Diplomatico (Pinerolo 1820 - Berlino 1892), figlio di Claudio Gabriele. Nel 1849 fu inviato in missione speciale a Oporto presso l'ex re Carlo Alberto. Dopo essere stato ministro a Madrid (1850), a Berlino [...] a Berlino nel 1867 e vi stette fino alla morte, prima come ministro plenipotenziario, poi (1875) come ambasciatore. Legittimista d'antico stampo, fu uno dei principali artefici della Triplice Alleanza (1882) e il più prezioso collaboratore di C. F ...
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Uomo politico fascista (Pisa 1895 - Milano 1945), fondatore del fascio pisano e sindaco di Pisa nel 1923-25, deputato, poi consigliere nazionale, fu dal maggio 1933 al febbraio 1943 sottosegretario agli [...] Gran Consiglio del Fascismo del 24 luglio 1943, votò contro l'ordine del giorno Grandi. Successivamente fece parte del governo partigiani il 26 aprile 1945, fu fucilato su sentenza della Corte d'assise di Milano del 29 maggio di quello stesso anno. ...
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Maggiordomo d'Austrasia (m. Parigi 656); figlio di Pipino di Landen detto il Vecchio, gli successe (642) nella carica di maggiordomo d'Austrasia. Liberatosi del suo rivale Ottone, G. divenne in realtà [...] padrone dello stato, poco contando l'autorità del re Sigeberto III cui successe (656) il figlio Dagoberto II di tre anni. G. fece tonsurare Dagoberto, relegandolo in Irlanda, e proclamò re il proprio figlio Childeberto. Ma i nobili si ribellarono e G ...
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Figlio primogenito di Giuseppe e di Anita (Mustardo, Brasile, 1840 - Roma 1903). Sul finire del 1847, fu condotto dalla madre a Nizza e vi rimase fino al 1856, quando il padre lo portò a Caprera. Prese [...] parte alla campagna del 1859 e alla spedizione dei Mille. Medaglia d'oro per il valore dimostrato a Bezzecca nel 1866, dopo l'infelice campagna del 1867 nell'Agro romano combatté valorosamente a Digione (21-23 dic. 1870). Fu deputato per Velletri dal ...
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Dinastia feudale prima, regale e imperiale poi, originaria probabilmente dell'Alsazia, assurta a potenza fin dal sec. 13º. Iniziata sul finire del sec. 15º la fortuna europea della casa, gli A. ebbero, [...] un periodo di tempo più o meno lungo, oltre la corona imperiale, i troni di Austria, Ungheria, Boemia, Spagna (fino al 1700) coi possessi italiani, Paesi Bassi, Toscana, Modena. L'ultimo trono degli A., quello d'Austria e Ungheria, crollò nel 1918. ...
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Generale italiano (Genova 1829 - Torino 1892); ebbe cariche di responsabilità, quale l'intendenza generale dell'esercito durante la campagna del 1866. Deputato dal 1867 al 1880, nel 1867-69 fu ministro [...] della Guerra, energico riformatore nella difficile situazione creata dagl'insuccessi dell'anno precedente: a tale carica tornò (1887-1891) dopo Dogali e costituì opportunamente un "corpo speciale delle truppe d'Africa". Nominato senatore nel 1881. ...
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Figlio (Firenze 1671 - ivi 1737) di Cosimo III e di Margherita d'Orléans; succeduto al padre nel 1723, fu principe apatico e indifferente alle cure dello stato; unica sua riforma, l'aver liberato l'insegnamento [...] universitario toscano dai lacci dell'aristotelismo. Con lui, non avendo egli avuto figli dalla moglie Maria di Sassonia-Lauenburg, si estinse la dinastia medicea ...
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Patriota irredentista italiano (Rovereto 1894 - Trento 1916); già studente d'ingegneria a Torino, vi ritornò nel sett. 1914 per sfuggire alla chiamata austriaca sotto le armi e, entrata l'Italia in guerra, [...] si arruolò volontario. Ufficiale di artiglieria, fu catturato dagli Austriaci a Costa Violina (Val Lagarina) nel maggio 1916, condannato a morte e fucilato ...
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Figlia (m. 1222) di Pietro II d'Aragona, sposò Emerico re d'Ungheria, morto il quale divenne moglie, tra l'altro per la mediazione di papa Innocenzo III, di Federico di Svevia, poi Federico II imperatore [...] (1209). Durante il lungo soggiorno di quest'ultimo in Germania, rimase in Sicilia con compiti di reggente (1212-1220) ...
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Generale corso (Zicavo 1723 - Ajaccio 1813); lottò contro l'occupazione francese della Corsica, ma, sottomessosi, fu nominato tenente colonnello e poi maresciallo di campo (1791). Nel 1793 difese la Corsica [...] contro P. Paoli e gli Inglesi; fece poi parte dell'armata d'Italia, ma Napoleone, che non lo stimava, lo allontanò dall'esercito. ...
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d-l-
〈di-èlle〉 [dalle iniziali di destrogiro e levogiro]. – Simbolo che, premesso a un composto chimico, indica che in esso i due antipodi ottici, d e l, sono presenti in quantità uguali e quindi il composto è otticamente inattivo.
l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre la minuscola è derivata dalla maiuscola...