lieto /'ljɛto/ agg. [dal lat. laetus "fertile", poi "lieto"]. - 1. [che ha in sé letizia, che prova un sentimento di gioia, di contentezza: essere l.; sono lieto che tu stia meglio; sarei l. se potessi [...] . ↔ doloroso, funesto, infausto, infelice, mesto, tragico, triste. 3. (estens., lett.) [di luogo, che ricrea e dà gioia: Una montagna v'è che già fu l. D'acqua e di fronde (Dante)] ≈ ameno, ridente. ↔ cupo, desolato, triste. [⍈ ALLEGRO, FELICE] ...
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plenitudine /pleni'tudine/ s. f. [dal lat. plenitudo -dĭnis, der. di plenus "pieno"], lett. - 1. [perfezione di un sentimento, di una condizione e sim.: p. di gioia] ≈ compiutezza, completezza, pienezza. [...] 2. [gran numero di persone: Né l'interporsi tra 'l disopra e 'l fiore Di tanta p. volante Impediva la vista e lo splendore (Dante)] ≈ folla, moltitudine, (lett.) turba. ...
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famiglia /fa'miʎa/ s. f. [lat. famĭlia, der. di famŭlus "servitore, domestico"]. - 1. a. (soc.) [gruppo di persone legate fra loro da un rapporto di parentela di primo grado, composto da padre, madre e [...] loro rapporti di affinità, spec. ideale: Vidi 'l maestro di color che sanno Seder tra filosofica f. (Dante)] ≈ circolo, clan, compagnia, congrega, gente. ‖ ordine. b. [insieme di persone che condividono interessi comuni, spec. illeciti] ≈ camarilla ...
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scoglio /'skɔʎo/ s. m. [lat. scŏpŭlus, dal gr. skópelos "rupe", prob. per tramite del genov.]. - 1. a. [massa rocciosa che emerge dalla superficie del mare, di laghi o fiumi: una costa disseminata di scogli] [...] rocciosa in forte pendenza e di grandi dimensioni: Certo io piangea, poggiato a un de' rocchi Del duro s. (Dante)] ≈ macigno, pietra, roccia, rupe, sasso. ‖ sperone. 2. (fig.) [elemento che ostacola: per lui la matematica è uno s. insormontabile ...
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lingua /'lingwa/ s. f. [lat. lingua]. - 1. (anat.) [organo della cavità orale dei vertebrati superiori, con funzione tattile e gustativa e, nell'uomo, di articolazione dei suoni del linguaggio] ● Espressioni [...] si configura la lingua in un determinato ambiente, nelle opere di uno scrittore: l. letteraria, poetica; la l. di Dante, del Manzoni] ≈ linguaggio, stile. c. [modo individuale e peculiare di esprimersi di un singolo parlante] ≈ [→ LINGUAGGIO (3. c ...
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linguaggio /lin'gwadʒ:o/ s. m. [der. di lingua]. - 1. a. [la facoltà, peculiare degli esseri umani, di comunicare significati per mezzo di un sistema di segni, vocali o grafici e, anche, lo strumento stesso [...] aspetto con cui si configura la lingua in un determinato ambiente, nelle opere di uno scrittore: il l. di Dante; l. poetico, burocratico] ≈ lingua, stile. c. [modo individuale e peculiare di esprimersi di un singolo parlante] ≈ Ⓣ (ling.) idioletto ...
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umore /u'more/ s. m. [dal lat. humor o umor -oris, der. di (h)umēre "essere umido"; nel sign. 4 per influsso dell'ingl. humour]. - 1. (lett.) [sostanza liquida: il calor del sol che si fa vino, Giunto [...] a l'omor che de la vite cola (Dante)] ≈ liquido. 2. (biol.) [liquido che serve come nutrimento ai tessuti viventi: gli u. che le radici traggono dal terreno] ≈ linfa. 3. a. (non com.) [qualità costante di una persona: avere un bell'u.] ≈ carattere, ...
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unghiato agg. [der. di unghia]. - [fornito di unghie lunghe e forti: E 'l ventre largo, e unghiate le mani (Dante)] ≈ (non com.) unghiuto, Ⓣ (zool.) ungulato. ...
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favella /fa'vɛl:a/ s. f. [der. di favellare], lett. - 1. a. [facoltà di parlare] ≈ linguaggio, parola. b. (estens., ant.) [espressione linguistica di un pensiero: la tua chiara f., Che mi fa sovvenir del [...] mondo antico (Dante)] ≈ discorso, ragionamento. 2. [sistema di suoni articolati usato da una comunità per comunicare] ≈ lingua, linguaggio, idioma, (ant.) sermone. ‖ parlata. ...
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livido /'livido/ [dal lat. livĭdus, der. di livēre "esser livido, pallido"]. - ■ agg. 1. a. [dal colorito viola scuro: faccia l. per il freddo] ≈ bluastro, lividiccio, violaceo. b. (fig.) [molto pallido [...] . ‖ sconvolto, turbato. 2. (estens., lett.) [dai toni scuri: una notte l.; Al nocchier de la l. palude (Dante)] ≈ plumbeo. ↑ nero. 3. (fig., lett.) [pieno di livore] ≈ astioso, livoroso, malevolo, ostile, rancoroso. ↔ benevolo, indulgente. ■ s. m ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...