Si chiama curva d’i. (fig.), relativa alla retta r descritta con moto uniforme dal punto P, la traiettoria l di un punto M che si muove con velocità scalare costante ‘inseguendo’ il punto P, cioè in modo [...] retta r come asse y di un riferimento cartesiano, e detto k il rapporto delle velocità scalari dei due punti M e P, l’equazione delle curva d’i. è
quando k≠1, e invece
quando k=1; le due costanti a e b sono le coordinate della posizione iniziale A ...
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Matematico tedesco (Montjoie, Renania, 1829 - Strasburgo 1900). Allievo di P. G. L. Dirichlet, insegnò a Zurigo, a Berlino, a Strasburgo. A lui si devono notevoli ricerche sulle funzioni algebriche e abeliane, [...] indicate con il nome di simboli di Ch., di 1a e 2a specie. Per una generica forma differenziale quadratica ∑ik aik d xi d xk, essi sono espressi rispettivamente dalle formule:
i k 1 δ air δ akr δ aik
= ____ ____+____−____,
[r] 2 ( δ xk δ ...
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Sistema di scrittura che non tiene conto dell’aspetto fonologico del linguaggio, ma fa uso di simboli (ideogrammi) che si pongono in rapporto immediato con un contenuto mentale. L’i. sta alla base delle [...] universalis ideata da G.W. Leibniz per evitare divergenze d’interpretazione connesse con il linguaggio comune; ma il suo sviluppo ottenuta mediante figure di diversa grandezza; l’altezza o la larghezza o l’area della figura oppure il numero delle ...
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Chimica
Termine riferito a un composto otticamente attivo capace di far rotare verso destra, cioè nel senso di rotazione delle lancette dell’orologio, il piano di una luce polarizzata (➔ isomeria).
Geometria
È [...] detto d. uno dei due possibili versi di rotazione di un vettore attorno a una retta orientata. Precisamente, dato un vettore QR ( si dice d. rispetto alla retta r.
Si dice d. una terna cartesiana ortogonale Oxyz (fig. 2) quando l’asse z personificato ...
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Matematico e fisico greco (3º sec. d. C.; secondo altri 2º, e anche 1º sec. d. C.). Mentre ben poco si sa della sua vita, quasi intatti ci sono giunti i suoi numerosi scritti (Pneumatica, Sulla costruzione [...] Metrica di E. si incontra per la prima volta la formula che esprime l'area S del triangolo per mezzo dei lati a, b, c (p essendo la meraviglia. Ancora oggi si ricordano l'eolipila, la fontana di E., l'odometro. Studiò le proprietà dei sifoni, ...
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Matematico greco vissuto in Alessandria verso il 250 d. C. Ci rimangono di lui, oltre a un libro sui Numeri poligonali, i primi sei libri di Aritmetica (gli altri sette sono andati perduti). D. è da considerarsi [...] del calcolo algebrico, da lui spinto fino alla risoluzione numerica delle equazioni di 2º grado. È probabile che l'opera di D. sia stata il punto di partenza dell'algebra araba, ed è certa la sua influenza sulla scuola algebrica italiana (R ...
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In matematica, si dice di ente che ha un contatto di ordine superiore al primo, cioè, nei casi più semplici, che ha molteplicità d’intersezione non inferiore a tre con una curva, una superficie ecc., in [...] un suo punto.
Cerchio o. a una curva l in un suo punto P è il cerchio c′ (v. fig.), che si ottiene come limite del cerchio c curva; esso è anche il limite del cerchio tangente nel punto P a l e passante per Q quando Q tende a P seguendo la curva. ...
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Matematico norvegese (Findö 1802 - Froland 1829), la cui opera è stata determinante nello sviluppo della matematica moderna. Fu sostanzialmente un autodidatta; nel 1825-26, grazie a una pensione governativa, [...] Parigi; tornato in patria, ebbe un modesto incarico d'insegnamento. Si debbono all'A. risultati fondamentali soprattutto nell anche dall'italiano Paolo Ruffini, secondo il quale l'equazione generale di grado superiore al quarto non è ...
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Matematico greco (262 circa -180 a. C. circa); studiò in Alessandria con Euclide e Archimede, con i quali costituisce la triade dei sommi matematici della Grecia. Della sua opera fondamentale, in otto [...] quali è rimasto classico il problema di A.: è tra i problemi più difficili trattati nell'altra sua opera Sui contatti. L'opera d'A. fu prezioso punto di partenza per la ripresa della ricerca geometrica nell'età moderna: fu studiata, fra gli altri, da ...
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Matematico ungherese (Budapest 1885 - Szeged 1933), allievo di D. Hilbert, prof. di fisica-matematica a Kolozsvár (1912) e quindi (dal 1920) di matematica a Szeged. I suoi contributi scientifici vanno [...] nella teoria dei caratteri dei gruppi (soprattutto per opera di I. Schur e H. Weyl) e ha consentito a J. L. von Neumann e a L. S. Pontrjagin la soluzione, per i gruppi compatti, del celebre "5º problema di Hilbert" che consisteva nel caratterizzare i ...
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d-l-
〈di-èlle〉 [dalle iniziali di destrogiro e levogiro]. – Simbolo che, premesso a un composto chimico, indica che in esso i due antipodi ottici, d e l, sono presenti in quantità uguali e quindi il composto è otticamente inattivo.
l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre la minuscola è derivata dalla maiuscola...