diverso /di'vɛrso/ [lat. diversus, propr. part. pass. di divertĕre "deviare"]. - ■ agg. 1. a. [che si differenzia, anche con la prep. da: è molto d. da te] ≈ differente, difforme, dissimile, distinto, [...] la prep. da] ≈ e ↔ [→ DIVERGENTE (2)]. 2. (ant.) [che ha caratteristiche non comuni: Cerbero, fiera crudele e d. (Dante)] ≈ bizzarro, inconsueto, insolito, singolare, strano. ↑ mostruoso, orribile. ↔ comune, consueto. 3. [spec. al plur., e con nomi ...
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tosto² [prob. uso fig. di tosto¹ (con passaggio dal sign. di "saldo" a quello di "sùbito")]. - ■ agg., ant. [dotato di velocità e rapidità: Mal fu la voglia tua sempre sì t. (Dante)] ≈ lesto, rapido, svelto, [...] veloce. ↑ affrettato, precipitoso. ↔ lento, tardo. ■ avv., lett. [in un breve spazio di tempo: t. fummo a casa] ≈ presto, rapidamente, subito. ↔ tardi. ■ tosto che locuz. cong., lett. [per introdurre qualcosa ...
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epa /'ɛpa/ s. f. [dal lat. tardo hepar, gr. hē̂par "fegato"], ant., lett. - [parte addominale del corpo umano o animale: Rispuose quel ch'avea infiata l'e. (Dante)] ≈ addome, pancia, ventre. ...
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Fabio Rossi
bagnare. Finestra di approfondimento
Diversi modi di bagnare - Il verbo b. esprime un’azione assai generica ed è privo, pertanto, di sinon. propriamente detti. Ha però numerosi sinon. specifici, [...] amanza del primo amante, o diva [...] il cui parlar m’inonda / e scalda sì, che più e più m’avviva (Dante). Ancora a proposito delle piante, esse si annaffiano o innaffiano. Per coltivazioni di notevoli dimensioni è più appropriato il verbo irrigare ...
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irretire v. tr. [dal lat. irretire, der. di rete "rete", col pref. in- "in-¹"] (io irretisco, tu irretisci, ecc.). - 1. (non com.) [catturare con la rete: i. i pesci]. 2. (fig.) a. [impigliare come in [...] S'io fui del primo dubbio disvestito Per le sorrise parolette brevi, Dentro ad un nuovo più fu' inretito (Dante)] ≈ ‖ avviluppare, inviluppare. b. [attrarre a sé o sedurre con arte, con inganno: i. con lusinghe] ≈ abbindolare, accalappiare, adescare ...
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Fabio Rossi
battere. Finestra di approfondimento
Diversi tipi di colpo - Il verbo b. ha un sign. molto generale e, come tale, è caratterizzato da un elevato numero di accezioni, tutte ricche di sinon. [...] senso fig.: / o insensata cura de’ mortali, / quanto son difettivi sillogismi, / quei che ti fanno in basso batter l’ali! (Dante).
Usi estensivi e metaforici - Numerosissimi gli usi estens. o fig. di b.: il direttore d’orchestra batte il tempo, ovvero ...
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calcare³ [lat. calcare, der. di calx calcis "tallone"] (io calco, tu calchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [premere coi piedi: c. l'uva nei tini] ≈ calpestare, pestare, pigiare, pressare, schiacciare. b. (fig.) [...] ] ≈ recitare. c. (fig., lett.) [sottoporre ad oppressione ed umiliazione: calcando i buoni e sollevando i pravi (Dante)] ≈ opprimere, schiacciare, umiliare. ↔ aiutare, liberare, risollevare, sollevare. 2. a. (estens.) [sottoporre a pressione: c. i ...
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Fabio Rossi
buono. Finestra di approfondimento
In senso morale - Estesissima è l’area semantica di b. (più ristretta quella di cattivo), che abbraccia la sfera del gusto, della morale, dell’utilità, della [...] dei costumi sessuali (quante male tentazioni non pur nella pudica persona diffida, ma eziandio in quello che la guarda! [Dante]). I contr. hanno spesso un richiamo morfologico preciso all’agg. cui si contrappongono: disonesto/onesto; illecito/lecito ...
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caligare v. intr. [dal lat. caligare, der. di caligo-gĭnis "nebbia"] (aus. essere; usato solo alla 3a pers. sing.), ant. - [coprirsi di nebbia: la bella Trinacria, che caliga Tra Pachino e Peloro (Dante)] [...] ≈ annebbiarsi, offuscarsi, oscurarsi ...
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calla s. f. [var. di calle], ant. - 1. [percorso che si può seguire: la c. onde salìne Lo duca mio (Dante)] ≈ apertura, passaggio, passo, varco. 2. [in un corso d'acqua, apertura munita di cataratta] ≈ [...] ‖ pescaia ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...