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Scrittrice, nata a Bruxelles da genitori francesi l'8 giugno 1903, morta a Mount Desert (Maine, USA) il 17 dicembre 1987. È stata insignita negli anni Settanta del Prix National des Lettres (1974) [...] il latino, il greco e l'italiano, ottenne nel 1920 a Nizza il baccalauréat in latino e greco. Fu un'infaticabile in poesia componendo Jardin des chimères, 1921; Les dieux ne sont pas morts, 1922; Les charités d'Alcippe, 1956, n. ed. 1984, trad. it. ...
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sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti [...] a un medesimo tema. Con Petrarca il s. si pose sul piano della canzone come grande metro della poesia lirica, e tale restò per tutto il 16° secolo. Sull’onda del petrarchismo si diffuse fuori d’Italia. In Francia fu introdotto da C. Marot, che ne ...
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Movimento artistico e letterario d’avanguardia sorto a Zurigo nel 1916 e che ebbe sedi importanti a New York, a Berlino e a Parigi, dove si sciolse nel 1922. Il nome deriva dalla voce onomatopeica ‘dada’ [...] riprese dalle precedenti ricerche futuriste, costituiscono un patrimonio a cui hanno attinto artisti delle più diverse tendenze. Il d. pose le premesse non solo del surrealismo, che più direttamente ne raccolse l’eredità, ma anche di molte forme ...
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Poeta (Milano 1776 - ivi 1821). Anticlassicista, P. rappresenta, insieme con G. G. Belli, un momento essenziale, e artisticamente dei più alti, del primo Romanticismo italiano. Egli ha saputo descrivere [...] Romanticismo doveva trovare solo assai più tardi: quella d'un realismo corposo e risentito. P. neppure concepisce ma il ritratto; sicché, pur rimanendo indissolubilmente legato a un periodo storico, ne supera l'interesse effimero con un largo e forte ...
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Poeta inglese (Londra 1795 - Roma 1821). Uno tra i più significativi poeti del romanticismo inglese, la sua opera è sostanziata dai temi della bellezza intesa in quanto valore di trascendenza e quindi [...] J. H. L. Hunt riconobbe subito il genio di K. e ne pubblicò alcuni sonetti in The Examiner; la sua influenza è evidente nel poeta fu orientato anche da quella rinascita d'interesse per la Grecia, comune a molti romantici (Peacock, Shelley, Hölderlin, ...
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Scrittore e poeta italiano (Faenza 1852 - presso Casola Valsenio 1909). Autore di romanzi, opere di polemica politico-sociale e scritti d'arte e di storia, O. elaborò una concezione etica dello Stato e [...] Vita e opere
O. ebbe una fanciullezza vuota d'affetti. Studiò a Bologna nel collegio di San Luigi, condotto dai decennio di formidabile attività che non valse a rallentare né dissensi familiari, né il dissesto finanziario in parte dovuto ai ...
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(gr. Διόνυσος) Una delle grandi divinità dell’Olimpo greco. Nacque da Zeus e da Semele, figlia di Cadmo. Si narrava che questa, per volontà sua o per fraudolento consiglio di Era, avesse chiesto a Zeus [...] Penteo gli negò ospitalità ma ne rimase infine vittima, ucciso dalla madre Agave, resa folle dal dio. D. mostrò la sua identità di-wo-nu-so-jo (genitivo) in due tavolette rinvenute a Pilo. D. era considerato l’inventore della vite, del melo, del ...
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Poeta inglese (Londra 1552 circa - ivi 1599). Studiò a Cambridge, dove si legò d'amicizia con G. Harvey, dedicandosi poi agli studî classici (soprattutto Platone, nell'originale e attraverso i neoplatonici [...] il suo ritorno a Londra e le sue impressioni d'Irlanda sono d'intuizione fantastica, S. crea non simboli, bensì allegorie, i cui varî elementi non si fondono. Ma la sua tecnica poetica è squisita e molti poeti inglesi, da J. Milton ai romantici, ne ...
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Poeta satirico latino (n. Aquino 55 d. C. - m. tra 135 e 140 d. C.). A Roma studiò retorica ed esercitò l'eloquenza sotto Domiziano, Nerva e Traiano fino a non molto dopo il 100. La notizia dell'esilio, [...] 78, G. dice infatti: si natura negat, facit indignatio versum) né manca a G. la capacità di cogliere e ritrarre il ridicolo nelle persone e influsso sull'arte di Giovenale. La lingua è ricca d'immagini, con un certo colorito arcaico, con largo uso ...
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Scrittore statunitense (n. Portland, Maine, 1947). Specializzato in romanzi e racconti horror, la sua prolifica carriera è cominciata nel 1974 con il romanzo Carrie, per poi affermarsi con The Shining [...] ottenuto (tale che B. De Palma ne trasse nel 1976 un film) gli permise , 1980); The dead zone (1979; da cui il film di D. Cronenberg,1983); Misery (1987; da cui il film di R. alle allucinazioni di un uomo sopravvissuto a un incidente stradale, e ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...