MARIOTTI, Scevola
Piergiorgio Parroni
Filologo classico, nato a Pesaro il 24 aprile 1920. Ha insegnato Letteratura latina all'università di Urbino (1949-63), passando poi (1963) come ordinario di Filologia [...] dimostra in modo definitivo l'appartenenza al 12°-13° secolo), le interpretazioni dantesche (il cristianesimo di Stazio in Dante, un'originale lettura del 6° canto del Paradiso), l'agguerrita disamina degli Hendecasyllabi dello pseudo Cornelio Gallo ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] fortemente (sulla prima lessicografia italiana, cfr. Olivieri 1942 e 1943; Poggi Salani 1986). Liburnio fa riferimento a ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio, i tre autori che in quanto «tre fontane» dell’eloquenza erano scaturigine ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] vantarsi di aver adoperato nelle sue opere più di quarantamila vocaboli, quasi il triplo di quelli usati da Dante. Tale risultato viene ottenuto soprattutto dissotterrando ➔ arcaismi peregrini, attraverso i dizionari storici ma anche grazie a letture ...
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dizionario
Franco De Renzo
Strumento indispensabile per conoscere una lingua o una disciplina
Un dizionario è un'opera che raccoglie e descrive, solitamente in ordine alfabetico, le parole e locuzioni [...] . La parola dizionario è usata anche per indicare opere che raccolgono le parole usate da un singolo autore, per esempio per Dante avremo il dizionario dantesco; o le parole di un periodo storico, come il dizionario della lingua italiana del Duecento ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] considerarsi gli storici Ferreto de’ Ferreti e Giovanni da Cermenate, il poeta Giovanni del Virgilio che cercò di indurre Dante alla poesia latina. Dante vi si cimentò, avendo già scritto in l. trattati in prosa, tra i quali il De vulgari eloquentia ...
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Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso [...] autori o in quelle opere. Per la lingua italiana, il primo rimario di questo secondo tipo fu il Rimario di tutte le cadentie di Dante e Petrarca, di F.P. Morato (1528); i r. che ebbero più larga fortuna (fino alla metà del 19° sec.) furono quelli di ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] via espandersi e perdere così la propria marcatezza.
La diatopia riguarda sia le lingue sia i dialetti. Risalgono a ➔ Dante (De vulgari eloquentia I, ix, 4-10) alcune penetranti osservazioni sulle differenze linguistiche tra le parlate di centri di ...
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La metonimia (dal gr. metōnymía; lat. denominatio, transnominatio) è una figura retorica (➔ retorica) tradizionalmente inserita tra i tropi, in quanto produce il ‘sovvertimento’ del significato proprio [...] fissata una tradizione, sullo sfondo della quale la metonimia si afferma nell’alto medioevo soprattutto con ➔ Dante nella Commedia.
Dante fa uso soprattutto delle relazioni causa-effetto e contenuto-contenente, che in ogni caso sono nella tradizione ...
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POLITI, Alessandro
Maria Pia Paoli
POLITI (Puliti), Alessandro. – Nacque a Firenze 10 luglio 1679 con il nome di Alessandro Giuseppe Maria, da Giovanni e da Vittoria Manelli.
Educato nelle scuole della [...] , greca e latina. In questa prima orazione Politi ricorda oltre agli autori classici anche i letterati fiorentini, da Dante a Francesco Guicciardini, da Marsilio Ficino a Pier Vettori fino ai contemporanei Benedetto Averani e Vincenzo Da Filicaia ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] conferita al discorso:
(2) Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio.
Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri
(Dante, Inf. V, passaggio dai vv. 116-117 ai vv. 118-120)
(3) Sempre caro mi fu quest’ermo colle
[…]
Ma sedendo e mirando ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...