talento /ta'lɛnto/ s. m. [dal lat. eccles. talentum "dono divino", con riferimento alla parabola evangelica nella quale i talenti affidati dal signore ai suoi servi sono simbolo dei doni dati da Dio all'uomo; [...] [aspirazione verso qualcosa che non si ha: Dintorno mi guardò, come t. Avesse di veder s'altri era meco (Dante)] ≈ desiderio, voglia. ↑ (lett.) anelito, brama. ● Espressioni: non com., andare a talento (a qualcuno) [essere di gradimento: è una cosa ...
Leggi Tutto
doglia /'dɔʎa/ s. f. [lat. ✻dŏlia, der. di dolēre "provare dolore; far male"]. - 1. (lett.) [il soffrire: infin che 'l Veltro Verrà, che la farà morir con d. (Dante)] ≈ dolore, patimento, pena, sofferenza, [...] tormento. ↔ (lett.) contento, gioia, piacere. 2. (med.) [al plur., caratteristico dolore che precede e accompagna il parto: avere le d., essere presa dalle d.] ≈ Ⓖ dolori. ⇑ contrazioni ...
Leggi Tutto
dottore /do't:ore/ s. m. [dal lat. doctor -oris "maestro", der. di docēre "insegnare"] (f. -éssa e, non com., dottora). - 1. a. (ant.) [chi esercita l'ufficio di insegnare: Poscia ch'io ebbi 'l mio d. [...] udito (Dante)] ≈ insegnante, maestro. b. [persona di grande sapere, spesso spreg.: darsi arie da d.] ≈ saccente, sapientone, saputo. 2. (educ.) a. [persona che ha conseguito una laurea] ≈ laureato. b. [titolare di un dottorato di ricerca] ≈ dottore ...
Leggi Tutto
diritto¹ [lat. directus, part. pass. di dirigere "dirigere"]. - ■ agg. 1. a. [che procede secondo una linea retta, che non piega né da una parte né dall'altra: una strada d.; avere le gambe d.] ≈ dritto, [...] , pencolante, pendente. 2. (fig.) [improntato a giustizia e rettitudine: un uomo d.; Ché la d. via era smarrita (Dante)] ≈ equo, giusto, onesto, probo, retto. ↔ disonesto, improbo, ingiusto, iniquo. 3. [detto di cose che siano dalla parte destra ...
Leggi Tutto
tema¹ /'tema/ s. f. [der. di temere], solo al sing., lett. - [il temere: Da questa t. a ciò che tu ti solve, Dirotti perch'io venni (Dante)] ≈ paura, timore. ‖ sospetto. ↔ audacia, coraggio. ▼ Perifr. [...] prep.: lett., per tema di [a motivo di una causa negativa] ≈ per paura di, per timore di ...
Leggi Tutto
brago (o braco) s. m. [lat. ✻bracum, di origine gallica] (pl. -ghi o -chi), lett. - 1. [terra molle imbevuta d'acqua: Quanti si tegnon or là su gran regi Che qui staranno come porci in b. (Dante)] ≈ (lett.) [...] belletta, fanghiglia, fango, (lett.) limo, melma, mota, (region.) palta. 2. (fig.) [condizione in cui cade chi si degrada, si abbrutisce moralmente: sprofondare nel b.] ≈ fango. ‖ abbrutimento, abiezione, ...
Leggi Tutto
tenere /te'nere/ [dal lat. tenēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna ..., [...] ] ≈ fare, svolgere. 7. a. (lett.) [di luogo, dare accoglienza: La tua città ... Seco mi tenne in la vita serena (Dante)] ≈ accogliere, ospitare, ricevere. b. (fam.) [di recipiente, ambiente e sim., avere dentro di sé: lo stadio potrà t. ventimila ...
Leggi Tutto
interprete /in'tɛrprete/ s. m. e f. [dal lat. interpres -prĕtis]. - 1. a. [chi interpreta, chi chiarisce il significato di cosa dubbia o oscura] ≈ (non com.) interpretatore. b. [chi interpreta testi letterari, [...] artistici e sim.: un grande i. di Dante] ≈ commentatore, critico, esegeta, (non com.) espositore, lettore. 2. [chi traduce i discorsi o gli scritti di persone di lingue diverse: fare da i.; scuola per interpreti] ≈ traduttore, (ant.) turcimanno. ⇓ ...
Leggi Tutto
tenzonare /tentso'nare/ (ant. tencionare) v. intr. [der. di tenzone] (io tenzóno, ecc.; aus. avere), lett. - [venire a tenzone: e io rimagno in forse, Che sì e no nel capo mi tenciona (Dante)] ≈ affrontarsi, [...] battersi, combattersi, contendere, disputare, duellare, lottare, scontrarsi ...
Leggi Tutto
editto s. m. [dal lat. edictum, part. pass. neutrosost. di edicĕre "annunziare"]. - 1. (stor.) [disposizione emanata da un'autorità: e. di Costantino] ≈ ‖ bando, decreto, ordinanza, proclama. 2. (estens., [...] lett.) [provvedimento legislativo in genere: Non son li e. etterni per noi guasti (Dante)] ≈ legge. ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...