Gli ultimi quarant'anni hanno apportato dei cambiamenti profondi alle nostre conoscenze delle l. a.; scoperte di nuovi documenti, decifrazione di scritture, nuovi studi si sono succeduti con tale rapidità [...] 'alfabeto è di origine greca, ma parte rimane d'incerta lettura e origine. Il carattere della lingua e dell'accadico (v. V, p. 742), né di accennare alle altre lingue semitiche che più tardi (1° millennio a. C.) vennero usate in Anatolia (fenicio; v. ...
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Popolazione (p. 299). - Le variazioni degli anni recenti nel computo totale della popolazione non rivelano modificazioni notevoli; i censimenti del 1930 e 1935 e la stima del 1936 non manifestano variazioni [...] dei piroscafi: 544.719 tonn. lorde in confronto a 572.793. La marina ha sofferto per la Hvalen, Laxan) da 290 tonn. e 27,5 nodi ne sono seguite altre 3 (Glenten, Høgen, Ørnen) costruite Fochhammer si tratta propriamente d'una forte compressione delle ...
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HITTITI (XVIII, p. 510)
Walter BELARDI
Hittito geroglifico. - Con questa espressione (anche ittito o eteo geroglifico) si intende designare la lingua usata nelle iscrizioni che sono redatte in scrittura [...] d'aspetto geroglifico, e che figurano sui reperti archeologici - spesso monumentali - trovati in una vasta zona dell'Asia minore, da Karabel (presso Izmir) sull'Egeo verso est, e soprattutto dal centro dell'Anatolia (all'interno e a ma ne è ...
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WILAMOWITZ MÖLLENDORFF, Ulrich von
Giorgio Pasquali
Filologo, nato a Markowitz in Posnania il 22 dicembre 1848, morto a Charlottenburg (Berlino) il 25 aprile 1931.
Studiò a Bonn e a Berlino, dove si [...] , una disciplina storica nuova, la storia dei testi, e ne diede esempî insigni, trattando i lirici e i bucolici.
Nella a ogni forma d'arte; ma, superando il romanticismo, non credette neppure a creazione collettiva inconscia. La sua ricerca mira a ...
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Più che l'ammirazione l'imitazione di usi e costumi americani e in particolare degli Stati Uniti, autentici o supposti tali, già in aumento prima della seconda Guerra mondiale, si è ancor più diffusa e [...] (giorno della vittoria in Europa o, rispettivamente, in Giappone), D-day (l'iniziale, come nel primo esempio lo zero, A questi, che si potrebbero chiamare "interamericanismi", ne fanno riscontro altri, cioè le numerose parole che dallo spagnolo d ...
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LA PENNA, Antonio
Leopoldo Gamberale
Filologo classico, nato a Bisaccia (Avellino) il 9 gennaio 1925. Dopo gli studi universitari alla Scuola Normale Superiore di Pisa (1941-45), è stato borsista a [...] filologico di G. Pasquali si è unito in lui a una formazione culturale d'impronta idealistica: ambedue le tendenze sono presenti e in tralasciate né la dimensione filologica (edizione di Babrio) né quella letteraria (profilo di Fedro, 1968), né ...
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KRIPKE, Saul Aaron
Antonio Rainone
Logico e filosofo statunitense, nato a Bayshore (New York) il 13 novembre 1940. Laureato alla Harvard University, è stato assistente alla Princeton University (1964-66) [...] Conseguenza di questa teoria è che le asserzioni vere d'identità tra nomi propri risultano necessariamente vere, tali cioè dell'utilizzazione in senso antirelativistico che ne è stata fatta in filosofia della scienza. A K. si deve inoltre un'originale ...
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MIGLIORINI, Bruno (App. II, ii, p. 312)
Ignazio Baldelli
Linguista, morto a Firenze il 18 giugno 1975. Professore di storia della lingua italiana nell'università di Firenze sino al 1967; socio nazionale [...] lingua italiana (1960) ne corona l'attività: l'opera, di assoluta originalità, anche a petto di tentativi precedenti, ottocentesco o la xenofobia del ventennio fra le due guerre; d'altra parte, non c'è nessuna ragione di accettare incontrollatamente ...
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Scrittore e semiologo, nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932. Professore di Semiotica all'università di Bologna (dal 1975), ha iniziato come studioso di estetica con una tesi di laurea su Il problema estetico [...] in Tommaso d'Aquino, pubblicata nel 1956 (ed. riveduta, 1970). Con Opera aperta (1962), E. già allude a quei concetti di e dell'accettazione ottimistica (''integrati'' alla McLuhan). Ne La struttura assente. Introduzione alla ricerca semiologica ( ...
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Denominazione convenzionale di un gruppo di genti e di dinastie semitiche, che intorno al 2000 a. C. si affermano in Mesopotamia, Siria e Palestina. La convenzionalità della denominazione (sumerico mar. [...] e Palestina; intorno al 1800 a. C. gli archivî scoperti a Mari (v.) ne illustrano ampiamente le vicende; infine pp. 161-78; XL (1931), pp. 161-84; S. Moscati, I predecessori d'Israele, Roma 1956, pp. 75-126; J.R. Kupper, Les nomades en Mésopotamie au ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...