FOLCACCHIERI, Bartolomeo (Meo, Abbagliato)
Roberta Mucciarelli
Figlio di Raniero e fratello del poeta Folcacchiero e di Mino, nacque certamente a Siena nel terzo di Camollia intorno al quarto decennio [...] degli scrittori senesi, Siena 1824, pp. 9 ss.; C. Mazzi, Documenti senesi intorno a persone o ad avvenimenti ricordati da Dante Alighieri, in Giornale dantesco, I (1893), p. 31; Enciclopedia dantesca, a cura di G.A. Scartazzini, Milano 1896, I, p ...
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filosofare
. Nel senso di " praticare o darsi alla filosofia " (cfr. Uguccione " philosophor -aris, idest ‛ studere in philosophia ' vel ‛ docere philosophiam ' ") e, più in generale, di " meditare, [...] speculare, indagare filosoficamente ", ricorre quattro volte in Dante. Conforme alla sua definizione di ‛ filosofia ' come amistanza a sapienza e di ‛ filosofo ' come amatore di sapienza (Cv III XI 5-6), D. afferma in Cv III XIII 2 che le ...
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empitore
Vincenzo Valente
Sostantivo d'agente dal tema di ‛ empire ' (il tipo morfologico è proprio del latino; frequentissimo nella prosa del Convivio, raro nella poesia). La parola non pare abbia [...] altri riscontri prima di Dante. È usata una sola volta, in Cv I VII 11 Che non fosse stato lo latino empitore del comandamento del suo signore, e che ne fosse stato soperchiatore, leggermente si può mostrare. Il senso letterale è " adempitore ", " ...
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cencri
Enrico Malato
. Ritenuto generalmente plurale di ʽ cencro ʼ, c. potrebbe anche essere un singolare tratto dal nominativo latino cenchris, che è la forma offerta da Lucano (IX 712), in questo [...] caso fonte diretta di Dante. E un velenoso serpente libico con la pelle screziata di macchioline simili a grani di miglio (dal greco χέγχρος, " granello di miglio ", attraverso il latino cenchris) e dall'andamento irregolare, nominato da D. in If ...
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Astrologo (n. Forlì, intorno al 1223 - m. prima del 1300), autore di un Liber astronomicus, trattato astrologico che ebbe larga fortuna. Visse alle corti di Federico II, Ezzelino da Romano, Guido Novello [...] e Guido da Montefeltro. Dante lo nomina nell'Inferno (XX, 118) tra gli indovini. ...
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Figlio (Verrucola verso il 1282 - Fosdinovo 1352) di Gabriele M. signore della Verrucola, diede con i suoi congiunti l'ultimo colpo alla potenza del vescovo di Luni con la pace di Castelnuovo (1306), stipulata [...] da Dante. Seguace di Enrico VII, sostenne Uguccione della Faggiuola scontrandosi con Castruccio Castracani, che lo sconfisse e gli tolse la Lunigiana. Esule, si rifugiò presso gli Scaligeri a Verona, donde tornò alla morte di Castruccio, riuscendo ...
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Letterato (Palermo 1712 - Roma 1787), gesuita, insegnò a Malta e a Palermo. Scrisse un'Introduzione alla volgar poesia (1a ed. 1749, 2a ed. accr. 1755), aspramente criticata dal Baretti, e raccolse Voci [...] e locuzioni poetiche di Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso e d'altri autori del Cinquecento (1756). ...
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ALIGHIERI, Alighiero
Arnaldo D'Addario
Figlio di Bellincione di Alighiero, in documenti del marzo-aprile 1246 appare, con il padre ed i fratelli, partecipe di operazioni finanziarie, come garante o [...] nozze (1262) una Bella (Gabriella), che molto probabilmente (Zingarelli) era la figlia di Durante di Scolaro degli Abati e da cui ebbe Dante. Qualche anno dopo la nascita del poeta (tra il 1265 e il 1278) l'A., mortagli la prima moglie, sposò Lapa di ...
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Il veleno di Costantino
La donazione di Costantino tra spunti riformatori ed ecclesiologia ereticale
Alberto Cadili
Il richiamo alla donazione costantiniana (o meglio alla sua accettazione) per criticare [...] 6 e 14-17; II, XII, 8; XI, 2.
45 Purg. XIX, 13-154; XXXII, 13-63, 109-160; XXXIII, 34-63; cfr. M. Barbi, Con Dante, cit., pp. 58-70; B. Nardi, La ‘Donatio Constantini’, cit., pp. 150-157; G. Töpfer, Das kommende Reich, cit., pp. 197-198.
46 A. Molnár ...
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L’infinito sostantivato (detto anche, meno spesso, infinito nominale), secondo la definizione tradizionale è l’➔infinito introdotto da un determinante e accompagnato dai tipici elementi di un ➔ sintagma [...] i lor diri esser vani [«è evidente che i loro discorsi sono vani»];
e io così per falsi li riprovo,
e da lor mi rimovo (Dante, Conv. IV, canzone terza, 74-77)
(13) O eletti di Dio, li cui soffriri [«le cui sofferenze»]
e giustizia e speranza fa men ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...