue neolatine a Göteborg (1890-1922), eminente linguista e storico, è stato uno dei fondatori degli studî di filologia romanza in [...] Svezia. Ricordiamo: Dante (1896); Spanien och Portugal (1911); Anglo-Norman language and literature (1923). Contribuì alla diffusione della conoscenza della letteratura italiana in Svezia. ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] 1979: 4), dal volgare illustre italiano fino all’idioletto famigliare (I, xix, 3). Nei capitoli xi-xiv del I libro Dante insegue la decentiorem loquelam del volgare illustre, la forma più distinta e atta ai più alti obiettivi retorici e poetici, nell ...
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Filologo (Torino 1876 - Napoli 1919). Perfezionatosi a Firenze alla scuola di P. Rajna, fu prof. di letterature neolatine all'univ. di Catania, poi di Pavia. Dopo una serie di contributi sulla fortuna [...] di Dante, Petrarca, sulle opere minori di Boccaccio, su Bembo, ecc., s'impegnò in opere di più ampio respiro, come nel Cervantes (1913), e nelle Origini neolatine (post., 1920), che danno piena misura della sua preparazione storica ed erudita e del ...
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Filologa italiana (Firenze 1938 - ivi 2012). Prof. di filologia italiana presso l'univ. di Firenze, dove si era laureata con G. Contini. Accademica della Crusca (1978), ha svolto significativi studi su [...] Jacopone da Todi, Dante da Maiano e G. Vasari, curando inoltre una nuova edizione del Canzoniere di F. Petrarca (2005), frutto di un lungo e puntuale lavoro di ricerca e interpretazione. Con il suo maestro ha pubblicato nel 1980 l'edizione critica ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] in cui, al tempo in cui; la forma verbale è all’➔indicativo:
(1) ancor non era sua bocca richiusa,
quando una donna apparve (Dante, Purg. XIX, 25-26)
(2) come libero fui da tutte quante
quell’ombre, io cominciai (ibid. VI, 25-26)
(3) Un pomeriggio di ...
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L’infinito sostantivato (detto anche, meno spesso, infinito nominale), secondo la definizione tradizionale è l’➔infinito introdotto da un determinante e accompagnato dai tipici elementi di un ➔ sintagma [...] i lor diri esser vani [«è evidente che i loro discorsi sono vani»];
e io così per falsi li riprovo,
e da lor mi rimovo (Dante, Conv. IV, canzone terza, 74-77)
(13) O eletti di Dio, li cui soffriri [«le cui sofferenze»]
e giustizia e speranza fa men ...
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Grammatico (n. Cento, Ferrara, primi del sec. 16º), autore tra l'altro di una Grammatica volgare (1536) d'intonazione bembesca e di un Vocabolario, Grammatica et Orthographia de la lingua volgare, con [...] ispositioni di molti luoghi di Dante, del Petrarca et del Boccaccio (1543). ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] desinenza -a nei congiuntivi dei verbi in -ére, -́ere, -ire si trova qua e là dall’inizio del XIV secolo [per es. in Dante, Inf. VIII, 57: «Di tal disïo convien che tu goda»], e si generalizza fra Trecento e Quattrocento» (Castellani 1952: I, 72).
(d ...
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Grammatico e maestro di retorica in Gallia nell'età di Claudio (41-54 d. C.). Per confusione, dovuta a s. Girolamo, nel Medioevo fu identificato col poeta epico P. Papinio Stazio. Nell'errore incorrono [...] anche Boccaccio e Dante (Purg. XXI, 89), che dicono il poeta "tolosano", confondendolo col grammatico. ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...