Romanziere e poeta inglese (Higher Bockhampton, Dorset, 1840 - Max Gate, Dorchester, 1928). La sua narrativa, in contrasto con lo spirito vittoriano, privilegiò i temi dell'amore che si risolve in tragedia [...] romanzi col nome di Wessex, e non se ne mosse più se non per brevi soggiorni a Londra e qualche viaggio sul continente, fra cui native, 1878; The mayor of Casterbridge, 1886; Tess of the D'Urbervilles, 1891; Jude the Obscure, 1895) si svolgono in un ...
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De Vita, Nino. - Scrittore e poeta dialettale italiano (n. Cutusio, Marsala, 1950). Tra le voci più originali della letteratura dialettale contemporanea, interessato dall'infanzia alla tradizionale orale [...] amicizia e da un intenso scambio intellettuale; Sciascia affiderà aD. e ad altri cinque studiosi la direzione del comitato scandito dalle quattro stagioni. Il mondo della critica ne decreta il successo conferendogli il premio Cittadella. La ...
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Scrittore danese (Odense 1805 - Copenaghen 1875). Uno dei grandi autori di fiabe dell'Ottocento, riutilizzò in modo originale il grande patrimonio delle fiabe nordiche, infondendo in esso un caratteristico [...] estro fantastico. Tra il 1835 e il 1872 ne uscirono, in fascicoli quasi annuali, circa centocinquanta. La materia tradizionale tenue e umile, fiabesca, mitica, leggendaria, è qui sollevata a dignità d'arte da una lingua viva parlata antiletteraria ...
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Umanista (Rimini 1405 - ivi 1475). Buon conoscitore del latino e del greco, spaziava spesso in altri campi della cultura. La sua fama è infatti legata soprattutto ai 12 libri De re militari, composti tra [...]
Appartenente a una corte malatestiana, fino a essere detto " a Paolo Ramusio (stampata anch'essa a Verona nel 1483) e l'epistola a Maometto II che Poggio Bracciolini e Ciriaco d'Ancona, oltre che con che lasciò per testamento a quella del convento ...
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Poeta e romanziere svedese (Olshammar 1859 - Övralid 1940). Premio Nobel per la letteratura nel 1916, con le poesie d'esordio Vallfart och vandringsår ("Pellegrinaggi e vagabondaggi", 1888) inaugurò nel [...] in Egitto, in Siria, in Grecia e a Roma), H. serbò del naturalismo soltanto Blocksberg", 1888). Sia con le poesie d'esordio (Vallfart och vandringsår "Pellegrinaggi e critico della società moderna, se ne estraniò, cercando l'estremo rifugio nel ...
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Scrittore tedesco (Gelnhausen, Assia, 1621 circa - Renchen, Offenburg, 1676). Narratore dallo stile personale e dalla vena rigogliosa, estraneo al mondo galante e alle sue forme e quindi tanto più legato [...] nella solitudine, recuperata dopo traversie d'ogni genere e votata solo a rintracciare e servire la divinità. In mezzo a questi due estremi c'è tutto il mondo della lunga guerra, contemplato con la partecipazione di chi ne è stato protagonista, ma ...
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Poeta italiano (Genova 1930 - Milano 2021). Nella sua opera poetica ha assunto il dialetto meneghino come il crogiolo di un più complesso espressionismo linguistico, talvolta animato anche di una risentita [...] delle poesie scritte tra il 1973 e il 2002. Con Voci d'osteria (2007) ha messo in forma poetica il copioso materiale raccolto L'ampiezza del cielo, 2001), nel 2010 ne è stata edita l'autobiografia Da bambino il cielo, a cura di M. Raimondi; tra le sue ...
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Letterato (Vicenza 1478 - Roma 1550). Il nome di T. è noto soprattutto per la Sofonisba (1514-15, pubbl. 1524), prima tragedia 'regolare', cioè composta secondo le regole di Aristotele, e per il Castellano [...] su Vicenza, viaggiò per le corti d'Italia, ovunque ammirato. Fu caro specialmente a Leone X, che lo inviò come ambasciatore parzialmente, nella stampa della Sofonisba; T. ne difese i criteri in una Epistola a Clemente VII dello stesso 1524 e poi in ...
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Scrittore inglese (Clonmel, Irlanda, 1713 - Londra 1768). Figlio di un ufficiale subalterno e d'una irlandese, si avviò alla carriera ecclesiastica; nel 1738 fu nominato vicario di Sutton-in-the-Forest, [...] Eliza e The Bramine's journal). Nel 1768 apparve A sentimental journey through France and Italy. Lontano da ogni Inghilterra a usare l'aggettivo sentimental), che nel Sentimental journey si alternano con perfetto equilibrio, ne segnarono il ...
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Letterato (Asciano, Siena, forse 1492 - Roma 1556). Autore di opere di critica, di storia e di filologia - alcune delle quali perdute - e anche di liriche, tra le quali non privi di valore i suoi sonetti [...] l'ortografia italiana nel dialogo Il Polito (1525); ne Il Cesano (1555) sostenne la tesi della toscanità Vita
Studiò diritto a Bologna; lettore di diritto civile a Siena (1516-18), passò quindi alla corte pontificia, fu al servizio d'Ippolito de' ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...