Angolo che un piano o una retta forma con un piano determinato (per lo più orizzontale).
Astronomia
È detto angolo di i. l’angolo ϕ formato dal piano dell’orbita (di un pianeta, cometa, meteorite ecc.) [...] π e poiché la verticale b è ortogonale al piano dell’orizzonte π′, l’i. ψ dell’asse terrestre in O è uguale all’angolo che la verticale i. magnetica è la bussola d’i., alla quale oggi tuttavia si preferisce l’induttore terrestre, che consente ...
Leggi Tutto
In genere, qualsiasi cosa che avvolge strettamente.
Matematica
Inviluppo di una famiglia di curve piane È una curva L tale che per ogni suo punto P passi una e una sola curva della famiglia data avente [...] derivabilità ecc., l’i. esiste, 2) è l’i. della l’equazione delle superfici della famiglia (al variare del parametro t), ll’insieme (il luogo) dei suoi punti P (fig. 3A) o come l’i. delle tangenti t a essa (fig. 3B). Se la curva è algebrica, l : l’i ...
Leggi Tutto
Filosofia
Rapporto per il quale una conclusione deriva da una o più premesse. Nella storia della filosofia si distinguono tre principali interpretazioni di tale rapporto. Secondo la prima, esso è fondato [...] sull’essenza necessaria o sostanza degli oggetti cui si riferiscono le proposizioni: è questa l’interpretazione di Aristotele che identifica la d. con il sillogismo, inteso come la derivazione di una proposizione (conclusione) da un’altra ...
Leggi Tutto
Linguistica
In riferimento ai sistemi di scrittura, si dice scrittura lineare ogni sistema grafico adoperante segni a sviluppo l. non interpretabili come pittogrammi; in particolare, in archeologia si [...] degli effetti: l’effetto prodotto dalla somma di due eccitazioni è pari alla somma algebrica dei singoli effetti dovuti alle singole eccitazioni.
Distorsione lineare
Distorsione che, pur alterando la forma della grandezza d’uscita, non ...
Leggi Tutto
Geologia
Superfici di d. sismica Superfici a cui corrisponde un cambiamento repentino (d. di primo ordine) o graduale (d. di secondo ordine) di velocità delle onde sismiche. Esse separano involucri sferici [...] ordine, sono presenti sia nella crosta, sia nel mantello, sia nel nucleo terrestre.
Matematica
Punto di d. di una funzione è un punto P0 (di accumulazione per l’insieme in cui è definita la funzione) in cui la funzione f(P) non è continua. Ciò ...
Leggi Tutto
Astronomo, geodeta, fisico, matematico (Ragusa di Dalmazia 1711 - Milano 1787), gesuita. Compiuti i primi studî al Collegium Ragusinum passò al Collegio Romano dove fu poi professore di matematica dal [...] un soggiorno a Venezia, si stabilì in Francia (fu direttore d'ottica della Marina francese) per tornare in Italia nel 1782 le proprietà meccaniche della materia possono essere spiegate con l'introduzione di forze che a grandi distanze seguono le ...
Leggi Tutto
Matematica
In algebra moderna, si chiama i. in un anello A un particolare tipo di sottoanello I di A tale che il prodotto ai di un qualsiasi elemento a di A per un qualsiasi elemento i di I sia ancora [...] dal tentativo di estendere a nuovi campi di integrità, mediante l’introduzione di numeri ideali (termine dovuto a E.E. Kummer indirizzo ha origine con J.W.R. Dedekind, il secondo con D. Hilbert, mentre alla teoria astratta degli i. in un anello è ...
Leggi Tutto
Nell’analisi vettoriale, se v (P) è il vettore di un campo vettoriale e l è una linea assegnata nella regione sede del campo, P il suo generico punto, dl lo spostamento elementare di P, si chiama c. (o [...] , al termine delle correnti si aggiunge la derivata temporale del flusso del vettore D attraverso una qualunque superficie avente la linea l come bordo. Utilizzando il teorema di Stokes, tale teorema può essere scritto nella forma differenziale rot H ...
Leggi Tutto
Chimica
Scissione di una sostanza in costituenti sempre più semplici, fino a quelli elementari; è l’inverso della combinazione. La d. di un composto può essere provocata dal calore, dalla luce, dalla corrente [...] particolare importanza: la d. di un vettore v in due componenti (fig. A), uno secondo una direzione r l’altro secondo un successivamente divisibile per ognuno di essi. Si ottiene in definitiva la d. voluta:, n = p1r1∙p2r2∙...∙piri essendo p1, p2, ...
Leggi Tutto
In matematica, si dice di quantità variabile che, in opportune condizioni, ha per limite lo zero.
La definizione del concetto di i. è dovuta ad A.-L. Cauchy (1821). Con riferimento alle funzioni reali [...] v (con frase espressiva: u tende a zero più rapidamente di v); c) il limite esiste ed è l’infinito: allora si dice che u è un i. di ordine inferiore rispetto a v; d) negli altri casi, il limite non esiste e si dice che i due i. non sono paragonabili ...
Leggi Tutto
d-l-
〈di-èlle〉 [dalle iniziali di destrogiro e levogiro]. – Simbolo che, premesso a un composto chimico, indica che in esso i due antipodi ottici, d e l, sono presenti in quantità uguali e quindi il composto è otticamente inattivo.
l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre la minuscola è derivata dalla maiuscola...