pria avv. [lat. prīus, con terminazione raccostata a prima], ant., lett. - [per indicare anteriorità nel tempo, con riferimento a un momento indeterminato: dopo 'l pasto ha più fame che p. (Dante)] ≈ [→ [...] PRIMA (1. a)] ...
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visibile /vi'zibile/ [dal lat. tardo visibĭlis, der. di vidēre "vedere"]. - ■ agg. 1. a. [che può essere visto: astri v. dal nostro emisfero] ≈ vedibile. ‖ distinguibile, percepibile, percettibile. ↔ invisibile. [...] la cui visione è permessa a una determinata categoria di persone, con la prep. a: un film v. a tutti] ≈ destinato. ↓ consigliato. ↔ proibito, vietato. ■ s. m., solo al sing. [ciò che può essere veduto: Che del soverchio v. lima (Dante)] ↔ invisibile. ...
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primo [lat. primus, superl. dell'avv. e prep. ant. pri "davanti", da cui anche il compar. prior]. - ■ agg. num. ord. 1. [che, in una serie ordinata, si trova nella posizione iniziale, sia nello spazio, [...] ascendenti di una famiglia: fieramente furo avversi A me e a miei p. e a mia parte (Dante)] ≈ antenati, avi, (ant.) maggiori, progenitori. ↔ ‖ *discendenti, *discendenza, *progenie, *pronipoti. b. [sottintendendo piatto, la prima portata di un ...
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sicché (meno com. sì che) cong. [grafia unita di sì che]. - 1. (lett.) [con valore consecutivo: Fieramente furo avversi A me e a miei primi e a mia parte, Sì che per due fiate li dispersi (Dante)] ≈ cosicché, [...] di modo che, tanto che. 2. a. [con valore conclusivo: non ho trovato nessuno s. ho fatto da solo] ≈ di conseguenza, perciò, pertanto, quindi, ragion per cui. b. [assol. e in tono interr., per invitare ...
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siccome /si'k:ome/ (lett. sì come) [grafia unita di sì come]. - ■ avv., lett. [con valore comparativo: Forsennata latrò sì come cane (Dante)] ≈ (lett.) a guisa di, come. ■ cong. [con valore causale: s. [...] non pensavo di incontrarti, ti ho scritto un biglietto] ≈ considerato che, (lett.) dacché, dal momento che, (lett.) dappoiché, dato che, giacché, poiché, (non com.) stante che, visto che ...
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vivace agg. [dal lat. vivax -acis, der. di vivĕre "vivere"]. - 1. a. (bot., non com.) [di pianta, che vive più di due anni: pianta v.] ≈ perenne. b. (ant.) [di terreno, capace di far crescere rigogliosamente [...] le piante coltivate: come da gramigna V. terra ... Si ricoperse (Dante)] ≈ fecondo, (lett.) ferace, fertile, fruttifero, (lett.) ubertoso. ‖ produttivo. ↔ arido, infecondo, sterile. ‖ improduttivo. 2. a. [di persona, che manifesta dinamismo, ...
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vivagno s. m. [lat. (✻orlum) vivum "(margine oltre il quale comincia) il vivo (della stoffa)", con la terminazione -agno]. - 1. (tess.) [ciascuno dei due margini laterali di un tessuto in pezza] ≈ cancellino, [...] cassino, cimosa. 2. (lett., ant.) [zona di terra che delimita una distesa o corso d'acqua: Non corse mai sì tosto acqua per doccia ... Come 'l maestro mio per quel v. (Dante)] ≈ riva, sponda. ...
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volgere /'vɔldʒere/ [dal lat. volvĕre "rotolare"] (io vòlgo, tu vòlgi, ecc.; pass. rem. vòlsi, volgésti, ecc.; part. pass. vòlto). - ■ v. tr. 1. a. [dare a una parte del corpo un certo orientamento, con [...] ] ≈ indirizzare, rivolgere. e. (ant., lett.) [fare voltare qualcuno, con valore causativo: Volser Virgilio a me queste parole (Dante)] ● Espressioni: volgere in fuga → □. f. (fig., lett.) [portare qualcosa a una condizione diversa da quella in cui ...
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volitare v. intr. [dal lat. volitare, frequent. di volare "volare"²] (io vòlito, ecc.; aus. avere). - 1. (lett.) [eseguire un volo leggero, cambiando frequentemente direzione e aggirandosi nella stessa [...] zona: Sì dentro ai lumi sante creature Volitando cantavano (Dante)] ≈ (non com.) svolare, svolazzare, volteggiare. ⇑ volare. 2. (zool.) [di farfalle, pipistrelli e sim., eseguire un volo caratterizzato da frequenti e brusche deviazioni] ≈ [→ VOLITARE ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...