Poeta satirico latino del sec. 2º a.C.. Appartenente al "circolo degli Scipioni", partecipò attivamente alla vita culturale dell'età degli Scipioni e dei Gracchi. Scrisse trenta libri di satire, di cui [...] guerra Numantina (134-133), e visse agiatamente a Roma, tranne che per un breve periodo ), e quella letteraria, con ricchezza d'interessi e di cultura. Ma il imperiale, Persio e Giovenale, ne dipenderanno o comunque ne saranno influenzati), ma anche ...
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Pubblicazione di un’opera a stampa e, anche, l’opera a stampa medesima.
Diritto
Contratto di e. Contratto mediante il quale l’autore concede a un editore, che si assume le spese e i rischi relativi, [...] un’opera dell’ingegno. Può avere a oggetto tutti i prodotti dell’ingegno tutelabili dal diritto d’autore e suscettibili di essere riprodotti con qualche restrizione: non sempre è possibile né conveniente restituire l’ortografia originaria; l’ ...
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Filosofo greco (Costantinopoli 412 - Atene 485). Ultimo fra i grandi rappresentanti del neoplatonismo e insieme della filosofia ellenica. A lui si deve una rigorosa sistemazione della filosofia di Platone, [...] Licia (donde il nome di Licio), a Xanto. Passò poi ad Alessandria, dove in cui ancora sopravvisse la scuola d'Atene, e con essa la cristiano attraverso l'autore del Corpus dionysianum che ne riecheggia i temi fondamentali, attraverso il Liber ...
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Poeta latino (Cordova 39 d.C. - Roma 65 d.C.), Nipote di Seneca, fu prima amico e poi avversario di Nerone, che attaccò nei suoi scritti, ispirati alla critica di un sistema politico basato sul potere [...] nipote il cognomen. Portato ancora piccolo dai genitori dalla Spagna a Roma, vi fu educato da eminenti maestri e mostrò ingegno fra i suoi amici e L. ne cantò le lodi, in occasione della istituzione delle feste Neronia (60 d. C.), con il carme anch' ...
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(gr. ᾿Αϑήνη o ᾿Αϑηνᾶ) Dea greca, dai Romani identificata poi con Minerva. Già venerata dai Micenei del 13° sec. a.C. con l’epiteto di potinija (πότνια «signora»), ma certo ancora più antica, conserva in [...] in età storica ed ebbe un culto diffuso: oltre che ad Atene, a Delfi, Epidauro, Olimpia, Sparta e altrove. La religione omerica ne fece una dea guerriera ( A. Pallade «lanciatrice d’asta», da πάλλω «scagliare»): da Ares, dio della guerra violenta e ...
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Scrittore e giornalista italiano (Roma 1871 - Firenze 1946), figlio di Raffaele. Novelliere e romanziere fino al dopoguerra, critico d'arte, giornalista e saggista, i pregi più evidenti e maggiori dell'opera [...] della sera come critico d'arte e nel 1926-27 ne fu direttore. Ideò e organizzò importanti mostre d'arte (Mostra del 'arte italiana dove, sia nelle prefazioni a ogni secolo e a ogni arte, sia nelle brevi note sotto a ogni opera, il criterio, il gusto ...
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(gr. Αἰνείας; lat. Aenēas) Mitico eroe della Troade, e più tardi del Lazio, le cui gesta occupano una parte notevole nell’Iliade e costituiscono il soggetto dell’Eneide. Nato sul monte Ida, da Afrodite [...] o viene invece da lui accolto pacificamente; ne sposa la figlia Lavinia, ma Turno, a lei già promesso sposo, con l’aiuto greca del 6° sec. a.C. e trovò poi varie espressioni in quella del 5° e nell’arte romana. Tra le opere d’arte moderne, celebre il ...
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Uomo politico romano (forse 82 a.C. - 30 a.C.) . Buon politico e valente comandante, fu stretto collaboratore di Cesare. Dopo la morte di questi, mirando alla successione, entrò in conflitto con il legittimo [...] la quale si voleva dichiarare Cesare nemico della patria. Ne fiancheggiò con una colonna la marcia dal Rubicone, e rimase li vinse, con Ottaviano, a Filippi (42). Diviso l'impero, A. ebbe l'Oriente. Con Cleopatra, regina d'Egitto, concepì il disegno ...
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Scrittore norvegese (Kvikne, Hedmark, 1832 - Parigi, 1910). Studiò dapprima a Molde e poi nella capitale, dove conobbe Ibsen, Vinje e J. Lie, ma li lasciò ben presto per passare a occuparsi di letteratura, [...] del tutto diverso. Ardente di zelo missionario, di puritana austerità e d'ingenua fede nella vita, ebbe dell'arte un'idea tutta strumentale e se ne servì a illustrazione del proprio programma morale. Fu perciò senza dubbio il massimo animatore ...
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Poligrafo e romanziere (Londra 1660 circa - ivi 1731). Fu dapprima commerciante, ma le speculazioni sfortunate e la passione per la politica e la letteratura lo condussero al fallimento (1692). Entrato [...] mozzate le orecchie è mera leggenda). Il ministro R. Harley ne ottenne la scarcerazione (1704) e gli fornì i fondi necessarî oå the famous Moll Flanders, autobiografia d'una ladra e prostituta, A journal of the Plague Year, descrizione della ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...