Spazio teatrale in cui si eseguono musiche, canzoni, numeri di varietà, specialmente di tipo satirico, e anche il genere stesso di spettacolo. Pur riprendendo la tradizione (15° sec.) delle taverne in [...] Si diffuse poi in Germania (soprattutto a Berlino: dall’Uberbrettl, fondato da E. von Wolzogen nel 1901, ai c. espressionisti e dadaisti degli anni della Repubblica di Weimar) e fu presente nei paesi slavi (Mosca, Praga), a Vienna e a Zurigo (celebre ...
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REGIA (XXIII, p. 9; App. II, 11, p. 678)
Luigi Squarzina
Paolo Puppa
Dai tardi anni Cinquanta ai tardi anni Settanta la r. teatrale, se sotto un aspetto ha visto la sua inarrestabile affermazione, sotto [...] di gruppo a cui tanto deve il nuovo teatro, e che è a sua volta debitore tanto verso la "sorpresa " futurista e il nonsenso dadaista quanto verso lo I Ching cinese; e per il fatto stesso di voler preservare l'imprevedibilità, il colpo di dadi più ...
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BRAGAGLIA, Anton Giulio
Sisto Sallusti
Nacque a Frosinone l'11 febbr. 1890 da Francesco, poeta vernacolo e direttore artistico della Cines, e da Maria Tassi. Dal padre, estroso e mordace, e dalla madre, [...] 21, la Casa d'arte Bragaglia, un "covo" d'intellettuali, artisti e politici. Vi si organizzarono mostre di dadaisti, cubisti, astrattisti tra dispute di ogni genere che investivano anche la politica e che provocavano talora l'intervento della polizia ...
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collage
‹kolàaˇ∫› s. m., fr. (propr. «incollamento»). – 1. Procedimento d’arte figurativa (e opera realizzata mediante tale procedimento) adottato soprattutto da artisti cubisti, futuristi, dadaisti, surrealisti, e da rappresentanti della...