La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] tratti tipici se ne possono aggiungere altri: per es., sono originali dell’italiano (per frequenza e ampiezza di funzioni):
(d) le ➔ dislocazioni a sinistra e a destra;
(e) l’alternanza tra oggettive esplicite e implicite;
(f) il ➔ che polivalente ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] < diurnum, già < iam, gente < gentem);
(d) a partire dal II-III secolo fanno la loro comparsa le consonanti ➔ affricate 553-556). Esse, quindi, non hanno nulla di spontaneo né di improvvisato, tant’è che si conoscono carte contenenti le ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] , né trascurabile).
La poesia e la canzone melodica napoletana (quest’ultima con radici nel Cinquecento, all’epoca dei componimenti rustici e scherzosi detti villanelle) vivono la loro stagione d’oro, che le porterà a una fama di livello mondiale ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] (e che può essere omesso; gli esempi sono estratti dal corpus Coris):
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a. Ne fu visibilmente commossa. E tu non lo apri il mio? Chiaro! Vi trovò un piccolo ciondolo d’oro (Cesare Matteini, La prima volta di Franz)
b. Ma non lo voleva il ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] as dito, e mantenga
en alegreça et in paxe.
Or[a] ne di’ ço che te plaxe,
che nui faremo tuto a plen
lo to voller, s’ell’è de ben
(F. (Vitale 1988).
Le lingue in uso nelle corti d’Italia tra Quattrocento e Cinquecento avevano abbandonato i tratti ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] uccisa [interpretazione riflessiva]
d. i giovani si nutrivano di bacche [interpretazione media]
Verbi transitivi con oggetto animato (assassinare, ferire) e soggetto fortemente agentivo non permettono l’omissione dell’oggetto (4 a.) né il costrutto ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] compresi i nomi propri), preceduti poi spesso da a (a dottó!, a Francé!; D’Achille & Giovanardi 2001: 29-42). Nel Roma sono entrate in italiano (non ce ne pò fregà de meno, a volte goffamente italianizzato in non ce ne può fregare di meno; t’ha ...
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Nella frase, le singole parole si dispongono in sequenze linearmente ordinate, che formano unità dette sintagmi. Il sintagma (fr. syntagme, ingl. phrase) è una struttura linguistica costituita o da una [...] alla soglia della chiesa non si può ridurre né alla preposizione ané alla reggenza la soglia della chiesa senza rompere convinta in (22) e privo (in 23):
(21) La nostra città, d’estate, è deserta e sembra molto grande, chiara e sonora come una piazza ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] schiettamente toscana, non è peculiare dell’intera regione (ne permangono tracce nell’aretino e nel garfagnino: § 3 , caratteristici anche delle parlate lunigianesi (pa[l]a «pala» ~ pa[ɖ]a «palla»), e la presenza di condizioni metafonetiche ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] pas divenne obbligatorio, insieme ane, e non soltanto in presenza di verbi semanticamente coerenti: Jean ne marche pas «Giovanni non /-ente (ad es., bracciante) è generalmente quello di nomi d’agente (➔ agente, nomi di; ➔ derivazione).
L’instabilità ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...