volere² [dal lat. ✻volere, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo'], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, voléte, vògliono [...] (a), tendere (a). ↔ rinunciare (a). d. [avere il desiderio o l'intenzione di fare qualcosa, seguito da infinito: voglio Goldoni); non ho voglia di niente (S. Slataper). Fam. è anche l’uso del verbo andare alla terza pers.: ti va un caffè?; non mi ...
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volo /'volo/ s. m. [der. di volare²]. - 1. a. [il volare da parte di animali alati e spec. di uccelli: v. planato, veleggiato] ≈ ‖ (non com.) volata. ⇓ (non com.) svolazzamento, svolazzo. b. (estens.) [...] arrivo in un v.] ≈ fulmineamente, in un batter d'occhio, in un lampo, istantaneamente, prontamente, subito. ↓ ≈ ‖ (iron.) voli pindarici. □ fare un volo 1. [perdere l'equilibrio e ritrovarsi a terra, più o meno improvvisamente] ≈ andare giù, ...
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profondo /pro'fondo/ [lat. profundus, der. del sost. fundus "fondo²", col pref. pro-¹]. - ■ agg. 1. a. [di massa d'acqua o cavità, che presenta una notevole altezza: cratere p.] ≈ alto, fondo. ↔ basso, [...] ≈ fondo, inoltrato, pieno. ↔ incipiente. ‖ giovane. d. [del sonno e sim., che può essere difficilmente interrotto , intimità, intimo, profondità. b. (psicanal., psicol.) [l'insieme degli strati della coscienza più lontani dalla consapevolezza] ≈ ...
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aiutare (ant. e poet. aitare, atare) [lat. adiutare, der. di adiuvare "aiutare"]. - ■ v. tr. 1. [prestare ad altri la propria opera, spec. in momenti di difficoltà: a. qualcuno a risolvere un problema] [...] di cooperare a un così buon fine (A. Manzoni). Di stile più burocr. è coadiuvare: l’architetto è coadiuvato da un ottimo staff di giovani laureati. D’ambito più fam. e, in genere, implicante un livello inferiore di partecipazione al lavoro, è dare ...
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vuoto /'vwɔto/ (ant. o pop. voto) [lat. volg. ✻vocĭtus, da vacĭtus, part. pass. di un verbo ✻vacēre "vuotare", con la stessa radice di vacuus "vacuo, vuoto"]. - ■ agg. 1. [privo di contenuto, che non contiene [...] stomaco pieno. 5. (lett.) a. [che manca di qualcosa, con la prep. di: parole v. di senso; vota d'affanno Visse l'umana stirpe (G. Leopardi)] ≈ (non com.) destituito, mancante, privo, (ant.) scemo, (lett.) scevro, sprovvisto. ↔ denso, pieno, provvisto ...
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memoria /me'mɔrja/ s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris "memore"]. - 1. [capacità della mente di ricordare: avere buona m.] ≈ ‖ mente. ● Espressioni: cancellare dalla memoria ≈ dimenticare, (lett.) [...] si è conservato ricordo: una cosa simile non s'era mai vista, a m. d'uomo] ≈ da che mondo è mondo. b. [immagine, concetto che una : memoria ausiliaria [supporto a lettura magnetica o ottica per l'immagazzinamento di dati] ≈ ⇓ CD-Rom, dischetto, disco ...
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Fabio Rossi
caldo. Finestra di approfondimento
Gradi di caldo - C. e freddo hanno due ambiti semantici fondamentali: quello letterale, connesso con la temperatura, e quello figurato, riguardante il carattere, [...] caliente. Il contr. è frigido, che può significare, genericam., privo o povero di passionalità o d’entusiasmo, ma che al femm. indica di solito l’assenza, nella donna, dell’eccitazione erotica nei rapporti sessuali.
Freddo è molto più com. di c ...
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generosità /dʒenerosi'ta/ s. f. [dal lat. generosĭtas-atis]. - 1. a. [disponibilità a dare sul piano morale] ≈ abnegazione, altruismo, bontà, cuore, disinteresse. ↑ grandezza (d'animo), magnanimità, nobiltà [...] (d'animo). ↔ egoismo, grettezza, meschinità, miseria. b. [prontezza nel perdonare gli altri: atto di g. verso i vinti] conquistare la vittoria] ≈ caparbietà, combattività, tenacia. 2. [l'essere largo nel donare: ricompensare con g.] ≈ larghezza, ...
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gentile¹ agg. [dal lat. gentilis "che appartiene alla gens, cioè alla stirpe", poi "di buona stirpe"]. - 1. a. (ant.) [di persona, che si distingue per nobiltà di nascita, per eccellenza di stirpe e sim., [...] D’Annunzio). Analoghi sono amichevole, aperto e socievole. D’uso assai com., spec. nel registro fam., è carino, che sottolinea l da signore. Riferito sia alle persone sia ai modi è l’intens. squisito, che può talora avere una sfumatura di affettazione ...
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d-l-
d-l- 〈di-èlle〉 [Dalle iniziali di destrogiro e levogiro] [CHF] [OTT] Simb. premesso a un composto chimico, per indicare che in questo i due antipodi ottici, d e l, sono presenti in quantità uguali e quindi il composto è otticamente inattivo.
Riforme del processo civile nel d.l. n. 69/2013
Antonio Carratta
Pasquale D’Ascola
Il contributo esamina le novità normative contenute nel d.l. 21.6.2013, n. 69 (cd. decreto del fare), convertito con modificazioni dalla l. 9.8.2013, n....