Montaggio
Pietro Montani
Con il termine montaggio si intende in genere l'operazione tecnica che consiste nel selezionare e combinare segmenti più o meno estesi di pellicola impressionata secondo diversi [...] fatto un elemento distintivo: per non citare solo i casi estremi e conclamati, come quelli di Jean-Marie Straub e DanièleHuillet o di Daniele Ciprì e Franco Maresco, si pensi a molte opere di Abbas Kiarostami o di Wim Wenders o di Lars Von Trier ...
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Trasposizione
Antonio Costa
Fin dalle sue origini il cinema ha fatto ampio ricorso al repertorio di testi letterari (romanzi, drammi, commedie, fiabe), prima di tutto per trarne ispirazione, ma anche [...] estremo della presenza fisica dell'autore che legge il proprio testo, come in Fortini/Cani (1976) di Jean-Marie Straub e DanièleHuillet, un film 'su' piuttosto che 'da' I cani del Sinai (1967) di Franco Fortini. In questo film, ricavato dal diario ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] , Paulo Cesar Saraceni, Jan Němec, Miloš Forman, Jerzy Kawalerowicz, Miklós Jancsó, Jean-Daniel Pollet, Shirley Clarke, Jean-Marie Straub e DanièleHuillet, Alexander Kluge, Rainer Werner Fassbinder, Edgar Reitz, Ōshima Nagisa, Wim Wenders, Chantal ...
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Arredi scenotecnici
Alessandro Cappabianca
Non è agevole operare una distinzione netta tra la vera e propria scenografia e quel complesso di materiali (mobilio, arredamento, oggetti) che vengono chiamati [...] su un asse che parte da Carl Theodor Dreyer, passa per Robert Bresson e arriva fino a Jean Marie Straub e DanièleHuillet. È un cinema rigoroso, spoglio, essenziale, in cui ogni dettaglio, ogni oggetto, si carica di senso e insieme si avvicina alla ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] della riflessione sul p. nel cinema moderno è costituito dall'opera di due cineasti radicali come Jean-Marie Straub e DanièleHuillet, in cui la cinepresa spesso rimane ferma per tutta la durata di un rullo o muove panoramiche lentissime accompagnate ...
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Piano-sequenza
Elena Dagrada
La parola
L’espressione plan-séquence nacque in Francia intorno al 1949, quando André Bazin*, scrivendo la prima edizione del suo volumetto dedicato a Orson Welles, pubblicato [...] esempi di p.-s. in De la nuée à la Résistance, noto anche come Dalla nube alla Resistenza (1979) di Jean-Marie Straub e DanièleHuillet; o ancora in O thiasos (1975; La recita) di Anghelopulos, regista che ha fatto del p.-s. e del long take la sua ...
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Operistico, film
Sergio Miceli
L'opera in film, o filmopera che dir si voglia, nacque con il cinema stesso, ma prima ancora di assumere i connotati di un genere ben delineato manifestò la tendenza costante, [...] realizzazioni insolite per questo genere cinematografico: Moses und Aaron (1975; Mosè e Aronne) di Jean-Marie Straub e DanièleHuillet e Parsifal (1982) di Hans Jürgen Syberberg. Si tratta di due film profondamente diversi, accomunati però dal non ...
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Junger Deutscher Film
Giovanni Spagnoletti
Movimento cinematografico tedesco, nato negli anni Sessanta del Novecento nella Bundesrepublik Deutschland sulla scia della Nouvelle vague francese, con l'intento [...] rientrano sia il modesto film di Vesely sia il cortometraggio Machorka-Muff (1963), con cui debuttarono Jean-Marie Straub e DanièleHuillet. Già qui, e sempre a partire da un testo satirico di Böll (questa volta l'Hauptstädtisches Journal), la coppia ...
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Indipendente, cinema
Serafino Murri-Bruno Roberti
Caratteristiche del cinema indipendente
Con l'espressione cinema indipendente si definisce un insieme di modalità realizzative, produttive e distributive, [...] e di intransigente militanza estetico-politica come Carmelo Bene o la coppia costituita da Jean-Marie Straub e DanièleHuillet furono punti di riferimento per il c. i. italiano, così come, successivamente, una personalità quale quella di Nanni ...
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Deleuze, Gilles
Daniele Dottorini
Filosofo francese, nato a Parigi il 18 gennaio 1925 e morto ivi, suicida, il 4 novembre 1995. Tra le figure più innovative del pensiero del Novecento, D. ha rappresentato [...] cinema moderno, tra i quali, soprattutto, Orson Welles, Jean-Luc Godard, Alain Resnais, Jean-Marie Straub e DanièleHuillet, Marguerite Duras, Hans-Jürgen Syberberg, Stanley Kubrick, in modo diverso e con diversi risultati, hanno portato avanti una ...
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