BALESTRIERI, Domenico
Dante Isella
Nacque a Milano da Giuseppe e da Isabella Maganza il 16 apr. 1714, ultimo figlio di una famiglia numerosa che contava un altro poeta: Carlo Giuseppe, sacerdote e autore [...] di facili versi per monacazioni. Fece i suoi primi studi nelle scuole Arcimbolde sotto la direzione dei chierici regolari di S. Paolo e poi a Brera, convittore del collegio Calchi, fino al compiersi del ...
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MANENTI, Giovanni
Dante Pattini
Nacque presumibilmente a Venezia verso la fine del XV secolo.
Si conosce poco circa le sue origini. "Cittadino veneziano" (cioè originario di Venezia), come si definì [...] nel prologo della sua Opera nuova, il M. potrebbe essere imparentato con Ludovicus de Manente, segretario del Consiglio dei dieci che sottoscrisse nel 1497 la mariegola (la matricola) della Scuola piccola ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Convivio - Introduzione
Cesare Vasoli
I. - L'opera che si ripresenta in questo volume, a conclusione dell'edizione ricciardiana dell'Alighieri, è forse quella che, nel [...] ognuno è portatore, si unisce alla certezza di un dovere da compiere al quale è legata la sua stessa dignità di uomo di cultura. Dante sa di non sedere «a la beata mensa» dove «lo pane de li angeli si manuca», di non appartenere, cioè, a coloro che ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Rime - Introduzione
Gianfranco Contini
Meglio che di Canzoniere, come si fa, sembra, sulle orme di Charles Lyell (1835), è prudente discorrere di Rime di Dante: poiché [...] (in rima è «San Simone», il carcere, e l'«an-darne», la dolorosa, e con feroce gioia enunciata, necessità della fuga): perché Dante sa variare con sapienza fino gli schemi, e riserba il tipo a rime chiuse per la fine tranquilla e tanto più trionfale ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Epistole - Introduzione
Arsenio Frugoni
Giorgio Brugnoli
L'edizione critica della Società Dantesca Italiana (Firenze 1921), comprese tredici lettere in latino. Delle [...] a campo presso la porta, non vi volle essere, secondo esso scrive, con tutto che confortator fusse stato di sua venuta». (Cfr. Vita di Dante, ed. Solerti cit., pp. 99, 100, 102-4; e il libro IV delle Historiae fiorentinae, in R.I.S.2 XIX, III, p. 77 ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Egloge - Introduzione
Enzo Cecchini
Nonostante l'innegabile loro marginalità nell'ambito della produzione dantesca, le due egloghe presentano vari e notevoli motivi d'interesse, [...]
Le proposte di datazione oscillano, per il carme delvirgiliano, tra l'inizio del 1319 e la metà del 1320 (è probabile che Dante non si sia stabilito a Ravenna prima del febbraio 1320; d'altro lato il carme non può essere posteriore alla sconfitta di ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Vita Nuova - Introduzione
Domenico De Robertis
È tra i caratteri certo più significativi dell'opera dantesca, ed elemento costitutivo di essa, la prepotente forza di autoaffermazione [...] meno decisa. Direi anzi che non c'è opera più parlante della Vita Nuova (prova ne sia che non c'è opera di Dante che più si sia voluta far parlare, e che anche oggi più si presti all'interpretazione e agli esperimenti d'interpretazione): anche nel ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Il Fiore - Introduzione
Gianfranco Contini
È il titolo, puramente convenzionale, assegnato dal suo primo editore (1881), Ferdinand Castets, a una corona anepigrafa di [...] primo cedimento alle argomentazioni del Mazzoni e del D'Ovidio: «E s'io esamino il testo in sé, più vi cerco il fare di Dante, e meno ve lo trovo». Fu deciso allora che i due poemetti formassero l'anno dopo un'Appendice affidata alle cure del Parodi ...
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Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] vi, 3: dove la sentenza ovidiana è piuttosto il punto d'arrivo che quello di partenza, ed è certo suggerita a Dante da Brunetto che la parafrasa nel contesto di un passo sulla stoica sopportazione dell'esilio che, assieme all'autorità del De remediis ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Detto d'amore - Introduzione
Gianfranco Contini
Titolo, estratto dai primi versi a cura del suo scopritore, il filologo triestino Salomone Morpurgo (1860-1942), e rimasto [...] troppa grazia!», p. xx, costituì il vero nodo contro l'assegnazione a Dante). Quanto all'epoca, la difficoltà, di cui s'è detto a Novecento: basterà citare il primo attributore italiano del Fiore a Dante, il Casini. La credenza nell'unità di mano non ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...