La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] sono uno dei tratti che più caratterizzano l’italiano, che è (insieme al francese) la lingua romanza che ne ha il maggior numero. Lasciando da parte l’enfasi intonativa, che può cadere su questo o quel costituente, i mezzi sintattici disponibili sono ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] ., delle variazioni vocaliche nei processi di composizione: ăgo ma exĭgo, dămno ma condĕmno). Echi storici ne sarebbero poi i fenomeni di sincope attestati da caldus (rispetto a calĭdus) o valde (rispetto a valĭde). Tenuto conto di questi fatti, all ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] un ancora più economico Salve!» (Prada 2003: 161).
Riunendo tutti questi parametri, ne risulta il quadro esposto nella tab. 1 (di ogni fattore implicato, contrassegnato da un numero, si distingue mediante lettere dell’alfabeto la relativa tipologia ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] a ciascuno d’informarlo, appena ne fosse stato ben sicuro, d’un posto pieno di tinche conosciuto da lui solo, riuscì a farsi notato che l’atto perlocutivo non è un gesto in più da parte del parlante e non richiede neppure che il parlante abbia ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] il toscano antico conosce vo < vos, ma la forma normale è già in antico vi, anch’esso (come ne) d’origine discussa (da vos, da un latino arcaico *ves oppure dall’avverbio ibi in funzione suppletiva). Quanto ai dialetti, ci si limita a ricordare le ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] da Berruto (1987; 1993) sono state apportate negli ultimi anni alcune precisazioni (Cortelazzo 2001; Wunderli 2005; vari interventi in Lo Piparo & Ruffino 2005), ma non modifiche sostanziali, e la sua ‘tenuta’ nel tempo ne soprani); da notare che ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] da un da altri suffissi, e a condizione che il derivato finale sia semanticamente distinto dall’omologo che lo precede nella catena derivazionale (per es., costituzionalizzazione). Costruzioni di tale tipo implicano un numero di suffissi che ne ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] struttura). Rema di un enunciato è la parte che ne realizza lo scopo informativo, cioè quella che l’emittente gran tempo che di qua fuggìo
che del contraro son nati li troni
(Cino da Pistoia, Rime)
(76) Gran tempo è ch’io pensava
vederti qui fra noi ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] nel Carmagnola e nell’Adelchi. I libretti dell’opera seria ne esasperano le caratteristiche, fissando un codice alto e convenzionale e un repertorio di espressioni e di formule riciclabili da un testo all’altro, mentre l’opera buffa pratica in ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] versione attuale l’origine iconica non è più recuperabile e il segno non risulta né trasparente né traslucido.
La perdita di trasparenza può anche derivare da mutamenti nella situazione di riferimento, per es. nel segno avvocato in LIS, dove il ...
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ne
né cong. [lat. nĕc]. – Congiunzione negativa corrispondente a e non. Può essere usata per la coordinazione di due o più proposizioni negative: non me l’ha mai detto né scritto; ha raccomandato di non fiatare né muoversi per nessuna ragione;...
ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...