Designer e pubblicista tedesco (Berlino 1891 - ivi 1968). Inventore (1919) e tra i massimi artisti del fotomontaggio, fu amico di G. Grosz, e con lui fondò il giornale Neue Jugend; nella sua successiva [...] introdusse rilevanti innovazioni tipografiche, quali la fotografia nelle illustrazioni di copertina. Figura di spicco del dadaismo berlinese, eseguì scenografie per M. Reinhardt e produsse alcuni eccellenti manifesti per il partito comunista ...
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surrealismo Movimento di avanguardia nato in Francia nei primi anni 1920, che ebbe vasta diffusione internazionale nel periodo tra le due guerre mondiali, estendendo la sua influenza dal campo letterario [...] Picabia, e soprattutto Littérature. Tuttavia, a differenza di Tzara, Breton, influenzato dalla dialettica hegeliana, vede nel dadaismo solo un momento di negazione, cui far seguire un’indispensabile rifondazione culturale: la rottura, annunciata nel ...
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Scrittore francese, nato a Varennes (Haute-Marne) il 5 luglio 1899. Conseguita la "licence" alla Sorbona, dove fu discepolo di G. Lanson, di F. Strowski e di D. Mornet, divenne insegnante di lettere. Con [...] R. Crevel e R. Vitrac, fondò la rivista Aventure, dalla quale poi si allontanava deplorandone l'acceso dadaismo. Più tardi fondò Dés e fu poi tra i redattori della Nouvelle Revue Française. È autore di numerosi romanzi, racconti e novelle.
Il primo ...
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Miro, Joan
Eugenia Querci
La realtà diventa un mondo di sogno
Pittore, grafico e scultore catalano, Miró è profondamente legato alla sua terra: la vita dei contadini, i loro oggetti di uso quotidiano, [...] il pittore cubista Pablo Picasso, che lo incoraggia a lavorare. Si avvicina inoltre al circolo degli artisti e poeti dadaisti (dadaismo), di cui apprezza la mancanza di regole e preconcetti nell’arte. Ma Miró si muove su una strada autonoma, cercando ...
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Scultore, nato a Castelfrentano il 17 maggio 1938; vive e lavora a Roma. Iniziò la propria attività come ceramista tra il 1955 e il 1959, dopo essersi formato nello studio di Leoncillo a Roma. Le sue prime [...] ricerche datano a partire dal 1962, a contatto con la galleria La Tartaruga, importante centro del cosiddetto neo-dadaismo romano, dove nel 1964 presentò la sua prima personale. Nel 1960 ottiene a Roma il Premio per la giovane scultura, e nel 1966 è ...
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Tendenza affermatasi negli anni 1950, secondo la quale la materia di cui è costituita l’opera d’arte riveste un ruolo fondamentale e non distinguibile dall’immagine, in quanto essa stessa immagine, ovvero [...] m., artisti dell’informale o del neodadaismo, sebbene sia possibile individuare precedenti già nell’ambito del surrealismo, del dadaismo e del futurismo. In diversi artisti e correnti è evidenziabile un interesse basato sul valore intrinseco della ...
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Fotografo e regista cinematografico statunitense di origine ungherese (New York 1928 - Parigi 2022). Dopo avere studiato sociologia, ha lavorato come illustratore; trasferitosi a Parigi (1948), si è dedicato [...] ha pubblicato un lavoro su New York (1956; nuova ed. 1995) che lo ha rivelato come fotografo. Le sue composizioni, ispirate al dadaismo, preludono anche alla pop art. Ha lavorato per Vogue (1955-65) e nel 1957 ha ricevuto il Prix Nadar. Ha pubblicato ...
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Scrittore tedesco (Frankenau, Kassel, 1892 - Muralto, Canton Ticino, 1974). Medico, come sanitario di bordo e poi come giornalista ha viaggiato moltissimo, acquisendo la persuasione dell'inessenzialità [...] la cittadinanza statunitense, esercitò la professione di psichiatra. Nel 1916 fu tra i fondatori e propagatori del dadaismo. In spirito primitivistico proprio del movimento, pubblicò le raccolte di poesie Phantastische Gebete (1916) e Schalaben ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163)
L'arte e le tecniche artistiche dal dopoguerra a oggi. − La storia dell'a. e dei suoi procedimenti ideativi e tecnici nella seconda metà del Novecento, cioè dopo la terribile [...] , che negli anni tra la prima e la seconda guerra mondiale si svolge lungo due direttrici: una che è propria del Dadaismo, dalla forte connotazione ideologica, di negazione di tutta l'a. anche d'avanguardia e dei seppur nuovi sistemi di segni, e ...
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OLIVOTTO, Germano
Francesco Franco
OLIVOTTO, Germano. – Nacque a Venezia il 17 agosto 1935, da Pompeo e da Elena Zambenedetti.
Compì gli studi di medicina a Padova, alla metà degli anni Sessanta, e [...] p. 8). Il 14 marzo 1964 sposò Luigia Terrin.
Nelle opere del 1967 spesso emerge l’influenza delle ricerche del Bauhaus, del dadaismo e della pratica dell’objet trouvé: si vedano, tutte di ubicazione ignota, Struttura 4/4, Struttura 6/2 e Struttura 5 ...
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dadaismo
s. m. [dal fr. dadaïsme, der. di dada (v.)]. – Movimento artistico e letterario, sorto a Zurigo nel 1916 e affermatosi in Germania e in Francia dopo la prima guerra mondiale, che metteva in discussione i fondamenti tradizionali dell’arte...
neodadaismo
(o neodada ‹-à›) s. m. [comp. di neo- e dadaismo (o, rispettivam., il fr. dada), sull’esempio dell’ingl. new dadaism e new dada]. – Movimento artistico d’avanguardia diffusosi negli Stati Uniti e in Europa intorno alla fine degli...