In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] quello per cui europeismo è una parola (o espressione) che, partendo da una lingua europea, si è diffusa in una varietà più o 1976), gli studi sugli europeismi sono in continuo aumento. Ne risulta, prima di tutto, che la nozione di europeismo non ...
Leggi Tutto
Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] effettivamente di origine romana o comunque centrale.
In generale, a Roma sono particolarmente presenti verbi accompagnati da clitici che ne modificano il significato, come fregarsene, piantarla o farla finita «smetterla», farci (o metterci) la firma ...
Leggi Tutto
Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] ), Elenco di alcune parole oggidì frequentemente in uso, le quali non sono ne’ vocabolarj italiani, Milano, Bernardoni.
TLIO 1997- = Tesoro della lingua italiana delle origini, diretto da P.G. Beltrami: http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/.
Bezzola, Reto R ...
Leggi Tutto
Nella frase, le singole parole si dispongono in sequenze linearmente ordinate, che formano unità dette sintagmi. Il sintagma (fr. syntagme, ingl. phrase) è una struttura linguistica costituita o da una [...] alla soglia della chiesa non si può ridurre né alla preposizione a né alla reggenza la soglia della chiesa senza rompere la 63) Il mio mestiere è quello di scrivere e io lo so bene e da molto tempo (Ginzburg 1974: 73)
(64) Vestita castamente e in un ...
Leggi Tutto
Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] e varietà di lingua presenti nel repertorio di una comunità non sono infatti ugualmente a disposizione né possedute nella stessa misura da tutti i membri della comunità. La variazione si manifesta dunque nei comportamenti linguistici non solo nell ...
Leggi Tutto
Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] ha perduto ogni aria di familiare; e si è con ben certi limiti, e ben certo, né scarso, intervallo, distinto dal prosaico (Zibaldone, 12 sett. 1823).
Da qui l’aulicismo, la conservatività grammaticale e l’intenso ricorso ai latinismi, base viva dell ...
Leggi Tutto
L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] è Eritrea «ci sono chiese in Italia e ce ne sono anche in Eritrea»). Nella varietà postbasica la o riprodotti come parte del verbo che accompagnano (soprattutto c-è, che dà luogo a formazioni analogiche quali ciono «ci sono», cerebbe «ci sarebbe»; ...
Leggi Tutto
Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] parole, ma però consuete nel comun parlare, et in tal modo ne resultarà una lingua che si potrà dire italiana, comune a tutti che sia quella che s’usa in Roma, non mica da’ romani uomini, ma da quelli della Corte che in Roma fanno dimora» (Bembo 1966 ...
Leggi Tutto
Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] so quando fosse domandato, e che non dega vendere carne sorsomera [= infetta] ne infiata [= gonfiata per farla sembrare più grossa] né sciactata, alla pena predicta da tollere et da applicare come è dicto de sopra [...] (Bando romano, 1447; cit. in ...
Leggi Tutto
Il testo narrativo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macroatto (➔ pragmatica) di narrazione, che [...] testo. Si veda, ad es., (4):
(4) – No! non ne va in volta femmina buona nell’ora fra vespero e nona! – singhiozzava una serie di eventi, tra cui almeno l’esecuzione dell’ordine da parte del plotone e un combattimento più o meno prolungato tra ...
Leggi Tutto
ne
né cong. [lat. nĕc]. – Congiunzione negativa corrispondente a e non. Può essere usata per la coordinazione di due o più proposizioni negative: non me l’ha mai detto né scritto; ha raccomandato di non fiatare né muoversi per nessuna ragione;...
ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...