omero /'ɔmero/ (ant. umero) s. m. [lat. ŭmĕrus o hŭmĕrus], lett. - [parte del corpo umano compresa tra il collo e l'attaccatura del braccio: Che ne conceda i suoi o. forti (Dante)] ≈ spalla. ...
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barba² s. m. [forse da barba¹, traslato infantile per "uomo anziano"], invar. (ma il plur. è rarissimo), ant., settentr. - [fratello del padre o della madre: l'opere sozze Del b. e del fratel (Dante)] [...] ≈ zio ...
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incontrare [der. del lat. tardo incontra avv. "verso, contro"] (io incóntro, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [trovare qualcuno davanti a sé per caso: i. un amico] ≈ imbattersi (in), incappare (in), (region.) incocciare [...] v. intr. (aus. essere), lett. [di evento, realizzarsi: com'elli 'ncontra Ch'una rana rimane e l'altra spiccia (Dante)] ≈ accadere, avvenire, capitare, succedere. ■ incontrarsi v. intr. pron. 1. [avere un incontro con qualcuno, con la prep. con: ieri ...
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dialisi /di'alizi/ s. f. [dal gr. diálysis "scioglimento, separazione", der. di dialýō "distinguere"]. - 1. (crit.) [in retorica, interruzione di un periodo mediante un inciso, per es.: Parte sen giva, [...] e io retro li andava, Lo duca … (Dante)] ≈ iperbato. 2. (med.) [nei casi in cui un rene sia gravemente compromesso, intervento terapeutico che pone a contatto il sangue con un liquido di lavaggio: andare in d.] ≈ emodialisi. ...
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onda /'onda/ s. f. [lat. unda]. - 1. [ciascuno dei rilievi che si sviluppano su una superficie acquea: o. lunghe; essere in balìa delle o.] ≈ flutto. ↑ cavallone, frangente, maroso, ondata. ⇓ cresta, schiuma, [...] , staccarsi. 2. (estens., poet.) a. [superficie del mare o d'altra massa liquida: Così sen vanno su per l'o. bruna (Dante)] ≈ acqua, acque, (lett.) pelago, (lett.) ponto. b. [massa d'acqua salata circondata da terre: l'o. egea] ≈ mare, (lett.) oceano ...
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onestà (ant. onestade) s. f. [dal lat. honestas -atis, der. di honestus "onesto"]. - 1. a. [disposizione d'animo e comportamento di chi è leale e corretto; di soggetto astratto, il fatto di essere leale: [...] al fatto che non abbia ancora avuto rapporti sessuali] ≈ e ↔ [→ ONORE (2)]. 2. (ant.) [qualità di persona o cosa degna di considerazione e rispetto: atti ornati di tutte onestadi (Dante)] ≈ compostezza, decoro, dignità, gentilezza, nobiltà (d'animo). ...
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onesto /o'nɛsto/ [dal lat. honestus "onorato", der. di honos -oris "onore"]. - ■ agg. 1. a. [che agisce con lealtà, rettitudine e sim., astenendosi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo: è di [...] e modestia, soprattutto nell'atteggiamento: Tanto gentile e tanto o. pare La donna mia quand'ella altrui saluta (Dante)] ≈ decoroso, nobile, onorato. ■ s. m. 1. (f. -a) [spec. al plur., persona che si comporta onestamente] ≈ galantuomo, gentiluomo ...
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studio /'studjo/ s. m. [dal lat. studium, der. di studēre "aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente"]. - 1. (educ.) [lo studiare: dedicarsi allo s. delle lingue] ≈ apprendimento. 2. (burocr.) [riferito [...] . ↔ accidentalmente, casualmente, inavvertitamente, involontariamente. 4. (ant.) a. [forte anelito: Che s. di ben far grazia rinverda (Dante)] ≈ ambizione, aspirazione, desiderio, (lett.) desìo. b. [cosa a cui ci si dedica: E quel che 'n altrui ...
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studioso /stu'djoso/ [dal lat. studiosus "desideroso, zelante, premuroso" e anche "dedito agli studi"]. - ■ agg. 1. [che si dedica allo studio con diligenza e applicazione: un ragazzo s.] ≈ ‖ coscienzioso, [...] noncurante. b. (ant.) [che manifesta un forte desiderio nei confronti di qualcosa: Con cagne magre, studïose e conte (Dante)] ≈ bramoso, cupido, desideroso, smanioso, voglioso. ■ s. m. (f. -a) 1. [chi studia per professione: un insigne s.] ≈ persona ...
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incuorare [der. di cuore, col pref. in-¹] (io incuòro, ecc.), lett. - ■ v. tr. 1. [infondere coraggio a qualcuno] ≈ e ↔ [→ INCORAGGIARE v. tr. (1)]. 2. (ant.) [mettere in cuore, nell'animo: tuo vero dir [...] m'incora Bona umiltà (Dante)] ≈ infondere, instillare, ispirare. ■ incuorarsi v. intr. pron. [prendere coraggio] ≈ e ↔ [→ INCORAGGIARSI v. intr. pron.]. ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...