Congegno di puntamento di una bocca da fuoco e, in particolare, quello delle armi portatili. Gli a. delle armi portatili sono detti dipendenti perché a ogni spostamento del congegno d’a. segue una diversa [...] canna dell’arma, mentre i congegni d’a. delle artiglierie moderne sono quasi esclusivamente indipendenti, nel senso che la linea di mira e l’asse della bocca da fuoco possono essere rotati indipendentemente l’una dall’altro.
A. abbattuto Posizione ...
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stoppino Innesco anticamente usato per le artiglierie e le bombe, fatto di cotone ritorto, intriso di una soluzione di polvere nera, alcol, gomma arabica e seccato e tagliato a pezzi. Spesso era contenuto [...] artiglierie ad avancarica; di qui il nome dei più recenti cannelli d’innescatura o cannelli per otturatori (➔ cannello).
Cilindretto sottile, di fibre ritorte, disposto lungo l’asse delle candele, oppure elemento fatto di fibre ritorte o intessute ...
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Sfera d’acciaio cava e contenente esplosivo, dotata di un dispositivo di accensione della carica di scoppio, che veniva lanciata a mano contro il nemico. Pare che la g. a mano sia stata impiegata per la [...] indicò un proietto sferico di ferro o ghisa, ripieno di esplosivo, munito di spoletta e lanciato dalle artiglierie. Con l’adozione dei proietti cilindro-ogivali, lanciati da bocche da fuoco rigate, il nome rimase e ora indica genericamente qualsiasi ...
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In artiglieria, fase del tiro che ha lo scopo di determinare i dati più convenienti per eseguire il tiro d’efficacia contro un bersaglio. Può essere in gittata, in direzione e in altezza di scoppio.
L’ [...] , generalmente basandosi sulla differenza di gittata tra due colpi, uno lungo e uno corto.
L’ a. in direzione generalmente viene effettuato in base alla misura delle deviazioni.
L’ a. in altezza di scoppio si fa come quello in gittata e agendo sulla ...
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Nell’Ungheria feudale, servo armato e guardia del corpo dei nobili boiari.
Nel 17°-18° sec. furono denominati p. speciali reparti di fanteria dell’esercito asburgico, il cui reclutamento era fatto tra [...] i contadini serbi e romeni del S del Regno d’Ungheria: famoso, per la sua crudeltà, il corpo di p. di Franz von der Trenck (1711-49), che costituì l’avanguardia dell’esercito imperiale nella guerra di successione austriaca (1741-45). Nel 19° sec. i p ...
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Botanica
Nome comune di Brassica capitata, un cavolo con foglie addensate in forma di grossa palla.
Si chiama c. anche l’introflessione formata da un petalo.
Psicologia
Segno del c. Atteggiamento negativo [...] coprendosi la testa.
Scienza militare
Cuffia metallica posta sull’ogiva dei proietti perforanti di artiglieria, avente lo scopo d’impedire, all’urto sul bersaglio, la rottura del proietto e facilitare la perforazione. Per la speciale forma esterna ...
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Pezza d’arme che si adattava per rinforzo sotto l’elmo, la celata o altra difesa del capo, detta anche cervelliera o secreta. Alla metà del 8° sec. le m. erano di pelle o tela a forma di cercine fortemente [...] imbottita; tra la fine del 13° e l’inizio del 14° sec. se ne crearono di maglia di ferro e di acciaio; ultime furono quelle traforate a giorno o a losanga della metà del 17° secolo. ...
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Sigla di nucleare-biologico-chimico, con cui viene comunemente indicato l’organismo militare destinato a coordinare, studiare, preparare e impiegare tutti gli apprestamenti per la difesa contro l’aggressione [...] nucleare, biologica e chimica. Il servizio NBC deriva per ampliamento di compiti e di campo d’azione dal servizio chimico o dall’arma chimica sorti durante e immediatamente dopo la Prima guerra mondiale. ...
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Nell’esercito romano, all’origine, formazione provinciale irregolare e occasionale che cooperava con l’esercito regolare. Nel 2° sec. d.C. i n. divennero permanenti, costituiti di provinciali poco latinizzati, [...] reclutati regionalmente (numerus Palmyrenorum, n. Hemesenorum ecc.), con funzione di truppe ausiliarie. Nel 4° sec. tutti i reparti dell’esercito romano si chiamarono numeri ...
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Nell’antica tecnica artiglieresca, approntamento campale di travi e tavoloni di legno, atto a costituire una piattaforma su cui veniva appoggiato l’affusto di artiglierie d’assedio, specie mortai, in modo [...] da assorbire la rilevante spinta di rinculo dell’artiglieria stessa, impedendone l’affondamento nel terreno. ...
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d-l-
〈di-èlle〉 [dalle iniziali di destrogiro e levogiro]. – Simbolo che, premesso a un composto chimico, indica che in esso i due antipodi ottici, d e l, sono presenti in quantità uguali e quindi il composto è otticamente inattivo.
l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre la minuscola è derivata dalla maiuscola...