Storico e uomo politico politico (La Spezia 1884 - Gardone Riviera 1945); studioso del Rinascimento (Dal Comune al Principato, 1928; Da Carlo VIII a Carlo V, 1932), di storia del pensiero politico (La [...] politica di Machiavelli, 1926; Il pensiero politico di Dante, 2 voll., 1927-28), insegnò storia del diritto nelle univ. di Urbino, Sassari, Cagliari (1915-23) e Palermo, dove fu rettore dal 1923, e quindi (dal 1935) storia medievale e moderna a Roma. ...
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Letterato (Bologna 1863 - ivi 1933), prof. di letteratura latina nell'univ. di Bologna, della quale fu anche rettore (1927-30). Scrisse versi in latino e in italiano; importanti le sue traduzioni da Virgilio [...] (1922-26) e l'edizione delle Egloghe di Dante (1933). Senatore del Regno dal 1924. ...
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Musicista (Roma 1841 - ivi 1914); studiò con A. Barberi, T. Natalucci, G. Aldega e F. Liszt. Precocissimo, a sette anni esordì quale pianista, e a tredici fu nominato dall'Accademia di S. Cecilia professore [...] onorario. Nel 1866 fu scelto da F. Liszt per dirigere la Dante-Symphonie all'inaugurazione della romana "Sala Dante". Istituì (1868), col violinista E. Pinelli, una scuola gratuita di musica che fu il primo nucleo dell'odierno conservatorio di Roma ( ...
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Storico dell'arte (n. Mosca 1902 - m. 1986), prof. all'univ. di Mosca e all'Istituto d'arte Surikov. Si è dedicato allo studio dell'arte russa, in particolare del periodo bizantino, ma è anche autore di [...] saggi sull'arte italiana ed europea: Ital´janskoe iskusstvo epochi Dante i Džotto ("L'arte italiana dell'epoca di Dante e Giotto", 1939); Vseobščaja istorija iskusstv ("Storia generale delle arti", 1948-55); Etjudy po istorii russkogo iskusstva (" ...
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Critico e filologo svizzero (Schlarigna, Engadina, 1898 - Samaden 1983), dal 1945 prof. di filologia romanza, letteratura francese e letteratura italiana nell'univ. di Zurigo. Oltre ad autori del Settecento [...] e dell'Ottocento, ha studiato la figura e l'opera di Dante; tra le sue opere più importanti: Abbozzo di una storia dei gallicismi dei primi secoli, 1924; Spirito e forma nei "Canti" di G. Leopardi, 1930; Les origines et la formation de la littérature ...
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Poeta cretese (principio del sec. 16º), autore di un poemetto in dialetto cretese, in 556 versi politici rimati, narrante un viaggio all'inferno compiuto in sogno (᾿Απόκοπος "Riposo dalla fatica"): sotto [...] l'influsso di tradizioni popolari greche e, forse indirettamente, di Dante (prima ed., Venezia 1509). ...
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Frate minore, traduttore e commentatore della Divina Commedia. Nato circa il 1360 a Serravalle, piccolo paese della Repubblica di S. Marino, fu reggente degli studî conventuali a Firenze intorno al 1395 [...] nel 1445.
Bibl.: Padre C. Ortolani da Pesaro, Dignità ecclesiastiche francescane picene, Tolentino 1921, I, pp. 53-55; D. Guerri, Il commento del Boccaccio a Dante, Bari 1926, pp. 51-52; L. Nicolini, La vita e l'opera di G. da S., S. Marino 1923. ...
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AQUINO, Carlo d'
Alberto Asor-Rosa
Nacque a Napoli nel 1654 da Bartolomeo , principe di Caramanico, e da Barbara Stampa, milanese, dei marchesi di Soncino. A quindici anni vestì l'abito della Compagnia [...] inizio (1551) alla soppressione della Compagnia di Gesù (1773), Romae 1954, pp. 279, 289, 336; F. De Sanctis, Lezioni e saggi su Dante, a cura di S. Romagnoli, Torino 1955, pp. 210 s., 641; G. Natali, Il Settecento, Milano 1955, I, pp. 512, 515, 522 ...
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CAVALCANTI, Iacopo
Marco Palma
Figlio di Cavalcante, nacque a Firenze probabilmente intorno alla metà del sec. XIII.
La notizia, spesso ripetuta dagli storici della letteratura italiana, che fosse fratello [...] di Guido Cavalcanti, il poeta fiorentino amico di Dante, non solo non trova conferma nelle fonti a noi note, ma è anzi contraddetta da esse. Un documento del 1287 testimonia infatti esplicitamente contro l’identificazione del Cavalcante padre di ...
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finale
Alfonso Maierú
Il suo valore fondamentale è " ultimo ", ma esso è specificato dal termine cui si accompagna di volta in volta e dal contesto in cui è inserito, sia nelle opere latine che in quelle [...] volgari di Dante.
Con cagione finale D. intende quella causa che ha ragione di fine, e quindi il fine stesso in quanto causa (che è primo nell'intenzione e l'ultimo nell'ordine di realizzazione; v. CAGIONE): così in Cv II VII 6 E dico la final ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...