Profeta ebreo, terzo dei grandi dopo Isaia e Geremia, vissuto tra la fine del sec. 7º e l'inizio del 6º a. C. Da lui prende il nome un libro biblico in quattro parti: la prima con le profezie precedenti [...] convertano, saranno anche loro annientati. Quando Gerusalemme cade sotto i colpi di Nabucodonosor (587), l'oggetto della predicazione di egli può ora annunciare che dalla rovina il popolo d'Israele risorgerà purificato, come ossa che al comando divino ...
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Figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo. I due fratelli sono detti Βοανηργές, "figli del tuono" (Marco 3, 17); di entrambi, nei Vangeli sinottici, Gesù deve talvolta frenare lo zelo intemperante e l'ambizione [...] infatti che, sul Lago di Tiberiade (dove tra i presenti sono ricordati i figli di Zebedeo), dopo aver ricevuto l'incarico presenta come assai giovane) in Efeso, fino ai tempi di Traiano. D'altra parte, la profezia di Gesù ai figli di Zebedeo ("berrete ...
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Diritto
Limitazione della libertà civile di espressione del pensiero, disposta per la tutela di un interesse pubblico e attuata mediante l’esame, da parte di un’autorità, di scritti o giornali da stamparsi, [...] Nella legislazione degli Stati moderni d’ispirazione liberale solo in casi eccezionali, quali i periodi bellici, è imposto fede, equivoca, ambigua, capziosa, sospetta, offensiva per i credenti, scandalosa, scismatica, sediziosa ecc.
C. come pena ...
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Aderente al principale fra i partiti del giudaismo negli ultimi tempi dell’età precristiana e al principio dell’età cristiana.
Le origini del fariseismo risalgono probabilmente al periodo successivo a [...] della società giudaica originò il partito dei Sadducei, i quali ritenevano vincolante soltanto la legge scritta e non del 2° sec., i F.: provenienti dal popolo, contrastavano l’aristocrazia sacerdotale e la sua ideologia; d’altra parte, tenevano a ...
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Teologo (n. Laodicea 310 circa - m. 390 circa), fu uno dei massimi oppositori dell'arianesimo, ma le sue posizioni cristologiche vennero condannate in vari sinodi. Proprio con lui ha inizio una nuova fase [...] di Alessandria (362). Il suo intervento nello scisma di Antiochia (tra i vescovi rivali, entrambi ortodossi, Melezio e Paolino) e l'attività Giuliano l'Apostata, Porfirio, gli ariani, Marcello d'Ancira, e degli ampi commenti biblici, restano scarsi ...
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Filosofia
In contrapposizione a monismo, in generale ogni concezione del mondo fondata su un’essenziale dualità di principi. Il termine ha cominciato a entrare nell’uso solo agli inizi del 18° sec., ma [...] , alla luce della fisica classica e dell’intuito, del tutto inconciliabili. Questo d. trova il suo superamento nella meccanica quantistica e nel fatto che i modelli ondulatorio e corpuscolare, proprio in quanto modelli, sono da ritenersi validi ...
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(gr. Δημήτηρ) Divinità femminile greca: secondo Esiodo è figlia di Crono e di Rea, sorella di Estia, Era, Zeus, Posidone e Ade. Ma dietro la sistemazione esiodea si conservano i tratti di un’antichissima [...] si celebravano le grandi feste Eleusine. In Attica per D. si festeggiavano le Proerosie (o Proareturie), le Procaristerie, le Aloe. Presso i Romani D. fu identificata con Cerere.
Gli attributi di D. e Persefone sono: le spighe di grano, il narciso ...
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Luogo dove i cardinali, in clausura, procedono all’elezione del papa e il complesso dei cardinali che vi prendono parte.
La sua origine si fa risalire alle singolari circostanze che accompagnarono l’elezione [...] che non ha facoltà di modificare le leggi in vigore. Tra i compiti dei cardinali vi è quello di organizzare materialmente il c., nome scelga. L’accettazione si conclude con la redazione di un verbale e la vestizione del papa per il rito d’obbedienza. ...
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Missionario e compagno degli apostoli Paolo e Pietro, autore del Vangelo che porta il suo nome. Pietro lo chiama suo figlio e tutte le testimonianze antiche lo presentano come suo interprete. Il Vangelo [...] ed è ritenuto il più antico. Fu redatto attorno al 70 d.C. e usato come fonte da Matteo e Luca. Si 4, 11) e una costante amicizia con Pietro, che lo chiama suo figlio (I Petri 5, 13); tutta l'antichità è concorde nel presentarci l'evangelista come " ...
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Psicologia
Tendenza a ripetere determinati atti e a rinnovare determinate esperienze, per lo più acquisita con la ripetizione frequente dell’atto o dell’esperienza stessa. Lo studio delle a. è oggetto [...] J. Rousseau a I. Kant, a J.G. Fichte.
Medicina
In neurofisiologia, a. sensoriale, fenomeno d’ordine consistente nell’ nell’altro l’intelletto e la volontà, quindi le virtù e i vizi) e che possono essere naturali (tanto innate quanto acquisite) ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
A.D.I.
– Nelle datazioni di documenti medievali, abbreviazione di Anno Dominicae Incarnationis («nell’anno dell’Incarnazione del Signore») per indicare un anno secondo lo stile dell’Incarnazione (v.) o anche un anno qualsiasi dell’era cristiana...