Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] una classe, né un tipo di discorso che si possano prendere a esclusivo modello di buona pronuncia. Specialmente la questione del luogo a cui si dovrebbe attingere la pronuncia «vera» (Firenze) è mal posta. Da quando il tipo fiorentino s’è imposto all ...
Leggi Tutto
Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] a lavorare a monumenti spagnoli, o committenti spagnoli ne fecero costruire in Italia. Filippo II assunse artisti ’arrivo di Händel nel 1711. In Spagna l’opera italiana fu introdotta da Filippo V, la cui seconda moglie, italiana come la prima, nel ...
Leggi Tutto
I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] a lori se i sa andove ze sta roba parché mi go mandasto da un zerto sior Driatiko che ze proprio rente alla posta granda sta a Samo, non tutto il male viene per nuocere, chi più ne ha più ne metta, e così via, a volte con ironici ribaltamenti: molto ...
Leggi Tutto
L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] vocabolario del napoletano (del resto, il contributo dato al dialetto della capitale da personalità originarie di altre zone del Regno non è mai stato né episodico, né trascurabile).
La poesia e la canzone melodica napoletana (quest’ultima con radici ...
Leggi Tutto
In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] il 1915 e il 1945 l’intera nazione italiana fu colpita da tre sconvolgimenti di natura politica e bellica: la prima guerra mondiale gli stessi mezzi di comunicazione fonica a distanza, che ne hanno segnato la sorte, permettono in vario modo di ...
Leggi Tutto
Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] lettura sempre; 2. E nell’alfabeto esprima un suono solo; 3. Non si scriva mai caratteri da non pronunziarsi, né si ometta lettere da pronunziarsi (Zibaldone, 4488).
L’ortografia della lingua italiana quale la vediamo oggi è una conquista secolare ...
Leggi Tutto
CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] che fin dal 1810 stimava il C. come purista e ne era stimato (Bertoldi, Prose critiche..., p. 180 n. [1924], pp. 19-36, 81-88); altre lettere sono state messe in luce da E. De Troja, Spunti di linguistica e di filologia in un carteggio inedito dell' ...
Leggi Tutto
Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] che vengono interpretati dagli esseri umani come indicanti significati stabiliti. Se si considerano i segni linguistici più da vicino, se ne possono notare due tipi, parole e frasi, tra i quali esiste una relazione molto importante: una frase ...
Leggi Tutto
La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] del Novecento (➔ Novecento, lingua del):
vari tratti […] già presenti da tempo nel sistema (o insieme di sistemi) che è alla base che nei primi secoli erano ammessi nelle scritture, ma poi ne sono stati per molto tempo emarginati (D’Achille 1990: 14 ...
Leggi Tutto
Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] , a un ambiente reale di conversazione quale era la corte, né poteva ridurre l’imitazione delle Tre Corone a un fatto casuale allora la stagione del ➔ purismo, ben rappresentato al Sud da Basilio Puoti (che fu ottimo maestro di allievi famosi, come ...
Leggi Tutto
ne
né cong. [lat. nĕc]. – Congiunzione negativa corrispondente a e non. Può essere usata per la coordinazione di due o più proposizioni negative: non me l’ha mai detto né scritto; ha raccomandato di non fiatare né muoversi per nessuna ragione;...
ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...