Scrittore e diplomatico spagnolo (Granada 1503 - Madrid 1575). È una delle figure più eminenti della cultura spagnola del sec. 16º, perfetta incarnazione dell'aristocratico rinascimentale, soldato e uomo [...] apprese il latino alla scuola dell'italiano Pietro Martire d'Anghiera; continuò gli studi classici e orientali a Salamanca espressione non sempre immediata e personale, le fonti d'imitazione, da Orazio alla lirica italiana e castigliana antica. L' ...
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Poeta e drammaturgo inglese (Londra 1572 - ivi 1637). Creatore di un nuovo tipo di commedia, la "commedia di umori" (alla base della sua rappresentazione umana sta la teoria fisiologica degli "umori", [...] Bassi contro gli Spagnoli; nel 1597 faceva parte d'una compagnia di attori ambulanti; poco dopo uccise in humour (1599); Cynthia's revels (1600); Poetaster (1602), dove in Orazio e in due poetastri che lo invidiano (Crispino e Demetrio), J. adombrò ...
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Famiglia piacentina, la cui genealogia documentata ha inizio con un Manfredi e un Davide vissuti nel secolo 12º. Da Davide procede Lanfranco, i cui quattro figli furono i capostipiti dei 4 rami degli Scotti: [...] Vigoleno. Tra i discendenti di Francesco si distinsero Giulio Clemente (1602-1669), ecclesiastico, Paolo Emilio (v.), uomo d'armi; Orazio (m. 1629), militare e diplomatico, Ranuzio (1597-1661), vescovo di Borgo S. Donnino e governatore delle Marche ...
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Poeta inglese (Shipbourne, Kent, 1722 - Londra 1771). Fu allievo del Pembrocke college di Cambridge, dove poi insegnò filosofia e retorica prima di trasferirsi a Londra nel 1749. Qui strinse amicizia con [...] i più influenti artisti e scrittori (Ch. Burney, W. Hogart, D. Garrick, S. Johnson), collaborò a varî periodici e fondò, con l' fama di poeta. Mentre lavorava alla versione dell'opera omnia di Orazio (pubbl. in 4 voll. nel 1767), si manifestarono i ...
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Poeta (Venezia 1493 - Ostiglia 1569). Di famiglia bergamasca, fu al servizio del conte Guido Rangoni, di Renata d'Este e dal 1532 di Ferrante Sanseverino, principe di Salerno. Nel 1536 sposò Porzia de' [...] Gaula, aggiungendovi altri episodî, con l'ambizione d'innalzare il poema cavalleresco alla dignità di poema pubblicato dal figlio Torquato nel 1587. Scrisse 55 Odi a imitazione di Orazio, 30 Salmi, parafrasò in endecasillabi, tra l'altro, la Favola ...
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Poeta tedesco (Halle 1711 - Laublingen 1781). Studiò teologia a Halle e divenne parroco a Laublingen. Nella storia della poesia il suo nome è legato a quello del più dotato J. I. Pyra. Inizialmente seguaci [...] J. Bodmer e J. J. Breitinger, si adoperarono al fine d'introdurre metri classici nella poesia tedesca. Nel 1745, l'anno dopo pubblicò una traduzione delle Odi e dell'Ars poetica di Orazio (1752) e una Sammlung gelehrter und freundschaftlicher Briefe ( ...
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Filologo latino (n. Berito, od. Beirut, nella seconda metà del sec. 1º d. C.). Si dedicò specialmente allo studio della letteratura latina arcaica rimettendola in onore, in contrasto con le tendenze grammaticali [...] di una messe di osservazioni critiche di P. sulla lingua latina arcaica e sappiamo che curò edizioni critiche di Lucrezio, Virgilio, Orazio, Terenzio e Persio. La sua autorità fu grande, tanto che gli furono attribuite varie opere (fra cui la vita di ...
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Poeta tedesco (Mariensee, Hannover, 1748 - Hannover 1776), figlio di un predicatore evangelico. Fu tra i fondatori del circolo poetico detto Göttingen Hain, in seno al quale si distinse per il suo autentico [...] H. è debitore dei classici: riprendendo da Anacreonte e da Orazio, segue altresì moduli petrarcheschi e barocchi, il tutto però quasi , Vaterlandslied (originale ripresa di un canto di Walther v. d. Vogelweide), Der alte Landmann und sein Sohn, e le ...
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Famiglia nobile originaria di Gubbio. Trapiantatasi in Romagna verso il 1200, vi possedette notevoli signorie. Tommaso nel 1458 fu senatore di Roma. Nel 1625 Gregorio ottenne per sé e per i suoi figli [...] la nobiltà senatoria di Bologna. Bernardino (v.) fu nunzio a Parigi e poi cardinale vescovo d'Albano. Orazio (n. 1613) ereditò dalla moglie Maria Veralli il feudo di Castel Viscardo presso Orvieto, sul quale Urbano VIII concesse (1655) il titolo di ...
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Umanista francese (Muret, Limoges, 1526 - Roma 1585). Trascorse la sua vita nell'insegnamento, prima in Francia dove nel 1547, a Bordeaux, ebbe come allievo Montaigne, poi (dal 1554) in Italia: dapprima [...] , diede prova di alto acume filologico (Variae lectiones, commentarî su Cicerone, Orazio, Tacito, Platone, Aristotele, il Digesto, ecc.); fu autore di versi latini d'ispirazione oraziana (Iuvenilia, 1552), di Hymni sacri, di Epistolae, di Orationes ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...