. Forma dell'arte d'avanguardia contemporanea, nata negli anni Sessanta, il cui fine è di giungere a una realizzazione intellettuale e teoretica, rifiutando l'oggetto e valorizzando il processo, lo schema [...] arriva.
Le sue radici possono essere ricercate nella filosofia Zen, basata sulla meditazione e sulla concentrazione, e nella poetica dadaista che sta alla base dell'odierna dissacrazione dell'oggetto. La c. a. più pura si libera dalla sottomissione ...
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Wat, Aleksander
Marcello Piacentini
Wat (propr. Chwat), Aleksander
Poeta e prosatore polacco, nato a Varsavia il 1° maggio 1900, morto suicida ad Antony (Parigi) il 29 luglio 1967. Fu il fondatore (1919-20), [...] inizialmente su riviste dell'avanguardia una serie di poesie programmaticamente provocatorie, nello spirito di un futurismo segnato dalla poetica dadaista.
La sua prima opera, pubblicata nel 1920, è il poema in prosa JA z jednej strony i JA z ...
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TZARA, Tristan
Vittorio STELLA
Pseudonimo dello scrittore romeno Samy Rosenstock, nato a Moineşti il 4 aprile 1896. Compì studî di matematica e filosofia a Bucarest, dove nel 1912 fondò la rivista Simtbolul; [...] in Francia e scritto in francese. Nel gennaio 1962 ha conseguito il premio internazionale Taormina di poesia.
Al periodo dadaista appartengono: La première aventure céleste de M. Antipyrine, 1916; Vingt-cinq poèmes, 1918; Cinéma calendrier du coeur ...
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Artaud, Antonin (propr. Antoine Marie Joseph)
Bruno Roberti
Scrittore, teorico, regista e attore francese, nato a Marsiglia il 4 settembre 1896 e morto a Ivry-sur-Seine (Val-de-Marne) il 4 marzo 1948. [...] culturale e figura in perenne alterità rispetto alla stessa avanguardia storica in cui pure militò, specialmente nelle stagioni dadaista e surrealista. Introdusse nella Parigi degli anni Venti e Trenta lo scandalo della teoria e dell'intransigenza ...
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Movimento artistico tedesco. Il nome deriva dalla mostra organizzata dal critico G.F. Hartlaub, che nel 1925 riunì nella Kunsthalle di Mannheim, di cui era direttore, l’opera di circa 30 artisti che s’identificavano, [...] della N. non formarono mai una scuola definita. Si distinguono O. Dix e G. Grosz, entrambi di origine dadaista, legati all’impegno polemico del realismo socialista della Novembergruppe, che portano nell’individuazione dell’oggetto reclamata dalla N ...
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Ray, Man (noto anche come Man-Ray)
Massimo Galimberti
Nome d'arte di Emmanuel Rudnisky, pittore, fotografo, designer, scrittore e regista cinematografico statunitense, nato a Filadelfia il 27 agosto [...] segnato da una volontà di evasione e di sperimentazione, e legato soprattutto al suo primo soggiorno parigino e alle esperienze dadaista e surrealista (v. dadaismo e surrealismo).
Nel 1897 si spostò con la famiglia a New York, dove frequentò corsi di ...
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Regista e attore italiano (Sant'Angelo in Lizzola, Pesaro, 1947 - Roma 2017). Ha esordito con Pirandello chi? (1973), collocandosi tra gli autori più significativi dell'avanguardia teatrale romana. La [...] spettacoli più tradizionali, da Shakespeare a Ibsen, dall'operetta (La vedova allegra, di F. Lehár, 1983) al testo dadaista (Il canarino muto di G. Ribemont-Dessaignes, 1994), la vena parodistica e uno spiccato gusto scenografico segnalano la fedeltà ...
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Pittore statunitense (Port Arthur, Texas, 1925 - Captiva Island, Florida, 2008). Esponente del neodadaismo e della pop art, negli anni Cinquanta R. ha realizzato i suoi primi combines paintings, opere [...] e di scarto, vecchie cianfrusaglie che non trovano posto nel mondo dei consumi, quale veicolo interpretativo, in chiave ironica e dadaista, della realtà. Da qui l'aspetto provocatorio dei suoi Combines: l'ombrello sdrucito di Allegory (1959-60); la ...
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Pittore, nato a Napoli il 13 dicembre 1933. Legato al Gruppo '58 a Napoli, le sue prime ricerche si riportano al clima neo-surrealista del movimento. Si stabilisce a Milano nel 1960 e a partire dal 1965 [...] Pillotta a Parma (1970).
Attorno al 1958 datano i suoi primi assemblages, dove il principio dell'accumulazione dadaista viene tradotto nei suoi quadri oggetto in rigorosi montaggi di forme semplificate e geometriche, in legno generalmente monocromo ...
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autonegazione
s. f. Negazione, mortificazione di sé stessi.
• Hugo Ball, fondatore del Cabaret Voltaire a Zurigo, col quale nasce il Dadaismo, esortava a non credere all’esistenza della sua persona e [...] romanzo di Ball Flametti o del dandismo dei poveri (1918) ‒ è forse la chiave di Ball e del movimento dadaista, della loro programmatica ricerca di instabilità e incertezza, della loro fuga da ogni identità definita. (Claudio Magris, Corriere della ...
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mentale1
mentale1 agg. [dal lat. tardo mentalis, der. di mens mentis «mente»]. – 1. Della mente, relativo alla mente: le facoltà m. (integrità, vigore, indebolimento delle facoltà m.; scherz., essere tocco nelle facoltà m., essere un po’ matto);...